Prima di partire
I principali problemi a cui i viaggiatori possono andare incontro in questa regione sono i seguenti: difficoltà respiratorie (a causa del clima arido della regione e alla grande quantità di polvere presente nell’aria), scottature, collassi da calore, colpi di calore e miliaria (o sudamina, eruzione cutanea da calore), disturbi agli occhi, ferite provocate da incidenti stradali (che qui registrano un tasso eccezionalmente elevato). Consigliamo di stare particolarmente attenti sulle strade, specialmente in qualità di pedoni.
Vaccinazioni consigliate
Pianificate le vaccinazioni e le profilassi e consultate un centro di medicina dei viaggi. Questi sono normalmente dislocati presso i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL o i reparti di Malattie Infettive degli ospedali e sono in grado di fornire tutti i consigli di comportamento utili, praticare le vaccinazioni indicate e prescrivere i farmaci opportuni per la profilassi e/o la terapia delle possibili infezioni.
La consulenza sarà fornita in modo personalizzato secondo la destinazione, il tipo di viaggio, l’itinerario, la durata, la stagione, l’età, le esigenze, le condizioni di salute del viaggiatore. Tutte le decisioni saranno prese dal medico sulla base di un accurato bilancio tra il rischio di contrarre una eventuale infezione, e i possibili effetti indesiderati da farmaco o vaccino.
La consulenza dovrà essere richiesta almeno un mese prima della partenza, per permettere la programmazione, la somministrazione e l’inizio dell’efficacia delle eventuali misure prese: molti vaccini infatti non garantiscono l’immunità fino ad almeno due settimane dopo che sono stati praticati. Per le vaccinazioni obbligatorie, previste dai regolamenti internazionali, chiedete un certificato di vaccinazione internazionale (altrimenti noto come libretto giallo), sul quale verranno elencate tutte le vaccinazioni cui vi siete sottoposti.
In primo luogo è opportuno verificare l’aggiornamento delle vaccinazioni di routine, così come previste dal vigente Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (www.epicentro.iss.it/vaccini/piano-nazionale-vaccini-2023-2025) e in particolare le vaccinazioni contro:
Difterite/tetano/pertosse in tutti i viaggiatori. Dopo il ciclo primario in età infantile si consiglia un richiamo ogni 10 anni. Prima della partenza è consigliato un richiamo nel caso in cui queste vaccinazioni siano scadute o prossime alla scadenza.
Epatite A e B, pneumococco, meningococco, morbillo/parotite/rosolia, varicella, herpes zoster, influenza, Haemophilus influenzae tipo B nei gruppi a rischio.
Influenza, pneumococco, herpes zoster nei viaggiatori di età superiore ai 65 anni.
Morbillo/parotite/rosolia e varicella nelle donne in età fertile.
Vaccinazioni dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’unico vaccino richiesto dai regolamenti internazionali è quello contro la febbre gialla. La documentazione di avvenuta vaccinazione viene richiesta per entrare nella Penisola Arabica soltanto qualora si sia visitato uno dei paesi appartenenti alla zona endemica (paesi dell’Africa tropicale e dell’America Latina; v. l’elenco sull’appendice dell’opuscolo International Travel and Health, scaricabile da https://www.who.int/publications/m/item/countries-with-risk-of-yellow-fever-transmission-and-countries-requiring-yellow-fever-vaccination-(november-2022) nei sei giorni precedenti all’arrivo nel paese, compresi i transiti in aeroporto superiori alle 12 ore.
Meningite meningococcica (tipo A, C, W, Y) La vaccinazione viene richiesta dal governo saudita per ottenere il visto per il pellegrinaggio alla Mecca. L’efficacia inizia 1-2 settimane dopo la somministrazione. La protezione dura circa 5 anni. Il vaccino è sconsigliato ai bambini al di sotto dei due anni, perché essi non sviluppano un’immunità adeguata. Non protegge contro la meningite meningococcica di sierotipo B.
Non sono obbligatorie altre vaccinazioni, tuttavia alcune autorità sanitarie (CDC americani) consigliano a tutti i viaggiatori che si recano nella Penisola Arabica:
Epatite virale A Il vaccino (2 dosi iniettate a distanza di 6-12 mesi) conferisce protezione contro il rischio di contrarre l’epatite A da alimenti e bevande contaminate. Dopo la prima dose vi è già una buona protezione e il richiamo conferisce protezione per almeno 30 anni.
