Palácio Nacional de Mafra
- Mafra, Portogallo
- Attrazione - Palazzo
Incline alle spese folli, Dom João V profuse enormi quantità di oro proveniente dal Brasile nella costruzione di questo palazzo barocco, nella cui area di ben 4 kmq sono compresi un monastero e una basilica. Iniziata nel 1717, questa esuberante opera in finto marmo fu progettata dall’architetto tedesco Friedrich Ludwig, che si era formato in Italia e aveva evidentemente in mente di creare una sorta di Vaticano portoghese. A tal scopo non si badò a spese: circa 45.000 artigiani lavorarono al palazzo, impegnati nella realizzazione delle sue 1200 camere e delle due torri campanarie, dotate della più grande collezione di campane al mondo (92 in tutto).
Quando nel 1807 i francesi invasero il Portogallo, Dom João VI e la famiglia reale si rifugiarono in Brasile, portando con sé gran parte degli arredi di Mafra. I francesi vi trovarono, con grande disappunto, solo 20 anziani frati francescani. Il generale Junot alloggiò i suoi soldati nel monastero, e lo stesso fece successivamente Wellington. Da allora il palazzo fu usato quasi sempre per scopi militari e ancora oggi l’accademia militare ne occupa una vasta porzione.
La visita (non guidata) permette di ammirare vari tesori, quali la stanza piena di trofei di caccia e il letto con sponde usato per i monaci che perdevano il lume della ragione. Il fiore all’occhiello del palazzo è la biblioteca con volta a botte lunga 83,6 m, che custodisce circa 40.000 volumi risalenti al periodo tra il XV e XVIII secolo, molti dei quali rilegati a mano dai monaci. Il fatto che i libri si stiano lentamente deteriorando perché rosicchiati dai topi conferisce un ulteriore tocco surreale all’atmosfera del palazzo. La basilica, celebre per i campanili gemelli, è sorprendentemente sobria se paragonata al resto del complesso; all’interno i pavimenti sono in marmo policromo, mentre le statue sono state realizzate in marmo bianco di Carrara.