A nord di Sauðárkrókur, la costa occidentale dello Skagafjörður è un posto straordinariamente silenzioso, incorniciato da splendidi monti. A guardia della bocca dello Skagafjörður ci sono le isole disabitate di Drangey e Málmey, rifugi tranquilli per l’avifauna che vi nidifica.

Il Tindastóll (989 m) è il punto di riferimento nel panorama del fiordo di Skagafjörður che si stende per 18 km lungo la costa. Secondo una credenza popolare, pare che la montagna e le sue grotte siano abitate da una serie di mostri marini, troll e giganti. Dalla cima del Tindastóll si può ammirare un panorama sensazionale, che abbraccia tutto lo Skagafjörður. Il modo più semplice per raggiungere la vetta è seguire il sentiero tracciato che inizia dall’altura che fiancheggia la strada n. 745 a ovest della montagna.

All’estremità settentrionale del Tindastóll si trova Reykir, un’area geotermale menzionata anche nella Saga di Grettir (Istituto Orientale di Napoli, 1983; in biblioteca). A quanto sembra, Grettir raggiunse la riva a nuoto dall’isola di Drangey e riposò le ossa dolenti in un’invitante pozza termale. Oggi la sorgente Grettislaug (Pozza di Grettir; 821 0090; www.drangeyjarferdir.is; interi/bambini Ikr700/350; mattino-24) è un posto molto frequentato per un bagno, insieme a una seconda vasca calda.

Nelle immediate vicinanze della Grettis-laug si trovano un piccolo caffè, un campeggio (per persona Ikr1000) ben attrezzato e una guesthouse (singole/doppie Ikr7000/13.000) con sistemazioni in sacco a pelo per Ikr4400. Da qui partono le imbarcazioni per Drangey, e splendidi sentieri per passeggiate in zona.

Chi ha un mezzo proprio faccia attenzione: da Sauðárkrókur a Grettislaug c’è un tratto di strada ghiaioso e accidentato di 15 km.

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