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48 ore a

Bologna

Libera, aperta, informale, Bologna è la destinazione dove ognuno arriva per giocarsi la propria chance, perché è la città delle possibilità, dove è ancora concesso sbagliare. Se fosse una persona, sarebbe probabilmente una trendsetter: è per questo che molte metropoli la osservano con interesse, quasi fosse un piccolo laboratorio delle novità. E questo è un primo appuntamento, di 48 ore, per iniziare innamorarsene.

Il cibo è parte dell’identità bolognese, una coperta di Linus pronta a ogni occorrenza. È la città dei corsi di cucina, del circuito di home food Le Cesarine, che qui sono nate per poi diffondersi in tutta Italia, e che aprono la porta delle case ai viaggiatori per far assaggiare le specialità locali preparate con le loro mani, ed è la città della socialità vissuta al mercato.

Per questi motivi iniziare la visita di Bologna dall’Antico mercato del Quadrilatero permette di approcciarla senza troppi convenevoli. In quello che è stato il quartier generale di artigiani e mercanti dal Medioevo in poi, come testimoniano i nomi delle vie, troverete bancarelle traboccanti di frutta, verdura, pesce, antichi empori, negozi storici come l’Antica Aguzzeria del Cavallo, aperta nel 1783 dove un piccolo ronzino azionava un sistema di mole che affilava spade e coltelli, e altrettanto storiche osterie, come l’Osteria del Sole, dove condividere il tavolo e brindare mangiando il cartoccio di mortadella acquistato poco distante. Siete in una delle zone più palpitanti di Bologna, a due passi dalle Due Torri, Piazza Maggiore con la Basilica di San Petronio, la Fontana del Nettuno e la Torre dell’Orologio sopra la quale arrampicarsi per mettersi in tasca la foto perfetta.

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