Appena usciti dalla strada n. 85 e raggiunta la piatta pianura erbosa all’estremità settentrionale del parco, non vi sembrerà di trovarvi sull’orlo di un enorme canyon a forma di ferro di cavallo: il lussureggiante canyon di Ásbyrgi si estende per 3,5 km da nord a sud e raggiunge un’ampiezza media di 1 km, il che rende difficile distinguerne l’altro versante nel punto più ampio. Vicino alla parte centrale del canalone si eleva l’imponente affioramento di Eyjan, e verso sud le pareti scure e verticali scendono fino a profondità di 100 m. Le rocce proteggono la foresta di betulle dai venti forti e dalle pecore affamate, per cui in questa zona gli alberi riescono a crescere anche fino a 8 m di altezza.

Esistono due spiegazioni riguardo all’origine di Ásbyrgi: gli antichi coloni norreni credevano che il destriero di Odino, Slættur (noto in letteratura come Sleipnir), avesse toccato accidentalmente il terreno lasciandovi un’enorme impronta di zoccolo; l’altra teoria, seppur sia di impronta scientifica, è altrettanto incredibile: alcuni geologi ritengono che il canyon si sia prodotto in seguito a una potente eruzione della caldera del Grímsvötn che giace sotto la distante calotta glaciale di Vatnajökull. L’esplosione avrebbe scatenato un enorme jökulhlaup, che si sarebbe rovesciato verso nord confluendo nello Jökulsá á Fjöllum e avrebbe scavato il canyon in tre giorni o anche meno. Il fiume avrebbe poi mantenuto il suo corso attraverso l’Ásbyrgi per circa un secolo prima di spostarsi verso est, prendendo l’attuale direzione.

Dal parcheggio vicino alla fine della strada (3,5 km a sud del centro visitatori) si dipartono numerosi sentieri brevi che attraversano la foresta per raggiungere i punti panoramici del canyon. Il sentiero che si snoda verso est porta a una sorgente nei pressi della parete del canyon, mentre quello occidentale sale fino a un punto da cui si gode un bel panorama sul fondovalle. La passerella di fronte termina invece presso un piccolo lago (Botnstjörn) all’inizio di Ásbyrgi.

Potete anche arrampicarvi fino alla cima dell’Eyjan dal campeggio (4,5 km andata e ritorno) o scalare le rupi del Tófugjá. Da qui, un sentiero ad anello gira intorno ad Áshöfði oltre le gole. In alternativa, potete seguire l’orlo del canyon tutto intorno fino a Klappir, che si trova al di sopra del punto iniziale del canyon; da qui potete quindi decidere di proseguire a sud fino a Kvíar (o a est fino a Kúahvammur) e ritornare passando dal fiume (l’itinerario che tocca Kvíar è di circa 17 km, ovvero quattro ore tra andata e ritorno).

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