Jakar Dzong
- Jakar, Bhutan
- Attrazione - Dzong
Secondo la leggenda, quando verso il 1549 i lama si riunirono per scegliere un sito propizio in cui costruire un monastero, improvvisamente un grande uccello bianco si levò in volo e si posò sullo sperone roccioso di un’altura. Tale evento fu interpretato come un segno di buon auspicio e su quell’altura vennero eretti il monastero e il Jakar Dzong, che grossomodo significa "castello dell’uccello bianco". Il monastero fu fondato da Ngagi Wangchuck, bisnonno dello Zhabdrung.
Il Jakar Dzong è situato in posizione pittoresca sopra la valle di Chokhor. Il complesso attuale fu edificato nel 1667 e ha una circonferenza di oltre 1500 m. Il suo nome ufficiale è Yuelay Namgyal Dzong, in ricordo di una vittoria riportata dai bhutanesi sulle truppe del sovrano tibetano Phuntsho Namgyal. L’utse (torre centrale) si trova in posizione inusuale sul muro esterno, perciò non c’è alcun modo di girarle attorno. Un passaggio coperto che dallo dzong scende a una vicina sorgente permetteva di attingere l’acqua anche in caso di un lungo assedio.
Si arriva allo dzong a piedi seguendo un sentiero lastricato. L’ingresso al complesso conduce in un cortile molto stretto sul quale si affacciano gli uffici amministrativi. L’utse è sul lato orientale del cortile, oltre il quale si trovano le abitazioni dei monaci e la corte distrettuale. All’estremità occidentale dello dzong c’è un cortile leggermente più grande circondato da uffici amministrativi alle cui spalle, all’esterno dello dzong principale, c’è una ta dzong (torre di guardia) semicircolare.
Anche se le cappelle sono chiuse, vale la pena di salire fin quassù per ammirare la veduta sulla valle di Chokhor dal cortile anteriore.