Prima di partire
Il continente nordamericano abbraccia una gamma straordinaria di climi e territori diversi, dalle gelide vette innevate delle Rocky Mountains ai paesaggi tropicali della South Florida. Grazie all’elevato livello igienico presente nel paese, le malattie infettive non costituiscono un problema significativo per la maggior parte dei viaggiatori, i quali probabilmente non lamenteranno nulla più di qualche leggera forma di disturbo intestinale o alle prime vie respiratorie.
Vaccinazioni consigliate
Pianificate le vaccinazioni e le profilassi e consultate un centro di medicina dei viaggi. Questi sono normalmente dislocati presso i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL o i reparti di Malattie Infettive degli ospedali e sono in grado di fornire tutti i consigli di comportamento utili, praticare le vaccinazioni indicate e prescrivere i farmaci opportuni per la profilassi e/o la terapia delle possibili infezioni.
La consulenza sarà fornita in modo personalizzato secondo la destinazione, il tipo di viaggio, l’itinerario, la durata, la stagione, l’età, le esigenze, le condizioni di salute del viaggiatore. Tutte le decisioni saranno prese dal medico sulla base di un accurato bilancio tra il rischio di contrarre una eventuale infezione e i possibili effetti indesiderati da farmaco o vaccino.
La consulenza dovrà essere richiesta almeno un mese prima della partenza, per permettere la programmazione, la somministrazione e l’inizio dell’efficacia delle eventuali misure prese: molti vaccini infatti non garantiscono l’immunità fino ad almeno due settimane dopo che sono stati praticati. Per le vaccinazioni obbligatorie, previste dai regolamenti internazionali, chiedete un certificato di vaccinazione internazionale (altrimenti noto come libretto giallo), sul quale verranno elencate tutte le vaccinazioni cui vi siete sottoposti.
In primo luogo è opportuno verificare l’aggiornamento delle vaccinazioni di routine, così come previste dal vigente Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale e in particolare le vaccinazioni contro:
Difterite/tetano/pertosse in tutti i viaggiatori. Dopo il ciclo primario in età infantile si consiglia un richiamo ogni 10 anni. Prima della partenza è consigliato un richiamo nel caso in cui queste vaccinazioni siano scadute o prossime alla scadenza.
Epatite A e B, pneumococco meningococco, morbillo/parotite/rosolia, varicella, herpes zoster, influenza, Haemophilus influenzae tipo B nei gruppi a rischio.
Influenza, pneumococco, herpes zoster nei viaggiatori di età superiore ai 65 anni.
Morbillo/parotite/rosolia e varicella nelle donne in età fertile.
Vaccinazioni dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’unico vaccino richiesto dai regolamenti internazionali è quello contro la febbre gialla, malattia che comunque non è presente negli Stati Uniti. L’elenco dei paesi endemici e/o che richiedono il vaccino è disponibile in appendice all’opuscolo International Travel and Health, scaricabile da www.who.int/publications/m/item/countries-with-risk-of-yellow-fever-transmission-and-countries-requiring-yellow-fever-vaccination-(november-2022).
Non sono obbligatorie altre vaccinazioni, tuttavia alcune autorità sanitarie (CDC americani) consigliano a tutti i viaggiatori che si recano negli Stati Uniti:
Epatite virale A Il vaccino (2 dosi iniettate a distanza di 6-12 mesi) conferisce protezione contro il rischio di contrarre l’epatite A da alimenti e bevande contaminate. Dopo la prima dose vi è già una buona protezione e il richiamo conferisce protezione per almeno 30 anni.
Epatite virale B Questo vaccino (2 dosi iniettate a distanza di 1 mese, più un richiamo dopo 6 mesi) è stato somministrato di routine in Italia ai nati dal 1980 in poi. È consigliato soprattutto a chi prevede di avere rapporti sessuali occasionali o di lavorare in ambito sanitario. Per avere un minimo di protezione occorrono almeno 2 dosi. È anche disponibile un vaccino bivalente, valido sia per l’epatite A sia per l’epatite B, da somministrare con lo stesso calendario.
Rabbia Il vaccino contro la rabbia è consigliabile a coloro che prevedono di entrare in contatto con animali a rischio o in zone a rischio particolarmente elevato. Viene raccomandato anche se si praticano attività quali trekking, corsa, ciclismo o speleologia in aree remote. La vaccinazione consiste in 2 iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS), o 3 in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore). Anche se si è stati vaccinati, in caso di morso o di graffio da parte di un animale si dovranno fare 2 ulteriori dosi di richiamo. Se non si è stati vaccinati e si è morsicati da un animale a rischio, si dovrà fare il ciclo di profilassi post-esposizione con immunoglobuline e 4 dosi del vaccino.
