Antica Corinto
- Antica Corinto e Acrocorinto, Grecia
- Attrazione - Sito archeologico
La zona archeologica si trova nel centro del villaggio moderno; grazie alle sue dimensioni compatte (nonostante i lavori di scavo siano tuttora in corso) e ai cartelli con eccellenti spiegazioni in inglese integrate da utili diagrammi, la visita è piacevole e molto interessante.
I resti risalgono prevalentemente all’epoca romana con poche eccezioni, tra cui l’imponente Tempio di Apollo realizzato in stile dorico nel VI secolo a.C. A sud del tempio si apre un’immensa agorá (piazza), delimitata lungo il lato meridionale dalle fondamenta di una stoá, il portico colonnato costruito per accogliere le personalità politiche convocate nel 337 a.C. da Filippo II perché firmassero un trattato di alleanza con la Macedonia. In mezzo alla fila centrale di botteghe del foro c’è una bema, un podio marmoreo da cui i funzionari romani si rivolgevano al popolo.
All’estremità orientale dell’agorá si ergono i resti della Basilica Iulia, mentre a nord si vede la fontana inferiore di Pirene - quella superiore si trovava ad Acrocorinto. Secondo il mito, la mortale Pirene pianse talmente la morte del figlio Cencriade ucciso da Artemide, da indurre gli dèi a trasformarla in sorgente affinché il prezioso liquido delle sue lacrime non andasse perduto. Le cisterne sono nascoste in un apposito edificio con sei arcate sulla facciata anteriore.
A ovest della fontana alcuni gradini portano alla strada di Lechéon, che un tempo era la via principale per il porto di Lechéon. Sul lato orientale della strada si trova il Peribolo di Apollo, un cortile delimitato da colonne ioniche in parte restaurate. Nei pressi c’è una latrina pubblica, di cui si sono conservati alcuni elementi.
A sud del museo sorge il Tempio E, chiamato anche Tempio di Ottavia (la sorella dell’imperatore Augusto alla quale, secondo il geografo del II secolo d.C. Pausania, il tempio era dedicato); dell’edificio restano ancora parecchie colonne.
Il museo del sito è formato da tre sale principali. Nelle prime due è esposta una ricca collezione di statue, mosaici, figurine, rilievi e fregi greci e romani, mentre nella terza, la più recente, sono raccolti i reperti rinvenuti nel corso degli scavi effettuati nel vicino Santuario di Asclepio, risalente al V secolo a.C. Tra i pezzi più interessanti si notano alcune lapidi funerarie e oggetti votivi del IV secolo a.C. legati al tema della fertilità.
Sul lato opposto rispetto all’ingresso dell’area archeologica si trovano l’antico teatro, construito nel V secolo a.C. per accogliere fino a 15.000 spettatori e rimaneggiato più volte, e l’odeon (teatro coperto) romano risalente al I secolo d.C. Entrambi sono ben visibili dalla strada.