Benché sia l’agglomerato urbano più consistente in questa parte dei Fiordi Occidentali, Patreksfjörður offre ben poche attrazioni al visitatore, a parte essere un punto d’appoggio piuttosto comodo per visitare la Penisola di Látrabjarg. Il villaggio prende il nome da san Patrizio, il santo irlandese che fu la guida spirituale del primo colonizzatore di questa zona, Örlygur Hrappson.

Durante la redazione di questa guida la catena Foss Hótel ha aperto un nuovo albergo qui, anche se le recensioni dei viaggiatori sono discordanti. La cittadina conta due caffetterie memorabili, nel caso vogliate spezzare il trasferimento con una sosta. La Sjóræningjahúsið (Casa dei pirati; www.sjoraeningjar.is; Vatneyri; 11-18 giu-agosto) è ospitata in una vecchia fabbrica di macchinari navali; le mensole numerate, un tempo affollate di dadi e cacciaviti, oggi sono piene di bottiglie di alcolici e di libri. Scatole di costumi e di giochi da tavolo terranno occupati i bambini mentre voi sorseggiate un caffè o gustate una ciotola di zuppa (Ikr950). Date un’occhiata ai colorati poster alle pareti, che illustrano in dettaglio le famose spedizioni dei pirati. Alla Stúkurhúsið (www.stukurhusid.is; panini Ikr980; 11-23 giu-agosto, orario ridotto mag e set) potrete trovare semplici panini e paste, serviti in un’adorabile casetta che è stata felicemente ristrutturata da poco.

Un servizio di autobus collega Patreks-fjörður a Brjánslækur (1 ora e 15 minuti), Látrabjarg (2 ore) e Ísafjörður (2 ore). Su richiesta, un airbus da Patreksfjörður può raggiungere Bíldudalur in coincidenza con i voli in arrivo.

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