Durante il viaggio
Disponibilità dell’assistenza sanitaria
Come regola generale, in caso di emergenza medica la cosa migliore è trovare l’ospedale più vicino e presentarsi al pronto soccorso.
Se il vostro problema non ha carattere di urgenza, potete chiamare un ospedale della zona e chiedere il recapito di un medico locale, le cui prestazioni di solito risultano meno care di quelle ricevute in pronto soccorso. Attenzione alle strutture sanitarie private, cui può essere comodo rivolgersi ma che tendono a effettuare molte analisi costose anche per affezioni di scarsa gravità.
Le farmacie sono molto ben fornite, ma potreste scoprire che alcuni farmaci, disponibili al banco nel vostro paese (come per esempio il Ventolin®, usato per l’asma) negli Stati Uniti richiedono una prescrizione medica e che potrebbero risultare straordinariamente costosi in mancanza di un’adeguata copertura assicurativa.
In caso di emergenza sanitaria per chiamare un’ambulanza componete il %911.
Cinetosi (mal di movimento)
Il mal di movimento è dovuto alle stimolazioni del labirinto (il sistema di regolazione dell’equilibrio) che si verificano durante i viaggi in auto, in aereo o per mare. Il dimenidrinato (Xamamina®) e la scopolamina (Transcop®, cerotti) sono adatti a prevenire e curare i sintomi del mal di movimento. Spesso risultano utili anche rimedi della medicina naturale (zenzero, menta piperita).
Jet lag
La sindrome del jet lag (o sindrome da fusi orari) colpisce di norma chi si sposta in aereo attraverso più di cinque fusi orari. Ne risultano insonnia, spossatezza, malessere e nausea. Per evitare il jet lag bevete molti liquidi (non alcolici) e mangiate cibi leggeri.
Una volta arrivati cercate di esporvi alla luce naturale e di riadattare il prima possibile il vostro ritmo biologico (per i pasti, il sonno e così via).
Trombosi venosa profonda (TVP)
Stare seduti a lungo su qualunque mezzo di trasporto (autobus, treno o aereo), soprattutto in una posizione scomoda, aumenta la possibilità di fenomeni trombotici quali la trombosi venosa profonda (TVP).
Si tratta della formazione di un coagulo ‘improprio’ (trombo) all’interno di un vaso sanguigno (di solito nelle vene degli arti inferiori) con occlusione del vaso stesso. È facilitata dal rallentato flusso di sangue dovuto alla prolungata posizione statica. Il trombo si può sciogliere da solo senza lasciare segni oppure provocare complicazioni varie, locali o a distanza.
Per evitare di incorrere in questo problema, durante i viaggi lunghi dovrete muovervi il più possibile e, mentre siete seduti, fare periodicamente alcuni esercizi, come flettere i muscoli del polpaccio ruotando le caviglie.
È consigliabile bere acqua o succhi di frutta durante il viaggio per prevenire la disidratazione e, per la stessa ragione, evitare di bere molti alcolici o bibite che contengano caffeina.
Le persone anziane e chi soffre di vene varicose dovrebbero indossare delle calze elastiche. Se siete in gravidanza dovreste prendere in esame con il vostro medico altre misure preventive prima della partenza.
Malattie infettive
Diarrea del viaggiatore
È il più comune tra i disturbi che si contraggono in viaggio, dal momento che colpisce circa il 40% dei viaggiatori in area tropicale, ma meno dell’8% negli Stati Uniti. Può essere causata da diversi tipi di virus, batteri, protozoi o parassiti.
Sintomi: crampi, dolore addominale, gonfiore, nausea, vomito, a volte febbre.
Terapia: se venite colpiti da diarrea dovete bere molti liquidi, preferibilmente soluzioni reidratanti contenenti sali minerali, e bevande zuccherate per riattivare le funzioni di assorbimento dell’intestino. Qualche scarica diarroica al giorno non richiede alcuna cura particolare, ma se cominciate ad avere più di quattro o cinque scariche al giorno dovreste prendere un antidiarroico a base di loperamide (Imodium® e Dissenten®). Se la diarrea dura più di tre giorni o si accompagna a febbre, sangue o muco nelle feci, è bene assumere un antibiotico intestinale (rifaximina-Normix®, ciprofloxacina-Ciproxin®). Se i sintomi non migliorano rapidamente, è opportuno rivolgersi a un medico.
