Trashigang Dzong
- Trashigang, Bhutan
- Attrazione - Dzong
Lo dzong sorge su uno stretto promontorio che domina la confluenza del Drangme Chhu e del Gamri Chhu. L’edificio fu fatto costruire nel 1667 da Mingyur Tenpa, il terzo desi del Bhutan. L’intera regione orientale fu governata da questo dzong dalla fine del XVII all’inizio del XX secolo. Nei cortili all’esterno dello dzong si aggirano diverse mansuete jaru (ghoral, capre di montagna).
La struttura di questo dzong è piuttosto insolita: il corpo amministrativo e quello monastico si affacciano infatti su un unico dochey (cortile). Dall’ingresso guardate a sinistra e vedrete un bel lhakhang mani e la sua scultura in ardesia di Seng Doma, un protettore locale metà uomo e metà donna.
All’interno esistono diversi lhakhang, ma ciò che riuscirete a vedere dipende da quali monaci saranno presenti al momento della vostra visita. Il goenkhang situato al primo piano presenta dipinti di uno yeti, mentre un’altra cappella è dedicata a Choegi (Yama) Gyelpo (l’incarnazione adirata di Chenresig), che è il protettore della fede, il dio della morte e il re della legge, nonché colui che soppesa le azioni buone e cattive al termine della vita delle persone.
Molte delle danze eseguite dai lama di Trashigang servono a placare l’ira di Yama, soprattutto durante lo tsechu di tre giorni che si tiene a novembre o dicembre. In questa occasione è srotolato un grande thangka e l’ultimo giorno viene esposta una statua di Guru Rinpoche.