Il villaggio di Fáskrúðsfjörður, noto anche come Búðir, fu fondato dai marinai francesi che andavano a pescare sulle coste islandesi tra la fine del 1800 e il 1914. In omaggio all’eredità gallica, i nomi delle vie sono indicati in islandese e in francese. Il fattore francese sarà enfatizzato ulteriormente da un nuovo progetto, grazie al quale l’ex ospedale francese e altri edifici dell’epoca saranno ristrutturati per ospitare un albergo e un ristorante. Al momento delle nostre ricerche, si parlava per l’inaugurazione del Franski spítalinn ("l’ospedale francese") dell’estate 2014.

La storia dei marinai francesi a Fáskrúðsfjörður è raccontata nel Fransmenn á Íslandi (Les Français en Islande; Búðarvegur 8; interi/bambini Ikr700/gratuito; 10-18 giu-agosto), in cima alla collina. Il museo utilizza fotografie e documenti cartacei per tratteggiare un quadro molto dettagliato sulle interazioni tra i francesi e la gente del posto: gli islandesi vendevano pesce salato e i francesi offrivano in cambio vino rosso (figuratevi un po’). Il museo ha anche un pittoresco caffè che serve una squisita torta al rabarbaro; l’altra specialità è la quiche Lorraine. Il museo si trasferirà nel nuovo edificio dell’ospedale non appena i lavori saranno terminati.

Alla bocca del fiordo, l’isoletta di Skrúður ospita una ricca avifauna, oltre alla "caverna dei pulcinella di mare" più grande del mondo: secondo la leggenda, un tempo era la dimora di un gigante.

Anche i geologi troveranno pane per i loro denti grazie al monte di laccolite Sandfell (743 m), sopra la sponda meridionale del Fáskrúðsfjörður, formato da riolite fusa che si è fatta strada fra strati più antichi di lava. Si tratta di uno dei migliori esempi al mondo di questo tipo di intrusione ignea (anche se il Pan di Zucchero di Rio de Janeiro è un po’più spettacolare). La sommità si raggiunge in due o tre ore di marcia.

Café Sumarlina(Búðavegur 59; portate principali Ikr1000-2500; 10-23 dom-gio, fino alle 3 ven e sab;), all’ingresso del paese, è un piccolo bar-pub accogliente in una casa di legno che scricciola. Chi cucina i pasti da sé può fare la spesa al Samkaup-Strax (Skólavegur 59; 10-18 lun-ven, fino alle 14 sab).

Oltre il campeggio (piazzole per persona Ikr1000) all’estremità occidentale del villaggio c’è anche lo strano Hótel Bjarg (475 1466; www.hotelbjarg.is; Skólavegur 49; doppie con/senza bagno prima colazione inclusa €130/110; giu-agosto), che sembra un orfanotrofio per oggetti d’arte non voluti. A noi piace la BandB Guesthouse (868 2687; elinhelgak99@gmail.com; Stekkholt 20; camere senza bagno per persona Ikr4900), in alto sopra il paese (prendete Skólavegur, poi Holtavegur), per l’atmosfera calda e fresca data dal legno di pino, per la gentile padrona di casa Elín Helga e per le belle panoramiche.

V. qui per informazioni sugli autobus da Reyðarfjörður.

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