Prevenzione: alcune misure di igiene alimentare sono utili per prevenire la diarrea. Evitate di bere l’acqua corrente a meno che non sia stata bollita, filtrata o disinfettata con soluzioni chimiche (compresse di cloro o soluzioni a base di iodio); mangiate solo frutta e verdura cotte o sbucciate; state attenti ai prodotti caseari che possono contenere latte non pastorizzato; siate molto selettivi nell’acquisto di cibo dai venditori ambulanti. I cibi devono essere ben cotti, e cotti di recente; la frutta e la verdura devono essere sbucciate personalmente. Il vaccino anticolerico attualmente disponibile ha anche una limitata attività nel prevenire la diarrea del viaggiatore. Anche l’uso preventivo dei fermenti lattici fornisce una modesta protezione.
HIV/AIDS
Come nel resto del mondo, l’infezione da HIV è diffusa negli Stati Uniti. La normativa, vecchia di oltre 20 anni, secondo cui era vietato l’ingresso negli Stati Uniti ai portatori di infezione da HIV/AIDS, è stata abolita nel 2010.
Come si trasmette: il virus HIV si trasmette attraverso il sangue e gli emoderivati infetti, e da una madre infetta ai propri figli durante la gravidanza e il parto, ma anche mediante scambi di sangue attraverso aghi o strumenti infetti durante cure mediche o dentistiche, l’agopuntura, le iniezioni endovena, i tatuaggi e il piercing. La via di trasmissione più frequente è costituita tuttavia dai rapporti sessuali; il rischio di infezione è proporzionale, oltre che alla diffusione dell’infezione nel paese visitato (massima in Africa e Caraibi), al numero di rapporti, di partner diversi, di partner sconosciuti, al contatto con partner promiscui (in particolare le prostitute) e alla presenza nel partner di altre malattie a trasmissione sessuale.
Diagnosi: un esame del sangue permette di fare la diagnosi. È consigliato, anche in assenza di sintomi, se si sono avuti comportamenti a rischio.
Terapia: se il test risulta positivo è necessario rivolgersi a un centro specializzato, per valutare l’opportunità di un trattamento.
Prevenzione: la prevenzione del contagio per via sessuale è basata sull’uso di sistemi di barriera (profilattici) durante tutti i rapporti sessuali a rischio, completi e incompleti. Ci si protegge inoltre evitando tutti gli altri comportamenti a rischio sopra elencati.
Malattia di Lyme
Infezione ubiquitaria trasmessa dalle zecche che vengono a contatto con i batteri quando mordono topi o cervi.
Sintomi: doloroso esantema nella zona della puntura, febbre alta, mal di testa, spossatezza, dolori alle articolazioni e ai muscoli, leggera rigidità del collo. Questi sintomi di solito scompaiono nel giro di alcune settimane, ma successivamente, in assenza di trattamento, potrebbero manifestarsi disturbi al sistema nervoso, al cuore, alle articolazioni.
Diagnosi: viene fatta mediante un esame del sangue.
Terapia: Cercare l’aiuto di un medico: le cure sono più efficaci se si interviene tempestivamente. Antibiotici (tetracicline o eritromicina). Utili antifebbrili e antinfiammatori.
Prevenzione: attualmente non esiste vaccinazione. Evitare le punture di zecca indossando pantaloni lunghi e scarpe chiuse in zone endemiche. Se si viene punti, rimuovere immediatamente la zecca.
Malattie sessualmente trasmissibili
Le malattie di questo tipo più diffuse sono l’herpes, i condilomi, la sifilide, la gonorrea e la clamidia, oltre all’infezione da HIV e all’epatite virale B (unica malattia a trasmissione sessuale per la quale esiste un vaccino efficace). Se durante il viaggio avete avuto rapporti sessuali, specie se non protetti, al ritorno a casa sottoponetevi comunque a esami specifici per la ricerca di eventuali malattie a trasmissione sessuale.
Sintomi: spesso le persone affette da queste malattie non mostrano alcun segno dell’infezione. I sintomi, quando presenti, sono specifici per ciascuna di esse e comprendono: eruzioni cutanee, gonfiori, perdite o dolore nell’urinare.
