Da Thimphu, l’itinerario verso est abbandona la strada per Paro e Phuentsholing e compie un giro su se stesso per trasformarsi nella National Hwy, la strada statale che corre da est a ovest. Circa 1 km dopo la svolta, è possibile ammirare un bel colpo d’occhio sul Simtokha Dzong. Il percorso sale tra i meleti e le foreste di pini dell’Himalaya fino al villaggio di Hongtsho (2890 m), dove si incontra un posto di blocco che regola l’accesso al Bhutan orientale. Qui la guida dovrà esibire il vostro permesso di viaggio per le zone ad accesso limitato, e potrete così proseguire e contrattare il prezzo di noci, mele e formaggio disidratato con i venditori delle bancarelle lungo la strada.

In alto, su un crinale, dall’altra parte della valle in direzione sud, si trova il Trashigang Goemba, che è possibile visitare raggiungendolo con un sentiero che ha inizio poco sotto Hongtsho.

La strada si arrampica fino al Dochu La (3140 m), contrassegnato da una quantità di bandiere di preghiera e da un’imponente successione di 108 chorten. Nelle giornate più limpide (davvero probabili soltanto tra ottobre e febbraio), il valico offre una vista panoramica mozzafiato sull’Himalaya del Bhutan: alcuni gruppi lo raggiungono prima dell’alba, con la precisa intenzione di ammirare il panorama con il cielo ancora limpido. La serie di chorten è stata costruita nel 2005, come atto di espiazione per la perdita di vite umane causata dallo sconfinamento di militanti indipendentisti assamesi nel Bhutan meridionale. Portate le vostre bandiere di preghiera da aggiungere a quelle già presenti sul posto.

L’adiacente Druk Wangyal Lhakhang merita una visita per i suoi dipinti murali moderni, in uno stile che ricorda quello dei fumetti. Tra le immagini presenti vedrete il quarto re che combatte contro i ribelli indiani nella giungla, monaci intenti all’uso di un computer portatile, un aereo Druk Air e una storia moderna del regno. Si tratta di una perfetta sintesi bhutanese tra il XXI e il XV secolo. L’adiacente Druk Wangyel Cafe Dochu La, con annesso negozio di souvenir e vendita di bevande calde e spuntini, dovrebbe essere aperto al momento in cui leggerete queste pagine. Il 13 dicembre di ogni anno, accanto al lhakhang si tiene il Dochu La Wangyal Festival.

La collina sovrastante i chorten è ammantata da una magnifica foresta di rododendri, che fa parte del Parco Botanico Reale, esteso su 47 kmq. Se vi trovate da queste parti tra la metà di marzo e la fine di aprile, vale la pena di fare una passeggiata nella foresta, per ammirare la splendida fioritura. La zona è adatta anche al birdwatching. Il Sentiero Naturalistico del Dochu La (1,2 km, 1 h) ha inizio nei pressi del caffè del Dochu La e termina in corrispondenza della strada, all’altezza di Lamperi. L’antico sentiero di Lumitsawa (4,7 km, 2 h) prosegue in discesa da questo punto, per poi ritrovare ancora una volta la strada a Lumitsawa. Entrambi i tracciati sono sezioni dell’itinerario originale che collega Thimphu e Punakha. Avendo più tempo a disposizione, è possibile dedicare una mezza giornata all’escursione che fa ritorno a Hongtsho, passando per i goemba di Lungchuzekha e Trashigang. C’è anche un’escursione che richiede una giornata e percorre un crinale da Tharana (sopra Hongtsho) al Dochu La.

Sulla collina sotto il valico si trova il Dochu La Resort (02-380404; www.dochularesort.com; singole/doppie Nu 1920/3000), dove in molti si fermano per una tazza di tè (prima colazione/pranzo Nu 360/480). Il proprietario ha anche una bottega artigiana dove si realizzano thangka ricamati, compresi alcuni grandi thondrol adatti agli tsechu, e un negozietto di souvenir. Nei mesi di ottobre e novembre, quando il cielo è più limpido, questa struttura è molto frequentata e i viaggiatori vi si fermano per trascorrervi la notte.

Al valico si trova anche un potente telescopio binoculare, donato dal Club Alpino dell’Università di Kyoto quando i suoi membri portarono a termine la prima ascensione del Masang Gang (7165 m), nel 1985. Una fotografia riporta il nome delle vette visibili all’orizzonte (con grafie e quote diverse rispetto a quelle che indichiamo in questa guida). Il Gangkhar Puensum (7541 m) è la cima più alta tra quelle interamente situate in territorio bhutanese; il Kulha Gangri (7554 m) è più alto, ma segna il confine con il Tibet. Usando il telescopio è possibile anche vedere il Gasa Dzong, che appare come una piccola macchia bianca, circa 50 km a nord.

È viva la credenza che la zona vicino al passo sia abitata da numerosi spiriti, tra cui una diavolessa cannibale. Lama Drukpa Kunley, il "Folle Divino", fece erigere il Chimi Lhakhang che sorge nella valle di Punakha al preciso scopo di sottomettere questi spiriti e questi demoni.

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