Con la sua popolazione sparsa e qualche raro centro abitato, Molokai è l’ultimo angolo rimasto dell’antico mondo rurale delle Hawaii. Sull’isola il tempo pare essersi fermato: niente turismo di massa, nessun grattacielo, e più contadini che visitatori, senza contare che vi abita il maggior numero di hawaiani di tutte le isole principali dell’arcipelago, con quasi il 50% della popolazione di origine indigena. Sebbene Molokai si sia da tempo guadagnata la fama di isola diffidente nei confronti degli stranieri e faccia del suo meglio per non diventare un altro parco di divertimenti in cemento per turisti, chiunque mostri rispetto e aloha aina (amore) per questa terra vi sarà bene accolto. Perciò, se cercate intensa vita notturna e ’azione’ da villaggio turistico, Molokai non fa per voi. La prima cosa che vedrete uscendo dall’aeroporto è un cartello con la scritta ’Aloha! Slow Down. This is Molokai’, che tradotto dall’inglese suona più o meno come ’Salve! Prenditela con calma: sei a Molokai’. Seguite il consiglio, e sedetevi sulla sponda di una delle vecchie vasche per i pesci costruite dagli isolani otto secoli fa per ammirare il sorgere del sole sulla lontana vetta dell’Haleakala a Maui, e poi passeggiate lungo la spiaggia più lunga delle Hawaii dove probabilmente non incontrerete nessun’altro. Di sera, vedrete il sole sparire dietro le palme fruscianti e potrete rilassarvi ascoltando il suono della chitarra al bar dell’Hotel Molokai, affacciato sull’oceano. Ah, il paradiso!

Molokai: organizza il viaggio

Molokai: informazioni utili

Corrente elettrica

110-120V/60Hz