Diagnosi: normalmente la diagnosi viene fatta in base ai sintomi e ai segni obiettivi, ma talora sono necessari esami del sangue o delle secrezioni.
Terapia: ogni infezione ha la sua terapia. Per le forme virali non sono disponibili farmaci specifici, a eccezione che per l’herpes e per l’HIV, ove è possibile una soppressione temporanea del virus. Le forme batteriche si curano con gli antibiotici. I condilomi si curano con la chirurgia.
Prevenzione: comportamento sessuale responsabile: informazione, attenzione nelle pratiche sessuali con partner occasionali, uso di sistemi di barriera (profilattici).
Rabbia
La rabbia è un’infezione virale che colpisce il cervello e il midollo spinale ed è praticamente sempre fatale. Il virus della rabbia è trasmesso dalla saliva di animali infetti solitamente tramite il morso o più raramente attraverso abrasioni della pelle (la maggior parte dei casi è legata ai morsi di cani o scimmie). Qualsiasi morso o graffio da parte di un animale deve essere pulito immediatamente e a fondo con abbondante acqua e sapone. Se poi esiste anche la minima possibilità che l’animale sia infetto, è necessario contattare le autorità sanitarie per verificare se occorre un ulteriore trattamento.
Sintomi: i sintomi iniziali sono quelli di una malattia virale aspecifica; seguono alterazioni cognitive, alterazioni della sensibilità e dolore nella sede della morsicatura, e successivamente segni neurologici di encefalite.
Diagnosi: per la diagnosi bisogna ricorrere all’ospedale.
Terapia: immunoglobuline specifiche, trattamento in terapia intensiva.
Prevenzione: vaccinazione preventiva: 2 iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS), o 3 in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore), più sicura del trattamento post-esposizione. Chi non si fosse sottoposto alla vaccinazione preventiva e sia stato morso da un animale sospetto necessita di 4 iniezioni, la prima delle quali da praticare entro 24 ore dal morso o quanto prima, oltre alla somministrazione delle immunoglobuline specifiche e alla detersione accurata della ferita. In caso di morso o graffio da parte di un animale sospetto, anche le persone vaccinate si devono sottoporre a due ulteriori richiami.
Virus del Nilo occidentale
Il virus viene trasmesso dalle zanzare Culex, che generalmente pungono dopo il crepuscolo.
Sintomi: talvolta non presenti e talora lievi; nei casi più gravi: febbre, cefalea, stato confusionale, letargia, coma e talvolta morte, soprattutto nelle persone anziane.
Diagnosi: viene fatta mediante un esame del sangue.
Terapia: non esiste terapia specifica, ma solo una terapia di supporto, da eseguirsi in ambito ospedaliero nei casi più gravi.
Prevenzione: utilizzo di repellenti contro gli insetti, in modo da prevenire una eventuale puntura da parte della zanzara portatrice di virus.
Rischi ambientali
Alligatori
Di solito gli alligatori si avventano sulle loro prede quando hanno fame, ma anche quando pensano di essere in pericolo. È risaputo che prediligono attaccare animali di piccola taglia, ma consigliamo la massima prudenza a chi voglia scattare fotografie. Sono presenti in Oklahoma, Texas, Florida, Louisiana, Georgia, North e South Carolina, abbastanza comuni nei laghi delle periferie e delle aree rurali, gli alligatori si aggirano negli specchi d’acqua, e a volte nelle acque salmastre delle paludi di mangrovie, ma di solito se ne stanno in disparte. I ‘nuisance alligators’ – quelli che mangiano gli animali domestici o il bestiame – rientrano nella sfera di competenza della polizia (se doveste mai vedere un alligatore in città, chiamate il numero %911). In generale, la cosa migliore da fare è comunque tenersene ben alla larga.
Calore
Collasso da calore La disidratazione è la causa principale del collasso da calore, di cui i principali sintomi sono emicrania, capogiri e spossatezza. Nel momento in cui si avverte lo stimolo della sete, la disidratazione è già in atto: cercate di bere molta acqua in modo tale da produrre un’urina chiara e limpida. In caso di collasso da calore occorre reintegrare i liquidi persi con acqua e/o succhi di frutta. Le compresse di sali minerali reperibili in commercio possono essere di aiuto. È altrettanto importante riequilibrare la temperatura corporea con acqua fredda e ventilatori. La prevenzione consiste nell’evitare di compiere attività motoria nelle ore più calde in zone a elevata umidità ambientale.
