Situata su un’ansa del Mekong, Vientiane (ວຽງຈັນ) fu fondata nel IX secolo d.C. come parte di una delle prime meuang (città-stato) della Valle del Lao che si consolidarono nel corso del X secolo. Le popolazioni laotiane si stabilirono in questa zona per sfruttare l’incredibile fertilità delle pianure alluvionali circostanti e nei primi tempi la prospera meuang di Vientiane godette di una propria - sia pur fragile - sovranità.
Nei successivi dieci secoli di storia Vientiane conobbe però fortune alterne. Infatti, se in alcuni periodi si affermò come il principale centro della regione, in altri cadde sotto il dominio dei vietnamiti, dei birmani e dei siamesi.
Con ogni probabilità, il suo periodo di maggiore splendore coincise con la metà del XVI secolo, quando la città divenne capitale del regno di Lan Xang grazie al sovrano Setthathirath, che decise di spostare la sede della sua corte dall’attuale Luang Prabang. Molti wat di Vientiane furono costruiti in questo periodo e la città divenne un importante centro di studi buddhisti.
Purtroppo, questo momento di gloria non era destinato a durare, in quanto le numerose invasioni dei birmani, dei siamesi e dei cinesi e la successiva disgregazione del regno di Lan Xang segnarono le sorti della città.
Fu solo nel 1805, quando i siamesi posero sul trono Chao Anou, un principe di etnia lao educato alla corte di Bangkok, che la città conobbe finalmente un periodo di decisa rinascita. Tra le numerose opere pubbliche realizzate per volontà di Chao Anou figura anche il Wat Si Saket, che venne costruito tra il 1818 e il 1824.
Purtroppo, i tentativi compiuti da Chao Anou per rivendicare l’indipendenza del paese dal Siam ebbero come conseguenza la quasi totale distruzione di Vientiane .
Nel 1828 i siamesi sbaragliarono l’esercito di Chao Anou e non esitarono a radere al suolo la città e a deportare la maggior parte dei suoi abitanti. Il Wat Si Saket fu l’unico edificio importante rimasto in piedi e la città venne abbandonata.
Nel 1867 in questa zona giunsero i primi esploratori francesi, ma fu solo verso la fine del secolo - dopo che Vientiane era stata proclamata capitale del protettorato francese - che ebbe finalmente inizio una vera e propria ricostruzione. Nel giro di pochi anni fu progettato un semplice schema a griglia per favorire lo sviluppo urbano e in città vennero costruite parecchie residenze in stile coloniale ed edifici amministrativi. Nonostante questo, Vientiane rivestì sempre un ruolo irrilevante agli occhi dei francesi nell’ambito della politica indocinese, come testimonia la semplicità del suo piano urbanistico e delle sue costruzioni.
Nel 1928 la città contava appena 9000 abitanti - molti dei quali amministratori vietnamiti arrivati con i francesi - e fu solo al termine della seconda guerra mondiale che la popolazione di Vientiane conobbe un apprezzabile incremento, favorito soprattutto dai dollari versati dagli Stati Uniti nel corso della Guerra Fredda e che vide giungere nel paese una serie di "consulenti" prima francesi e poi americani.
Dopo un paio di colpi di stato organizzati nei caotici anni ’60, verso l’inizio del decennio successivo Vientiane era diventata una città brulicante di attività di ogni genere. I pochi bar erano frequentati da un folto ed eterogeneo gruppo di spie e di giornalisti circondati da una miriade di donne.
Questa situazione cambiò radicalmente nel 1975, con l’ascesa al potere del Pathet Lao (PL). I locali notturni pieni di spie furono i primi a sparire e Vientiane precipitò in una sorta di limbo segnato dalle riforme avviate dal regime comunista, come la collettivizzazione delle terre e - almeno in un primo tempo - da una serie di misure repressive adottate nei confronti del buddhismo. Oggi l’eredità più evidente di questo periodo storico è costituita da alcuni edifici assai poco attraenti in stile sovietico. La situazione iniziò a migliorare a partire dagli anni ’90 e negli ultimi tempi Vientiane ha conosciuto un notevole sviluppo per quanto riguarda l’edilizia urbana, la rete stradale e il traffico automobilistico, un progresso finanziato per la maggior parte dalla Cina, il paese che con ogni probabilità eserciterà l’influenza più significativa sul futuro di Vientiane.
Vientiane è adagiata su un’ansa del Mekong che segue un percorso curvilineo orientato da nord-ovest a sud-est. Situato nei pressi del fiume nella parte centrale di questo arco, il quartiere di Muang Chanthabuli è il più importante della città e la zona in cui si trova la maggior parte degli uffici governativi, degli alberghi, dei ristoranti e dei templi storici. Accanto alle costruzioni erette nello stile squadrato tipico dell’architettura del socialismo reale, è ancora possibile vedere alcuni edifici risalenti al periodo coloniale francese e diverse shophouse vietnamite e cinesi.
Il Wattay International Airport è situato circa 4 km a nord-ovest del centro di Vientiane. La stazione settentrionale degli autobus - dove fanno capolinea tutti i mezzi a lunga percorrenza diretti a nord - si trova un paio di chilometri a nord-ovest del centro, mentre la stazione meridionale degli autobus - alla quale fa riferimento la maggior parte dei mezzi diretti a sud - è situata 9 km a nord-est del centro, lungo la Route 13. Il posto di confine con la Thailandia, il Ponte dell’Amicizia Thailandese-Laotiana, si trova 19 km a sud-est della città.
Le indicazioni stradali sono limitate alle vie principali e alla zona centrale - più turistica - della città. Tenete presente che - dove esistono - i termini che indicano le strade possono essere scritti in inglese o francese (per esempio, route, rue, road e avenue) ma, dal momento che il cartello lao riporta sempre il termine tanŏn (Th), quando chiedete un’informazione relativa a un indirizzo vi consigliamo caldamente di utilizzare il termine lao tanŏn .
Le strade principali del centro di Vientiane sono le parallele Th Setthathirath - dove sorgono diversi templi famosi - e Th Samsènethai. Nella loro estremità nord-occidentale queste due vie confluiscono in Th Luang Prabang, che più avanti diventa la Route 13 nord. Nella direzione opposta incrociano Th Lan Xang, un grande viale che dal palazzo presidenziale supera il Talat Sao (mercato mattutino) e raggiunge il Patuxai (Porta della Vittoria). Proseguendo lungo questo viale, che dapprima prende il nome di Th Phon Kheng e poi quello di Route 13 sud, è possibile raggiungere la stazione meridionale degli autobus.
I meuang di Vientiane sono suddivisi in bâan (ban), quartieri o villaggi associati a wat locali. Per fare solo un esempio, il Wattay International Airport è situato in Ban Wat Tai, la zona in cui sorge il Wat Tai.
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