Dopo aver attraversato una serie di bellissimi fiordi desolati per circa 100 km si raggiunge Flókalundur, il punto in cui la strada che va a Ísafjörður incrocia quella dissestata e sconnessa che porta alle penisole sud-occidentali. La "cittadina" di Flókalundur, che conta appena un paio di case, deve il proprio nome all’esploratore vichingo Hrafna-Flóki Vilgerðarson, colui che battezzò il paese col nome di "Islanda" nell’860 d.C.
Oggi la maggiore attrattiva della zona è la Riserva Naturale di Vatnsfjörður, fondata per tutelare l’area intorno al lago Vatnsdals-vatn, in cui nidificano le morette arlecchino e le strolaghe. Molti sentieri escursionistici si snodano intorno al lago e sulle colline vicine.
Procuratevi un opuscolo delle possibili escursioni nel Vatnsfjörður presso l’Hótel Flókalundur (456 2011; www.flokalundur.is; piazzole per persona Ikr1100, singole/doppie prima colazione inclusa Ikr15.200/19.500; metà mag-metà set), un albergo un po’datato, tutto in legno e in stile bungalow, con camere piccole anch’esse rivestite in legno, e un ristorante discreto che serve colazione, pranzo e cena. Potrete scegliere tra la piscina di proprietà dell’albergo oppure una vasca calda naturale, chiamata Hellulaug, che si trova nelle vicinanze. Con l’alta marea, fate come la gente del posto: tuffatevi nel gelido Atlantico e poi correte alla piscina per riscaldarvi.
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