Colpo di calore Il collasso da calore è il precursore del più serio colpo di calore: in questo caso viene colpito il meccanismo della sudorazione, con un eccessivo innalzamento della temperatura corporea, comportamento irrazionale e convulsioni, ed eventualmente anche perdita di conoscenza e morte, per cui è essenziale il ricovero in ospedale. L’intervento d’urgenza consiste nello spostare all’ombra la persona colpita, coprirla con un lenzuolo e un asciugamano umido e farle vento continuamente. Se possibile, è consigliabile ricorrere con urgenza a fleboclisi di soluzioni elettrolitiche per reintegrare i liquidi perduti.
Disidratazione
Chi visita le aree desertiche può non rendersi conto della quantità d’acqua che il corpo perde (almeno due litri al giorno se si è attivi) perché il sudore evapora quasi immediatamente e aumenta la frequenza delle minzioni. Se si viaggia con i bambini occorre portare frutta e succhi di frutta per mantenerli bene idratati.
La disidratazione grave può facilmente causare disorientamento e stato confusionale, e anche allontanarsi soltanto per una gita in giornata può portare a perdersi e a gravi conseguenze sulla salute per non essersi accorti dell’eccessiva perdita di liquidi. Portatevi quindi dietro molta acqua, anche per escursioni brevi, e bevetela!
Edera velenosa
In molte parti degli Stati Uniti (per esempio in California) è diffusa una forma di edera produttrice di un olio che a contatto con la pelle provoca una dermatite a piccole macchie o vescicole, intensamente pruriginose, e trasferibili da un punto all’altro del corpo tramite il contatto. La dermatite è dovuta a una reazione di ipersensibilità, dura alcuni giorni e non richiede trattamenti specifici se non sintomatici (antistaminici per bocca, cortisone locale).
Morsi e punture
CONTATTO CON MEDUSE
Prima di immergervi date sempre un’occhiata all’acqua per assicurarvi che non ci siano meduse nei dintorni. Queste creature gelatinose, dai corpi a forma di sacco e dai tentacoli urticanti, sono piuttosto diffuse lungo la costa atlantica della Florida. Il più delle volte si trovano alla deriva nei pressi della spiaggia o sulla spiaggia stessa. La loro puntura può essere lieve o particolarmente dolorosa, a seconda del tipo di medusa. In ogni caso, se non siete allergici al veleno della medusa, i suoi morsi non rappresentano normalmente un grosso pericolo.
La ‘caravella portoghese’ (‘Portuguese man-of-war’) è di gran lunga la più pericolosa. Dal punto di vista tecnico, non è una medusa vera e propria, ma piuttosto una colonia di idrozoi, e non un unico individuo come nel caso della medusa classica. Il corpo è formato da una massa bluastra semitrasparente, che può arrivare di solito a una lunghezza compresa tra 10 e 13 cm. Il contatto con una caravella è particolarmente doloroso, simile a quello della puntura di un’ape: verrete probabilmente punti a più riprese dalla massa dei suoi tentacoli incredibilmente lunghi caratterizzati da centinaia di cellule urticanti. Può essere particolarmente doloroso anche solo toccarne una spiaggiata da diverse ore.
Se venite a contatto con una di queste meduse rimuovete il più rapidamente possibile i tentacoli e applicate dell’aceto o un prodotto che possa ammorbidire la pelle e che contenga papaina (un derivato della papaya), in grado di neutralizzare le tossine. Sono possibili anche reazioni più gravi, per esempio dolore al torace o difficoltà respiratorie; in questo caso rivolgetevi a un medico.
Morsi di animali
Evitate di toccare o di dar da mangiare ad animali, fatta eccezione per quelli domestici, avendo cura di accertarvi presso i padroni che non siano portatori di malattie infettive.
In genere, le malattie trasmesse dagli animali sono una diretta conseguenza di comportamenti a rischio da parte dell’uomo.
Qualsiasi morso o graffio da parte di un mammifero, compresi i pipistrelli, deve essere pulito prontamente e a fondo con abbondante acqua e sapone, avendo cura di applicare sulla parte interessata una soluzione antisettica come iodio o alcol. Bisognerebbe contattare immediatamente le autorità sanitarie locali per la somministrazione della profilassi post-esposizione contro la rabbia, anche se si è già stati vaccinati.
Inoltre, sarà opportuno iniziare ad assumere un antibiotico, perché le ferite provocate dai morsi e dai graffi di animali si infettano facilmente.
