La visita alla splendida Berat è una tappa obbligata di qualsiasi viaggio in Albania. Il fiore all’occhiello della cittadina sono le case ottomane bianche che risalgono la collina fino al castello e che le sono valse il soprannome di ‘città dalle mille finestre’ e l’inclusione nei siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 2008, accanto a Gjirokastra. Il paesaggio di aspre montagne è particolarmente suggestivo quando le nuvole turbinano intorno alle cime dei minareti, o si aprono lasciando intravedere la vetta ghiacciata del Monte Tomorri.
I vecchi quartieri presentano un incantevole insieme di muri imbiancati, tetti di tegole e vie acciottolate. Berat è circondata da ulivi e ciliegi che ornano i dolci declivi delle colline, mentre i pendii più ripidi sono ricoperti di pini. La città moderna è dominata dalla gigantesca cupola della nuovissima Università di Berat. Tra i ponti sul fiume Osumi che conducono al magnifico quartiere di Gorics c’è un ponte pedonale in pietra a sette arcate del 1780.
Nel III secolo a.C. una fortezza illirica chiamata Antipatrea fu costruita in questo luogo, sul sito di un insediamento precedente. I bizantini consolidarono le fortificazioni sulla collina nei secoli V e VI, come anche i bulgari 400 anni più tardi. I serbi, che occuparono la cittadella nel 1345, la ribattezzarono Beligrad, o ‘Città Bianca’. Nel 1450 Berat fu conquistata dai turchi ottomani. Dopo un periodo di declino, nei secoli XVIII e XIX la città iniziò a prosperare come centro artigianale specializzato nella scultura del legno. Oggi Berat è un importante centro turistico dell’Albania, ma è riuscita a mantenere un fascino genuino e un’atmosfera accogliente.
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