Non c’è da stupirsi se, passeggiando per questa sonnolenta stazione termale, penserete di essere finiti nella Francia settecentesca. Furono infatti gli ugonotti rifugiatisi qui per fuggire alle persecuzioni dopo il massacro della Notte di San Bartolomeo a costruire, per volontà del conte locale Karl, i bianchi edifici barocchi che si affacciano nelle vie ordinate di Bad Karlshafen. Il progetto prevedeva la costruzione di un grande porto e un canale per collegare il Weser con il Reno e favorire in tal modo i commerci, ma il conte morì prima che venisse portato a termine, e tutto ciò che rimane oggi è soltanto un minuscolo Hafenbecken (bacino portuale) frequentato unicamente da bianchi cigni.

Date le sue dimensioni contenute, Bad Karlshafen si visita comodamente a piedi. Buona parte dell’abitato si trova sulla sponda meridionale del Weser, mentre lo Hafenbecken e la piazza circostante, Hafenplatz, sono situati alla sua estremità occidentale.

Per raggiungere l’ufficio turistico (999 922; www.bad-karlshafen.de; Hafenplatz 8; 9-17 lun-ven, 9.30-12 sab, 14.30-17 dom) dalla Hauptbahnhof, seguite la strada a sinistra per qualche minuto dopo essere usciti dalla stazione e attraversate il ponte a destra, sul fiume. Girate ancora a destra sull’altra sponda, e proseguite sempre diritto fino a Hafenplatz.

Fate una passeggiata intorno allo Hafenbecken e date un’occhiata al Deutsches Huguenotten Museum (www.hugenottenmuseum.de; Hafenplatz 9a; interi/ridotti €4/2; 10-17 mar-dom, 11-18 sab e dom), che narra appunto la storia degli ugonotti in Germania.

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