Le attrattive culturali e la natura selvaggia richiamano i vaggiatori nel Mapungubwe National Park (015-534 7923; www.sanparks.org/parks/mapungubwe; interi/bambini R108/54; 6-18.30), un parco nazionale caratterizzato da paesaggi spogli, aridi e rocciosi. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, il Mapungubwe vanta il sito archeologico dell’Età del Ferro più importante di tutto il Sudafrica ed è popolato da una grande varietà di specie faunisiche - dai rinoceronti bianchi e neri alle rare civette pescatrici di Pel e ai suricati.

Se i governi interessati avvieranno il progetto di integrare il parco in una zona di tutela ambientale che dovrebbe occupare un’area di 800.000 ettari a cavallo dei confini con il Botswana e lo Zimbabwe, il Mapungubwe riuscirà davvero a esprimere al massimo il suo ricchissimo potenziale.

Oltre alla flora e alla fauna, il parco è interessante anche per le sue testimonianze storiche. Nel 1933 gli archeologi riportarono alla luce sulla Mapungubwe Hill un sito funerario del XIII secolo contenente ornamenti, gioielli, coppe e amuleti, molti dei quali ricoperti d’oro. Il reperto più spettacolare era un piccolo rinoceronte dorato. Il regime dell’apartheid, tuttavia, non diffuse la notizia del ritrovamento, nel tentativo di cancellare qualsiasi informazione storica che potesse suffragare la raffinatezza culturale raggiunta dalle popolazioni indigene.

Lo straordinario Interpretative Centre (Centro di documentazione; interi/bambini R40/20) illustra la storia locale ed è stato costruito in modo da armonizzarsi perfettamente con il paesaggio circostante. Si tratta di uno degli edifici moderni più belli del paese, nei cui ambienti dotati di aria condizionata le mostre sono presentate in modo accurato. Il centro fornisce moltissime informazioni sulla realtà culturale del Mapungubwe, documentata dai reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici. Osservate in particolare gli squisiti oggetti realizzati con le perline e la copia del famoso rinoceronte dorato. Le visite guidate sono obbligatorie.

Il parco è suddiviso in due settori, orientale e occidentale (separati da terreni privati). L’ingresso principale si trova sul lato orientale, dove ci sono anche il centro di documentazione, la Mapungubwe Hill, la Treetop Walk, Leokwe (il camp più grande) e un magnifico belvedere affacciato sul punto in cui i confini di Sudafrica, Botswana e Zimbabwe si toccano. Dalle quattro terrazze panoramiche situate su un promontorio presso i confini, in cui scorrazzano le procarvie del Capo (animaletti simili ai porcellini d’India) è possibile ammirare panorami mozzafiato sui fiumi Limpopo e Shashe.

Le strade del parco si possono percorrere con un normale veicolo a due ruote motrici, però, esssendo piuttosto accidentate, la cosa migliore sarebbe poter disporre di un fuoristrada. La parte occidentale è ancora peggiore, perciò qui un veicolo a quattro ruote motrici è indispensabile.

Le sistemazioni indipendenti spaziano dai campeggi (piazzole a partire da R170) alle tende nella foresta del Limpopo Forest Camp (tende di lusso R820) e agli chalet del Leokwe Camp (a partire da R870 per chalet;). Gli chalet sono i più belli che abbiamo visto nei parchi nazionali sudafricani, con un grandissimo soggiorno, una cucina completamente attrezzata, un’area all’esterno per il braai e la tipica forma a rondavel con il tetto di paglia. Dispongono anche di docce all’aperto.

Tenete presente che nel parco non ci sono negozi né ristoranti, e che la stazione di servizio e il negozio di alimentari più vicini si trovano a 30 km di distanza in direzione di Musina, nel punto in cui sostano i camion.

Il Mapungubwe National Park è situato a 60 km da Musina sulla Rte 572 per Pont Drift.

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