Boten
Questa cittadina situata nei pressi del confine cinese è protagonista di uno spettacolare caso di ascesa e declino. In passato minuscolo villaggio privo di qualunque interesse per i viaggiatori stranieri, nel corso degli ultimi 15 anni Boten ha visto l’apertura di alberghi, casinò, centri commerciali e sale di karaoke e nel 2010, anno che ha visto il massimo boom, la popolazione ha raggiunto un picco di 10.000 abitanti. Tuttavia, nel 2011 il Royal Jinlun Hotel and Casino e altri casinò e locali di karaoke sono stati chiusi dopo il sequestro di diversi giocatori cinesi. La Cina ha reagito a questi crimini vietando ai suoi cittadini di recarsi nei casinò di Boten ed esercitando forti pressioni sul governo del Laos affinché desse un deciso giro di vite alle attività illegali. Il risultato finale è che oggi la cosiddetta Boten Golden City sembra più una città fantasma che una città dell’oro.
Boten è l’unico valico di frontiera tra il Laos e la Cina aperto anche ai viaggiatori stranieri e può costituire la meta di una breve e facile escursione nel corso di un viaggio da Udomxai a Luang Namtha. Nell’estremità superiore (settentrionale) del mercato, lungo la via principale si trova un’agenzia della Lao Development Bank (8.30-15.30 lun-ven) che cambia le principali valute straniere; se però volete cambiare rapidamente yuan in kip a tassi equi, vi consigliamo di dirigervi verso il supermercato, situato nel lato opposto della strada.
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