L’imponente fortezza cinquecentesca di Peniche, che domina l’estremità meridionale della penisola, nel XX secolo era una delle famigerate prigioni del regime del dittatore Salazar, in cui erano rinchiusi i prigionieri politici. All’ingresso, dove un tempo i detenuti ricevevano le visite (le spoglie cabine con i divisori in vetro sono tuttora visibili), è allestita la Núcleo-Resistência, una mostra dedicata a quel periodo, tanto angosciante quanto interessante; sono esposti anche alcuni volantini della Resistenza e le toccanti lettere con belle illustrazioni che i detenuti inviavano ai loro figli.

Un’altra parte della fortezza ospita il Museu Municipal (262 780 116; ingresso €1,55; 9-12.30 e 14-17.30 mar-ven, a partire dalle 10 sab e dom). All’ultimo piano si possono vedere le sinistre celle per i prigionieri politici che risalgono agli anni della dittatura, alcune delle quali impiegate per tenere i prigionieri in isolamento. Ai piani inferiori è raccolto un guazzabuglio non particolarmente degno di nota di storici reperti cittadini, da manufatti archeologici romani a oggetti recuperati da naufragi.