Da vedere

Iglesia de Nuestra Señora de Regla

  1. Regla, Cuba
  2. Sito religioso - Chiesa

Importante, anche se di piccole dimensioni, la Iglesia de Nuestra Señora de Regla, che si trova appena dietro al molo delle imbarcazioni nella municipalità di Regla, ha una storia lunga e pittoresca. All’interno, sull’altare principale, troverete La Santísima Virgen de Regla.

La Vergine, rappresentata come una Madonna nera, è venerata dai fedeli cattolici e associata dalla santería a Yemayá, l’orisha dell’oceano e patrona dei marinai (sempre raffigurata in azzurro). Secondo la leggenda, l’immagine sarebbe stata intagliata da Sant’Agostino "l’africano" nel V secolo, e nel 453 un suo discepolo l’avrebbe portata in Spagna per metterla al sicuro dai barbari. La piccola imbarcazione su cui viaggiava la statua sarebbe scampata a una tempesta nello Stretto di Gibilterra, e proprio in seguito a questo episodio sarebbe diventata la protettrice dei marinai. Ancora oggi, gli impavidi cubani che tentano di raggiungere le coste degli Stati Uniti a bordo di zattere evocano la protezione della Madonna nera.

Nel 1687 un pellegrino di nome Manuel Antonio costruì sul sito una capanna perché ospitasse una copia della statua, ma la struttura fu distrutta da un uragano nel 1692. Pochi anni più tardi, lo spagnolo Juan de Conyedo costruì una cappella più solida, e nel 1714 la Nuestra Señora de Regla venne proclamata protettrice della Bahía de La Habana. Nel 1957 l’immagine venne incoronata dal cardinale cubano nella cattedrale dell’Avana. Ogni anno, l’8 settembre, migliaia di pellegrini accorrono a Regla per celebrare la giornata dedicata alla Vergine, portando la statua in processione per le strade.

La chiesa attuale risale all’inizio del XIX secolo, ed è sempre piena di fedeli di entrambe le religioni che si inginocchiano pregando in silenzio davanti alle statue dei santi che riempiono le alcove. Probabilmente in tutta L’Avana questo è il posto migliore (aperto al pubblico) in cui si possa vedere da vicino come il credo cattolico e le tradizioni africane si sovrappongono e acquisiscono per mutuo scambio elementi reciproci.