Situato in una zona pianeggiante 82 km a nord-est di Vientiane, il villaggio agricolo di Ban Na è abitato da circa 600 persone. Si tratta di un tipico villaggio laotiano, le cui donne intrecciano cesti con le fibre del bambù (un’arte che saranno pronte a insegnarvi in cambio di una piccola somma di denaro) e gli uomini si occupano della coltivazione dei campi. In ogni caso, per la maggior parte dei viaggiatori stranieri l’attrattiva principale di questo villaggio è costituita dal branco di elefanti selvatici che vive nei suoi dintorni.

I contadini di Ban Na coltivano da sempre riso e verdure e in passato hanno tentato diverse volte di introdurre nella zona anche la canna da zucchero. Quello che colse tutti di sorpresa fu l’effetto esercitato dalle nuove piantagioni sui branchi di elefanti che vivevano sulle montagne vicine. Infatti, i pachidermi non tardarono a capire che cosa ci fosse nei campi sotto di loro e cominciarono a cibarsi con grande soddisfazione della canna da zucchero, degli ananas e delle banane coltivati nei dintorni di Ban Na. Di fronte a questa situazione, i contadini si resero conto che l’unico modo per liberarsi dell’ingombrante presenza degli elefanti consisteva nel rinunciare alla canna da zucchero e tornare a coltivare le meno remunerative verdure.

In questo modo si sperava che il branco di elefanti - composto da una trentina di esemplari - decidesse di fare ritorno sulle montagne, ma purtroppo le speranza dei contadini andarono deluse. Infatti, i pachidermi si stabilirono definitivamente nelle foreste di pianura, nelle distese di bambù e nei campi che circondano Ban Na. La presenza degli elefanti in questa zona ha causato danni piuttosto gravi sia all’ambiente naturale sia all’economia del villaggio. Tuttavia, invece di dar loro la caccia, gli abitanti del posto hanno trovato un modo per convivere con gli elefanti trasformandoli in una fonte di reddito, dando vita a un particolare tipo di ecoturismo locale.

Purtroppo oggi gli elefanti sono scomparsi. Nel 2007 si stimava che nell’Area Nazionale Protetta di Phu Khao Khuay vivesse un branco di circa 25 esemplari. Nel 2009, cinque elefanti furono uccisi e privati delle zanne e delle zampe posteriori, fatto che spinse molti a pensare che erano stati uccisi da bracconieri piuttosto che da vendicativi abitanti del villaggio. Nel 2010 furono trovati altre due carcasse di elefanti che - secondo l’esercito laotiano - erano stati folgorati da un fulmine. Pertanto, da queste parti dovrebbero esserci ancora 18 dei 25 elefanti stimati nel 2007, ma non si sa in quale zona si siano stabiliti.

Le guide di Ban Na organizzano escursioni della durata di uno, due o tre giorni dal loro villaggio a Keng Khani (sola andata 3-4 h), località che si raggiunge attraversando la fitta foresta fino alla cascata di Tat Fa (da 4 a 5 h) e alla torre di osservazione degli elefanti di Pung Xay (4 km). Il percorso che bisogna affrontare per raggiungere questa torre (1 h) è abbastanza facile e costeggia alcune piantagioni e la giungla. Dalla torre è possibile ammirare ampi scorci su una zona ricca di minerali salini, che in passato era frequentata regolarmente dagli elefanti. Gli escursionisti potranno pernottare su un materasso protetto da una zanzariera all’interno della torre (100.000K per persona), mentre le guide si occuperanno di preparare una tipica cena locale. Anche senza elefanti, si tratta comunque di un’avventura molto divertente.

In alternativa, si può pernottare anche in case private spendendo 30.000K per persona per notte, con un supplemento per i pasti di 30.000K per persona. Tenete presente che queste tariffe non comprendono i trasferimenti per/da Vientiane e non sono trattabili. L’intero ricavato viene devoluto agli abitanti del villaggio e alla tutela dell’area nazionale protetta. Se desiderate mettervi in contatto con gli abitanti di Ban Na, vi consigliamo di chiamare il signor Bounthanom (020-220 8286), che però parla solo in lao.

Percorrendo la strada che conduce a Ban Na vi consigliamo di fare una breve sosta al Wat Pha Baht Phonsan, un suggestivo tempio abbarbicato su un affioramento roccioso nei pressi di Tha Pha Baht e della Route 13, circa 2 km a sud di Ban Na. Questo wat è venerato per il suo grande reliquiario contenente una pa bàht (impronta del Buddha) e un’imponente statua del Buddha disteso. Questo monastero può essere riconosciuto facilmente dal suo grande stupa del 1933 ornato da pregevoli decorazioni.

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