Questa cittadina portuale caraibica, da tempo impoverita, è un vivace crogiolo di razze che si estende lungo la costa, delimitata da macchie di pini, con ampie vie lastricate e strade di terra rossa piene di gente e di musica, sorrisi e sguardi furtivi. Le vecchie chiese di legno, così come le case degli artigiani e i ghetti fatiscenti, sono tenute insieme da recinzioni di lamiera metallica arrugginita, tra palme da cocco e manghi. Nel corso di una passeggiata sentirete canzonature urlate in lingua miskito, frasi in spagnolo pronunciate velocemente e un gradevole e melodioso inglese caraibico. Questa città si trova ad affrontare problemi gravi (povertà, decadenza, crimine), e non è mai una buona cosa quando gli aiuti internazionali rappresentano la principale fonte di reddito di una comunità. Ma la gustosa cucina di mare, l’ottimo rapporto qualità-prezzo delle sistemazioni in dimore storiche e le comunità indigene costiere raggiungibili in barca, la rendono una meta attraente, come una nuova, dolce e un po’vaga amicizia.

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NIO - Córdoba nicaraguense

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