Circa 15 minuti più a valle del fiume rispetto a El Castillo, dopo che il confine con il Costa Rica si avvicina fino al margine della riva meridionale del fiume, si nota un corso d’acqua più piccolo che scorre nella giungla verso nord. È il Río Bartola, che delimita anche la seconda distesa per dimensioni di foresta primaria incontaminata del Nicaragua, la Reserva Biológica Indio-Maíz, con una superficie di 2606 kmq. Per anni, l’85% del territorio (escluse le acque) della riserva fu proprietà dei Somoza. Grazie alla posizione geografica isolata e all’inaccessibilità, per non parlare del decennio di guerre, la riserva scampò alle ruspe e alle seghe elettriche. Quando i sandinisti presero il potere, vi istituirono una riserva biologica e per molti anni a seguire l’area divenne dominio esclusivo degli scienziati, restando off-limits per i turisti.

Ancora oggi l’accesso a gran parte della riserva è limitato, ma alcune piccole zone appositamente designate sono state destinate anche ai visitatori, che avranno la possibilità di compiere escursioni fra torreggianti alberi alti 50 m e vecchi di cinque secoli, di cercare di avvistare le raganelle lunghe appena quanto un’unghia, e di osservare le scimmie che eseguono acrobatici salti tra la volta arborea.

Alla confluenza del Río Bartola con il Río San Juan, l’ufficio della guardia forestale locale amministra un sentiero escursionistico di 3 km che si snoda fra gli svettanti alberi della riserva. Per assaporare appieno la bellezza dello straordinario ecosistema di questa foresta pluviale è essenziale essere accompagnati da una guida locale e la maggior parte dei visitatori arriva partecipando a escursioni tutto compreso da El Castillo. Proseguendo per altri 20 minuti in barca verso valle si incontrano una postazione militare e l’ingresso alla riserva di Aguas Frescas. Anche se la vegetazione è praticamente la stessa, questo tratto appare persino più intatto di quello del Bartola, essendo meno visitato dalle comitive di turisti provenienti da El Castillo. Questo percorso sta tuttavia guadagnando popolarità.

A circa un’ora dalla foce del Río Sarapiquí, il delta del San Juan inizia a insinuarsi nelle paludi, incontrando poi il vastissimo Río Colorado. In questo punto l’osservazione degli uccelli diventa sempre più interessante, e la pesca ancora di più, ma tenete a mente che siete entrati nel territorio degli squali leuca, quindi non entrate in acqua.

Giungendo infine nell’ampia Bahía de San Juan del Norte, noterete la vecchia e arrugginita draga di proprietà della Transit Company di Cornelius Vanderbilt, compagnia che si occupava di controllare che rimanessero aperte le rotte di navigazione battute dai cercatori d’oro diretti a San Francisco. Il fatiscente molo a sud segna l’ingresso di quanto rimane di Greytown, località fondata su quella che allora era la foce del Río San Juan, e che ora è una sabbiosa distesa di terra arida. Attraversata la baia per raggiungere la foce del notevole Río Indio, arriverete a San Juan de Nicaragua, dove potrete esplorare torrenti dalle acque scure, lagune nascoste e una fitta giungla all’interno della vasta zona di Indio-Maíz.

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