La montagna più alta d’Islanda, il Hvannadalshnúkur (2110 m), fa capolino dall’Öræfajökull, una propaggine del Vatnajökull. Questa vetta montuosa è in realtà lo sperone nord-occidentale di un immenso cratere ampio 5 km, il più grande vulcano attivo d’Europa dopo l’Etna. In seguito all’eruzione vulcanica del 1362 fu espulsa la maggior quantità di tefrite che sia mai stata documentata nella storia islandese: i vicini ghiacciai sono ancora chiazzati dalla cenere gialla dell’esplosione. L’intera regione fu devastata completamente, per cui fu ribattezzata Öræfi ("terra desolata").

Per accedere al Hvannadalshnúkur, il punto più indicato è la Sandfellsheiði, circa 12 km a sud-est di Skaftafell. Chiunque decida di scalare questa montagna dev’essere un esperto in traversate su ghiacciaio e deve portarsi dietro tutta l’attrezzatura necessaria, oltre a provviste per diversi giorni, anche se la maggior parte delle spedizioni guidate effettuano il giro in un’unica giornata di marcia, peraltro lunga e molto faticosa (con partenza verso le 5 del mattino). Per quanto non siano richieste particolari abilità tecniche, il giro è impegnativo sia fisicamente sia mentalmente; in totale si sale per oltre 2000 m.

Il periodo migliore per salire sulla vetta è aprile o maggio, prima che si sciolgano i ponti di ghiaccio. Tenete presente che ogni anno i ponti di ghiaccio che rendono possibile l’ascesa si sciolgono prima e più rapidamente, quindi la stagione indicata per salire si fa sempre più breve. Sebbene in teoria l’escursione sia possibile fino a settembre, dopo il mese di giugno le condizioni climatiche potrebbero costringere le agenzie a ingaggiare guide aggiuntive per ciascun gruppo, incidendo di conseguenza sul prezzo. Visitate i siti per ulteriori dettagli.

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