Da vedere

Mosteiro de Santa Maria da Vitória

  1. Batalha, Portogallo
  2. Sito religioso - Monastero

Questa straordinaria abbazia fu eretta per commemorare la battaglia di Aljubarrota del 1385 (combattuta un po’più a sud). Buona parte del monumento fu portato a termine entro il 1434 in stile gotico fiammeggiante, ma è l’esuberanza dello stile manuelino, presente negli elementi aggiunti nel XV e nel XVI secolo, a rubare la scena.

Storia

Alla battaglia di Aljubarrota, 6500 portoghesi, sotto il comando di Dom Nuno Álvares Pereira e con il sostegno di poche centinaia di soldati inglesi, respinsero l’attacco dei 30.000 uomini di Juan I di Castiglia, che rivendicava il trono di João d’Avis.

João invocò l’aiuto della Vergine Maria e fece voto di costruire una superba abbazia in caso di vittoria. Tre anni dopo tenne fede alla promessa e diede inizio ai lavori dell’abbazia domenicana.

Esterno

Il magnifico edificio in pietra calcarea di colore ocra è un tripudio di pinnacoli e parapetti, archi rampanti e balaustre, finestre scolpite in stile tardo gotico, oltre che di cappelle ottagonali e massicce colonne. Il portale occidentale è straordinario, composto da diversi livelli di archi stipati di figure di apostoli, angeli, santi e profeti, tutti sormontati dalle figure di Cristo e degli evangelisti.

Interno

L’ampio interno gotico dal soffitto a volta è semplice, lungo e alto, ed è riscaldato dalla luce che filtra dalle vetrate colorate a tinte forti. Vicino all’ingresso, sulla destra, si sviluppa l’elaborata Capela do Fundador, una bellissima sala quadrata con volta stellata di un’altezza vertiginosa, illuminata da una lanterna di forma ottagonale. Al centro si collocano le tombe congiunte di João I e Philippa di Lancaster, la moglie inglese, il cui matrimonio nel 1387 sancì l’alleanza tra il Portogallo e l’Inghilterra, rimasta ben salda ancora oggi. Le tombe dei quattro figli più giovani sono allineate lungo la parete meridionale della cappella e comprendono anche quella di Henrique il Navigatore (la seconda da destra).

Claustro Real

Afonso Domingues, a capo dei lavori fin verso il 1390, eresse il Claustro Real in sobrio stile gotico, ma sono i successivi abbellimenti in stile manuelino realizzati dal grande Diogo de Boitac a catturare l’attenzione. Ogni arco è un intrico di incisioni in pietra dense di dettagli con simboli manuelini, come le sfere armillari e le croci dell’Ordine di Cristo, intrecciati con fiori esotici e motivi marini (funi, perle e conchiglie). Tre graziosi cipressi richiamano la forma delle guglie gotiche che sormontano l’adiacente sala capitolare.

Claustro de Dom Afonso V

Dopo aver ammirato il Claustro Real tutto appare austero, ma la visita al semplice Claustro de Dom Afonso V in stile gotico è come una tonificante immersione in acque gelate - disintossica da tutta quella esibizione di sfarzo e sontuosa decadenza. Tra i due chiostri c’è un’esposizione moderna e una presentazione con audiovisivi.

Sala do Capítulo

A est del Claustro Real, la sala capitolare risale agli inizi del XV secolo ed è caratterizzata da una meravigliosa vetrata colorata del secolo successivo. L’imponente volta fu considerata così follemente pericolosa che per realizzarla vennero impiegati solo prigionieri condannati a morte. Una guardia d’onore sorveglia costantemente la tomba dei militi ignoti.

Capelas Imperfeitas

Le Capelas Imperfeitas (Cappelle Incompiute), prive di tetto, sono forse gli elementi più stupefacenti di Batalha. Accessibile solo dall’esterno dell’abbazia, il mausoleo di forma ottagonale con sette cappelle fu commissionato nel 1437. Tuttavia, le aggiunte in stile manuelino inserite successivamente dall’architetto Mateus Fernandes mettono in ombra ogni altro elemento.

Anche se il progetto originario di Fernandes non fu mai completato, gli incredibili decori sono ancora più spettacolari poiché sono a cielo aperto. Di maggiore impatto è il portale alto 15 m, un insieme di incisioni in pietra raffiguranti cardi, edera, fiori, lumache e ogni genere di "smerli e sinuosità", come ebbe a notare William Beckford. Dom Duarte ne potrà godere per l’eternità: la sua tomba e quella della moglie si trovano di fronte al portale.