MORSI DI RAGNI E SCORPIONI
Nonostante la grande varietà di specie di ragni presente negli Stati Uniti, gli unici in grado di causare danni significativi all’uomo sono la vedova nera, il ragno violino e il ragno hobo.
La vedova nera è di colore nero o marrone, il corpo misura una lunghezza di circa 15 mm ed è caratterizzato da dorso lucido, aspetto pingue e da una tipica immagine a forma di clessidra di colore rosso o arancio sulla parte inferiore. Si trova in tutti gli Stati Uniti, solitamente in granai, cataste di legna, campi mietuti e servizi igienici all’aperto.
Il ragno violino, di colore marrone, è lungo di solito 10 mm e ha un segno scuro a forma di violino sulla parte superiore del corpo. Si trova più di frequente nelle regioni del sud e nel Midwest meridionale, ma è stato segnalato anche in altre aree del paese. Questo ragno è attivo soprattutto nelle ore notturne, vive in zone oscure e protette, come sotto le verande e tra le cataste di legna, e di solito morde quando si sente in trappola.
Il ragno hobo è di casa soprattutto nelle zone nord-occidentali degli Stati Uniti e nel Canada occidentale.
Se siete stati morsi da una vedova nera, applicate ghiaccio o impacchi freddi sulla ferita e recatevi immediatamente al più vicino pronto soccorso. Le complicazioni da morso di vedova nera possono manifestarsi sotto forma di spasmi muscolari, difficoltà respiratorie e innalzamento della pressione sanguigna.
Il morso di un ragno violino o di un ragno hobo causa in genere una grande ferita infiammata, talvolta associata a febbre e brividi. Nel caso del ragno hobo i sintomi tendono a essere più lievi. Se siete stati morsi, applicate un impacco ghiacciato e fatevi visitare da un medico.
La sola specie pericolosa di scorpione presente negli Stati Uniti è il bark (Centruroides sculpturatus), che si trova nelle regioni sud-occidentali del paese, principalmente in Arizona.
Se siete stati punti, applicate immediatamente ghiaccio o garze fredde sulla ferita, immobilizzando l’arto colpito e recandovi al pronto soccorso più vicino. Per prevenire le punture di scorpione, ispezionate con cura gli abiti, le scarpe e il sacco a pelo, scuotendoli con attenzione prima dell’uso, e indossate guanti e abbigliamento protettivo prima di toccare cataste di legna o mucchi di foglie.
MORSI DI SERPENTI
Negli Stati Uniti esistono molte specie di serpenti velenosi (il più conosciuto è il serpente a sonagli), che però, a differenza di alcune specie presenti in altri paesi, non causano la morte istantanea; inoltre, gli antidoti sono sempre disponibili.
Il primo soccorso consiste nel sistemare un bendaggio leggermente costrittivo sul morso, tenendo la parte ferita sotto il livello del cuore e muovendola il meno possibile. In seguito, restando calmi, si raggiungerà una struttura sanitaria, nel più breve tempo possibile.
Se ci riuscite, portate con voi il serpente morto, in modo che sia possibile identificarne la specie, ma senza rischiare di farvi mordere una seconda volta.
Non fate assolutamente ricorso al metodo, anche troppo noto, che consiste nel tagliare la ferita e succhiarne fuori il veleno, perché questa pratica causa più danni del morso stesso.
PUNTURE DI ZANZARE
Quando si viaggia in zone dove sono state segnalate malattie da punture di zanzara, come il virus del Nilo occidentale o altre affezioni, occorre coprirsi con attenzione (indossando pantaloni lunghi, camicie a manica lunga, cappello e scarpe chiuse al posto dei sandali) e fare uso di un buon repellente contro gli insetti, da spruzzare sulla pelle esposta e sugli abiti. Attenzione: i preparati con maggiore concentrazione (OFF! Active® 15% di DEET, o Autan Protection Plus®, 20% di KBR) potrebbero risultare tossici per i bambini, quindi informatevi prima della partenza.
Per informazioni sulla prevenzione, visitate il sito internet del Center for Disease Control (CDC; www.cdc.gov/ncidod/dvbid/westnile/pre vention_info.htm).
Scottature
Il sole rappresenta sempre un rischio: l’esposizione al sole può far consumare i fluidi corporei molto più rapidamente di quanto si possa immaginare e causare dolorose scottature, due prospettive tutt’altro che piacevoli. Ecco qualche consiglio per prevenire una eccessiva esposizione al sole:
Usate una crema solare ad alto fattore di protezione (SPF 30) e applicatela nuovamente dopo aver fatto il bagno. Fate molta attenzione a coprire le zone che normalmente non sono esposte al sole, per esempio i piedi.
