Risalendo la collina, a 1,5 km dall’ingresso orientale di Puerta las Delicias, e accessibili dalla strada, ci sono le rovine restaurate della più vecchia piantagione di caffè di Cuba, fondata nel 1801 da un gruppo di profughi francesi in fuga da Haiti. La grande tajona (macina) collocata in fondo alla proprietà un tempo serviva per estrarre dai gusci i chicchi di caffè che venivano poi messi a essiccare al sole su grandi piattaforme. Accanto agli essiccatoi si trovano le rovine delle abitazioni destinate a una parte dei 126 schiavi che lavoravano qui. L’attico della casa del proprietario, oggi trasformata in ristorante, veniva utilizzato come magazzino per i chicchi essiccati, in attesa di venir trasportati al porto di Mariel a dorso di mulo. Da qui si gode una vista discreta.