Borkum
La più grande delle Isole Frisone orientali aveva dimensioni ancora maggiori di quelle attuali prima di essere devastata da un’inondazione nel XII secolo. I suoi abitanti hanno condotto per molti secoli una dura esistenza guadagnandosi da vivere come marinai e balenieri. A ricordo di quei giorni avventurosi capita talvolta di vedere ossa di balena disposte in ordinati cumuli oppure utilizzate come bizzarre recinzioni per i giardini. A partire dal 1830, tuttavia, gli isolani iniziarono a pensare che reinventarsi come località di villeggiatura marina era un modo più sicuro di guadagnarsi da vivere, e oggi molti dei 5500 abitanti di Borkum svolgono occupazioni legate in un modo o nell’altro all’industria del turismo.
Per saperne di più sull’epoca della caccia alle balene e su altri periodi della storia di Borkum, visitate lo Heimatmuseum (Museo di Storia Locale; 04922-4860; museo interi/bambini €3/1,50; faro €1,50; 10-17 mar-dom marzo-ott, 14-17 mar, ven e sab nov e dic), situato ai piedi del vecchio faro (10-12 lun-sab marzo, nov). Un altro luogo interessante è il Borkumriff (www.feuerschiff-borkumriff.de; Am Nordufer; ingresso interi/bambini €3/2, con tour interi/bambini €4/2; 9.45-17.45 mar-dom, tour alle 10.45, 11.45, 13.45 e 14.45), un natante per il trasporto di esplosivi trasformato in un museo con una mostra sul parco nazionale del Wattenmeer.
C’è un ufficio turistico (04922-9330; www.borkum.de; Am Georg-Schütte-Platz 5; 9-17 lun-ven, 10-13 sab e dom) che si occupa anche delle prenotazioni alberghiere.