Il nome Lón ("laguna") riassume molto bene la natura di questa baia poco profonda, racchiusa tra due lunghe lingue di terra fra i monti Eystrahorn e Vestrahorn (segnati su alcune cartine come Austurhorn e Vesturhorn). A nord-ovest si allarga il delta dello Jökulsá í Lóni, dove in primavera e in autunno nidifica una consistente colonia di cigni.

Come molte altre montagne di questa regione, l’Eystrahor, una vetta di batolite all’estremità orientale di Lón, si è formata come intrusione ignea sotto la superficie, spinta verso l’alto dall’erosione del materiale soprastante. Per chi ha intenzione di esplorare la zona a piedi, questo è il punto più indicato per accedere a Fjörur, la lingua di terra che delimita il tratto orientale di Lón.

All’estremità occidentale della laguna si ergono invece le imponenti sagome del Vestrahorn e del Brunn­horn, che formano un promontorio separando lo Skarðsfjörður dal Papafjörður. Qui sono ancora visibili le rovine di un insediamento di pescatori, Syðri-Fjórður, abbandonato nel 1899. Per esplorare questa zona percorrete la strada con il cartello che indica Stokksnes.

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