Da vedere

L'Isola

  1. Dintorni di Ioánnina, Grecia
  2. Sito naturale - Isola

L’Isola (To Nisí, Το Νησί) si trova proprio di fronte alla cittadina al centro del Lago Pamvótis, tra boschi e fiori selvatici. Accanto al porticciolo sorge un villaggio costruito nel XVII secolo dai profughi provenienti dalla zona del Máni, nel Peloponneso, che oggi è abitato da circa 300 persone. I remoti monasteri dei dintorni sono rinomati per gli insoliti affreschi e le ricche biblioteche, mentre i vicoletti fiancheggiati da vecchie case dall’intonaco bianco creano un’atmosfera caratteristica.

L’Isola è nota soprattutto in quanto teatro dell’ultimo atto della lunga saga del despota Alì Pascià. Le incostanti alleanze di Alì e la sua sfrontata sfida all’autorità ottomana nel 1822 indussero il sultano a eliminare definitivamente il "Leone di Ioánnina". Dopo aver ricevuto una falsa promessa di grazia, l’ormai anziano Ali Pascià si ritirò con le sue guardie nel Moní Pandeléimonos, sull’Isola, soltanto per essere intrappolato e ucciso dai soldati ottomani. Il foro nella tavola del pavimento, attraverso il quale passò la pallottola che gli fu fatale, è visibile ancora oggi nel Museo di Alì Pascià (L’Isola; interi €1; 8-22 estate, 9-21 inverno). Una documentazione stampata (in inglese) narra i concitati eventi degli ultimi giorni del despota, mentre vari effetti personali e incisioni ad acquaforte ritraggono il corpulento pascià nell’atto di riposare o seduto felice, con tanto di barba e narghilè, accanto alla sua sposa. Per raggiungere il museo, imboccate la strada principale sulla sinistra sopra il porto.

Il Moní Filanthropinón (Μονή Φιλανθρωπινών; L’Isola; 9-18) si trova nella parte occidentale dell’Isola e fu edificato nel XIII secolo dai Filanthropini, un’importante famiglia di Costantinopoli fuggita dall’incursione crociata del 1204. Il monastero conserva singolari affreschi cinquecenteschi raffiguranti filosofi greci pagani tra cui Platone, Aristotele e Plutarco, ritratti accanto a personaggi della cristianità più consoni al luogo. L’espressività e il pathos di questi dipinti, caratteristici della "scuola epirota", suscitano da sempre un vivo interesse negli storici dell’arte. Durante i secoli di dominazione ottomana, il Moní Filanthropinón ospitò segretamente una scuola cristiana.

Il Restaurant Kyra Vasiliki (26510 81681; L’Isola; portate principali €6-8) è situato all’ombra di un gigantesco platano presso il molo dei traghetti e offre un’eccellente scelta di piatti alla griglia, oltre ad alcune specialità di pesce. Il Propodes (26510 81214; L’Isola; pesce €4-6), sotto una tenda da sole lungo il sentiero che conduce al Moní Pandeléimonos, ha davanti grandi vasche piene di anguille che si contorcono, rane saltellanti e aragoste in attesa di essere bollite. Per bere qualcosa in tutta tranquillità, scendete dalla piazza principale lungo la collina fino alla nuova Kafeteria Ta Bakakakia (6947135096; L’Isola; 9-21 tutti i giorni mag-set, sab-dom ott-apr), che serve succhi di frutta, frullati e molto altro, oltre a offrire e una bella vista sul lago e le montagne.

Le imbarcazioni per l’Isola (€2, 10 min) partono dal molo dei traghetti di Ioánnina dalle 7 alle 23.30 in estate e dalle 7 alle 22 in inverno. Nel periodo estivo salpano ogni 15 minuti, in inverno a intervalli di un’ora.