Indossate sempre un abbigliamento adeguato, un cappello a tesa larga e occhiali da sole di buona qualità.
Evitate di prendere il sole durante le ore più calde (dalle 10 alle 16).
Nei momenti di pausa di un’escursione sedetevi all’ombra.
In caso di scottature, state all’ombra fino a quando il disturbo non è passato, applicate compresse fresche sulla parte dolorante e, se necessario, prendete un antidolorifico.
Può essere efficace applicare due volte al giorno una crema di idrocortisone all’1%.
Salute femminile
Articoli sanitari Negli Stati Uniti si trovano facilmente tutti gli articoli sanitari.
Candidosi vaginale Caldo, umidità e antibiotici possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo, che si cura con creme oppure ovuli antimicotici, sul genere del clotrimazolo (Gyno-Canesten®). In alternativa si può assumere un’unica compressa di fluconazolo (Diflucan®).
Controllo delle nascite La disponibilità di anticoncezionali può essere limitata, pertanto è preferibile portare con sé una scorta del proprio metodo contraccettivo.
Gravidanza Normalmente è possibile viaggiare durante la gravidanza, tenendo presenti alcune precauzioni importanti.
Prima di partire sarebbe meglio farsi visitare accuratamente. Il periodo migliore per mettersi in viaggio è quello tra la 16ª e la 28ª settimana, quando il rischio di problemi collegati alla gravidanza è minimo e le donne si sentono generalmente bene. I periodi più rischiosi per viaggiare sono le prime 12 settimane della gravidanza, quando maggiore è il pericolo di aborto, e le settimane successive alla 30ª, quando potrebbe verificarsi un innalzamento della pressione arteriosa con il conseguente rischio di parto prematuro. La maggior parte delle compagnie aeree non accetta a bordo le passeggere oltre la 38ª settimana ed effettivamente nelle ultime settimane di gravidanza i voli a lungo raggio possono essere molto faticosi. Prendete nota di alcune informazioni importanti, come il gruppo sanguigno, che potranno esservi utili qualora doveste essere sottoposte a trattamento sanitario mentre vi trovate all’estero.
Controllate che la polizza di viaggio copra anche le spese per un eventuale parto e l’assistenza postnatale, ma ricordate sempre che un’assicurazione non può fare molto nei paesi dove le strutture sanitarie sono carenti.
Evitate di viaggiare in zone rurali in cui trasporti e assistenza sanitaria siano carenti.
La diarrea del viaggiatore può portare velocemente alla disidratazione e causare un inadeguato flusso di sangue alla placenta. Gran parte dei farmaci utilizzati per curare i diversi tipi di diarrea sono sconsigliati in gravidanza; l’unico considerato sicuro è l’azitromicina.
Infezioni delle vie urinarie Possono essere aggravate dalla disidratazione o da lunghi viaggi in autobus senza soste; bevete molto e portatevi un antibiotico per curarle (ciprofloxacina-Ciproxin®).
Viaggiare con i bambini
Tutti coloro che viaggiano con bambini dovrebbero avere qualche nozione su come curare i disturbi di minore entità, e anche sapere a chi rivolgersi per i trattamenti sanitari.
Animali Spiegate ai bambini che non devono avvicinarsi a cani o altri mammiferi, i cui morsi possono provocare la rabbia o altre malattie. Qualunque morso, graffio o leccatura di un animale dovrebbe essere immediatamente pulito a fondo; se c’è la possibilità che l’animale sia infetto dalla rabbia, rivolgetevi subito a un medico.
Cibo e acqua Ricordate di evitare cibo e acqua a rischio di contaminazione. In caso di attacchi di vomito o diarrea, è particolarmente importante provvedere a reintegrare accuratamente i liquidi e i sali perduti. Potrebbe essere utile portare con sé delle sostanze per preparare soluzioni reidratanti da sciogliere nell’acqua dopo averla fatta bollire.
Farmaci I repellenti per insetti devono essere applicati in concentrazioni e quantità ridotte. Per qualunque farmaco assicuratevi che non sia controindicato per i bambini.
Problemi cutanei Nei climi caldi e umidi, qualunque ferita o irritazione della pelle può provocare un’infezione, perciò la parte colpita dovrebbe essere tenuta asciutta e pulita.
