Nell’Húnaflói si staglia la tozza silhouette della Penisola di Vatnsnes, un luogo di una bellezza aspra, con verdi campi coltivati sulla costa e un crinale di colline scoscese lungo la linea dorsale. La strada n. 711, che è ghiaiosa e dissestata, si snoda lungo la costa e costituisce una splendida deviazione dalla Hringvegur. Se non avete un mezzo di trasporto vi conviene chiedere al centro informazioni di Hvammstangi riguardo al saltuario autobus che fa il giro della penisola.

Sul lato occidentale c’è un solitario caffè (14-18 metà giu-agosto) e uno spartano campeggio (piazzole per persona Ikr800) a Illugastaðir, con splendida vista sulle vette spettacolari della costa di Strandir nei Fiordi Occidentali. La fattoria è il luogo in cui fu commesso il crimine punito con l’ultima condanna a morte eseguita in Islanda (nel 1830). Ci sono bellissime passeggiate da fare in mezzo a campi pieni di uccelli fino a raggiungere un luogo popolato da foche; tenete presente che la fattoria chiude dal 1° maggio al 20 giugno per la nidificazione degli edredoni.

Tre chilometri dopo Illugastaðir (a circa 25 km da Hvammstangi) si trova l’imperdibile Geitafell (www.geitafell.is; zuppa di pesce Ikr2700; 11-22 giu-agosto), un nuovo ristorante ospitato in un fienile restaurato, famoso per la zuppa di pesce (ma anche la torta di skyr è uno dei piatti forti del menu). I proprietari, Sigrún e Robert, risiedono qui da molto tempo e hanno storie affascinanti da raccontare. Il padre di Robert era un pastore scozzese giunto in Islanda per predicare e insegnare a giocare a calcio; Robert ha allestito una piccola esposizione storica nel suo "castello scozzese" accanto al ristorante.

A est incontrerete una delle maggiori colonie di foche di tutta l’Islanda: si trova a Hindisvík (ma all’epoca della stesura della guida il sito era chiuso al pubblico). Dieci chilometri a sud si trova un sentiero segnato che porta al faraglione di Hvítserkur, alto 15 m. Secondo la leggenda, Hvítserkur era un troll che fu sorpreso dal sorgere del sole mentre cercava di distruggere il monastero di Þingeyrar; a noi sembra un bestione enorme che si abbevera nel mare.

Appena a sud di Hvítserkur (o 30 km a nord della Hringvegur), verso est c’è un sentiero che porta a un punto da cui osservare le foche, e nell’entroterra si incontra il delizioso Ósar HI Hostel (862 2778; www.hostel.is; letti in camerata/doppie senza bagno Ikr3800/10.000; mag-set), uno degli ostelli più piacevoli di tutto il paese grazie ai gestori cordiali, alle belle vedute e alla fauna dei dintorni. L’ostello è ricavato in una fattoria ancora in attività, e il proprietario ogni anno si dedica al suo hobby preferito, ovvero costruire nuove stanze e bungalow (la prima colazione viene servita in una yurta mongola!). Portatevi le provviste perché non ci sono negozi nelle vicinanze. I soci HI usufruiscono di uno sconto di Ikr600 per persona; per le lenzuola si spendono altri Ikr1250.

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