Kaare Ward Jensen / 500px

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Mongolia Asia

La Mongolia ha vissuto all’ombra dell’Unione Sovietica per gran parte del XX secolo. A una generazione dalla caduta del comunismo, il paese è oggi una giovane democrazia con una promettente economia, basata su estrazione mineraria, agricoltura e turismo.I mongoli sono consapevoli della bellezza incomparabile del loro paese e sono sempre pronti a decantarne il paesaggio spettacolare, la fauna selvatica e il bestiame. Alcune zone sono talmente remote che potreste guidare per un intero giorno senza incontrare segni di presenza umana. Ed è proprio l’unicità di questo eden incontaminato ad affascinare molte persone. Anche i residenti di Ulaanbaatar cominciano a esplorare il resto della nazione e il campeggio si diffonde tra gli abitanti urbani. Le aree protette coprono quasi un quinto della nazione e il governo sta cercando di estenderle ulteriormente. La cultura nomade della Mongolia è rinomata: si può dormire in una gher di pastori (yurta in feltro tradizionale), aiutare a radunare le pecore, montare i cavalli, vivere un vero e proprio ‘ritorno alla natura’, reso ancora più intenso dall’eredità di Gengis Khan e dal risorgente orgoglio nazionale.La cultura di grande ospitalità rende la gente del posto più accessibile. In un mondo tutto lucchetti e barriere, è un piacere incontrare persone disposte a spalancare le porte di casa a stranieri e sconosciuti. Ricordate però che è buona prassi ricambiare questa generosità; tenete quindi sempre a portata di mano una scorta di regalini per i bambini.

01 / Da non perdere

La top list per il tuo itinerario

02 / Strumenti di viaggio

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Guida pratica per aiutarti a pianificare il tuo viaggio

Documenti e visti

Il visto viene richiesto ai viaggiatori italiani e a tutti i visitatori stranieri sia per l'ingresso sia per il solo transito in Mongolia. Per ottenere il visto e per altre informazioni, ci si può rivolgere al Consolato onorario di Mongolia in Italia (tel. 011-9634045; fax 011-9634991; cell: 3386313447; www.consolatomongolia.it; Via Vignassa 21, 10050 S. Antonino di Susa). Ai fini del rilascio ricordiamo che il passaporto dovrà avere una validità residua di almeno sei mesi. In caso di reale necessità, il visto può essere ottenuto direttamente all'Aeroporto di Ulaan Baatar o nelle stazioni ferroviarie al confine con la Russia e con la Cina, pagando una tassa di circa 50 US$. Poiché tale procedura si applica eccezionalmente e previa autorizzazione del Dipartimento Immigrazione del Ministero dell'Interno, si raccomanda vivamente di arrivare nel Paese già dotati di visto.

Quando andare

La stagione più adatta è di solito quella compresa tra maggio e i primi di ottobre, ma se riuscite a sopportare il freddo più pungente potrete recarvi a Ulaan Baatar in qualunque mese dell'anno. Ai primi di giugno, i giorni ideali per visitare le regioni settentrionali, si svolge il Festival Naadam. Fate però attenzione, si tratta anche del periodo in cui i già inadeguati alberghi e i malandati trasporti pubblici di Ulaan Baatar si trovano al livello massimo di sopportazione. In giugno e settembre il clima è molto piacevole e il flusso di turisti relativamente scarso. Settembre e ottobre sono i mesi migliori per visitare il deserto del Gobi senza rischio di rimanere scottati. Fate attenzione che tra la metà di ottobre e la metà di maggio si verificano spesso improvvise tempeste di neve e brusche diminuzioni della temperatura in grado di bloccare voli e strade, nonché di mandare in tilt l'intero sistema di trasporti del paese.

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