Vaccinazioni Controllate le vaccinazioni di routine e valutate la possibilità di effettuarne altre, considerato il fatto che alcuni vaccini non si possono somministrare ai bambini sotto l’anno di età.
Salute quotidiana
La normale temperatura corporea è di 37°C; un aumento di più di 2°C equivale a febbre alta. Ricordate di portare con voi un termometro digitale o a cristalli liquidi. Le pulsazioni normali di un adulto vanno da 60 a 100 battiti al minuto (per i bambini da 80 a 100 e per i neonati da 100 a 140). In linea di massima, le pulsazioni aumentano di circa 20 battiti al minuto per ogni gradodi temperatura in più.
Anche la respirazione è un indicatore dello stato di salute. Contate il numero di respiri al minuto: tra 12 e 20 è normale per adulti e ragazzi (fino a 30 per i bambini e fino a 40 per i neonati). Chi ha la febbre alta o gravi malattie respiratorie respira più in fretta del normale. Fare più di 40 inspirazioni profonde al minuto può essere segno di insufficienza respiratoria, possibilmente conseguente a polmonite o altra malattia respiratoria.
Immersione
Se fate immersioni è bene che siate in possesso di un brevetto valido, rilasciato da una scuola riconosciuta. Prendete ogni precauzione per praticare immersioni in sicurezza ed evitare la malattia da decompressione.
Prima della partenza
Sottoponetevi a una visita di idoneità effettuata da un medico specialista, in quanto determinati disturbi e patologie sono incompatibili con le immersioni, ma per i centri immersioni meno seri il guadagno viene prima della sicurezza dei propri clienti.
Chiedete al medico indicazioni su farmaci e dispositivi adeguati per la cura di ferite e graffi causati da coralli e delle infezioni che possono colpire l’apparato uditivo.
Verificate che la vostra assicurazione vi copra nell’eventualità di essere colpiti da embolia; è possibile stipulare una polizza specifica tramite un’organizzazione come la Divers Alert Network (DAN; Divers Alert Network Europe P.O. BOX DAN, Roseto degli Abruzzi; informazioni nazionali tel. 085 893 0333; emergenze nazionali %800-279 802; emergenze internazionali %06 4211 8685; www.daneurope.org).
Nella programmazione delle attività e degli spostamenti tenete presente che dopo un’immersione è necessario attendere un tempo adeguato prima di affrontare un volo aereo.
Prima dell'immersione
Assicuratevi che il diving center al quale vi rivolgete sia in possesso della certificazione aggiornata PADI (www.padi.com).
Se non disponete dell’attrezzatura, prima di decidere quali articoli noleggiare chiedete di vedere il negozio e assicuratevi di trovarvi a vostro agio con il dive master: dopo tutto, è in gioco la vostra vita.
Raccogliete informazioni da fonti attendibili sulle caratteristiche fisiche e ambientali del sito prescelto, rivolgendovi a un operatore locale del settore, e chiedete come si comportano i sub esperti del posto per le immersioni che avete in programma.
Informatevi sulle leggi, i regolamenti e le norme di comportamento in uso localmente in materia di habitat e di flora e fauna sottomarina.
Immergetevi solo in siti alla vostra portata; se possibile, ingaggiate un istruttore o un dive master competente e professionista.
Informatevi sull’ubicazione delle più vicine camere iperbariche e annotatevi i numeri telefonici di emergenza.
Malattia da decompressione
Si tratta di una condizione molto grave, di solito – ma non sempre – associata a un errore nell’immersione. I sintomi più comuni sono un insolito senso di fatica o di debolezza, prurito, dolore alle braccia, alle gambe o al torso, capogiri, vertigini, torpore, formicolio o paralisi e respiro corto. Tra gli altri sintomi, si segnalano anche un rash a chiazze, mancanza di equilibrio, spasmi di tosse, collasso o perdita dei sensi.
Le cause più comuni della malattia da decompressione (the bends in inglese) sono le immersioni troppo in profondità, una permanenza sott’acqua troppo lunga o una risalita troppo rapida. Questo determina un’eccessiva quantità di azoto nel sangue e la formazione di bolle, soprattutto nelle ossa e in particolare nelle articolazioni o in punti deboli, come eventuali fratture rimarginate.
L’unico trattamento per la malattia da decompressione consiste nel ricorrere alla camera iperbarica, in modo da riassorbire le bolle di azoto.