Epatite virale B Questo vaccino (2 dosi iniettate a distanza di 1 mese, più un richiamo dopo 6 mesi) è stato somministrato di routine in Italia ai nati dal 1980 in poi. È consigliato soprattutto a chi prevede di avere rapporti sessuali occasionali o di lavorare in ambito sanitario. Per avere un minimo di protezione occorrono almeno 2 dosi. È anche disponibile un vaccino bivalente, valido sia per l’epatite A sia per l’epatite B, da somministrare con lo stesso calendario.
Febbre tifoide La vaccinazione antitifica è consigliata a tutti i viaggiatori che si recano in aree dove l’igiene è scarsa. Esiste una forma per somministrazione orale (3 capsule, da assumere a giorni alterni) e una per iniezione intramuscolare (1 sola dose); entrambe proteggono per tre anni.
Rabbia Il vaccino contro la rabbia è consigliabile a coloro che prevedono di entrare in contatto con animali a rischio o in zone a rischio particolarmente elevato. Viene raccomandato anche se si praticano attività quali trekking, corsa, ciclismo o speleologia in aree remote. La vaccinazione consiste in 2 iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS) o 3 in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore). Anche se si è stati vaccinati, in caso di morso o di graffio da parte di un animale si dovranno fare 2 ulteriori dosi di richiamo. Se non si è stati vaccinati e si è morsicati da un animale a rischio si dovrà fare il ciclo di profilassi post-esposizione con immunoglobuline e 4 dosi del vaccino.
Durante il viaggio
Disponibilità dell’assistenza sanitaria
Anche se alcuni paesi della Penisola Arabica concedono ai viaggiatori stranieri l’assistenza statale gratuita in caso di emergenze, è comunque preferibile munirsi di una copertura assicurativa. La disponibilità dell’assistenza sanitaria nella regione può essere riassunta nei seguenti punti:
Un elevato tasso di medici per numero di pazienti.
Ospedali moderni, ben attrezzati e dotati di personale qualificato in grado di esprimersi in inglese in tutte le città principali della penisola.
Unità di pronto soccorso presenti nella maggior parte degli ospedali.
Cure limitate e ambulatori meno attrezzati nelle zone rurali.
Farmacie (contrassegnate da croci verdi) con personale qualificato, in grado di esprimersi in inglese e di fornire consigli medici in zone molto remote.
Standard elevati nelle cure dentistiche nelle principali città.
Cinetosi (mal di movimento)
Il mal di movimento è dovuto alle stimolazioni del labirinto (il sistema di regolazione dell’equilibrio) che si verificano durante i viaggi in auto, in aereo o per mare. Il dimenidrinato (dimenidrinato - Xamamina®) e la scopolamina (Transcop®, cerotti) sono adatti a prevenire e curare i sintomi del mal di movimento. Spesso risultano utili anche rimedi della medicina naturale (zenzero, menta piperita).
Jet lag
La sindrome del jet lag (o sindrome da fusi orari) colpisce di norma chi si sposta in aereo attraverso più di cinque fusi orari. Ne risultano insonnia, spossatezza, malessere e nausea. Per evitare il jet lag bevete molti liquidi (non alcolici) e mangiate cibi leggeri.
Una volta arrivati cercate di esporvi alla luce naturale e di riadattare il prima possibile il vostro ritmo biologico (per i pasti, il sonno e così via).
Trombosi venosa profonda (TVP)
Stare seduti a lungo su qualunque mezzo di trasporto (autobus, treno o aereo), soprattutto in una posizione scomoda, aumenta la possibilità di fenomeni trombotici quali la trombosi venosa profonda (TVP).
Si tratta della formazione di un coagulo ‘improprio’ (trombo) all’interno di un vaso sanguigno (di solito nelle vene degli arti inferiori) con occlusione del vaso stesso. È facilitata dal rallentato flusso di sangue dovuto alla prolungata posizione statica. Il trombo si può sciogliere da solo senza lasciare segni oppure provocare complicazioni varie, locali o a distanza.
Per evitare di incorrere in questo problema, durante i viaggi lunghi dovrete muovervi il più possibile e, mentre siete seduti, fare periodicamente alcuni esercizi, come flettere i muscoli del polpaccio ruotando le caviglie.
È consigliabile bere acqua o succhi di frutta durante il viaggio per prevenire la disidratazione e, per la stessa ragione, evitare di bere molti alcolici o bibite che contengano caffeina.
Le persone anziane e chi soffre di vene varicose dovrebbero indossare delle calze elastiche. Se siete in gravidanza dovreste prendere in esame con il vostro medico altre misure preventive prima della partenza.
Malattie infettive
Dengue
Questa malattia trasmessa dalle zanzare del genere Aedes sta diventando sempre più problematica nei paesi tropicali, specialmente nelle città. L’insetto vettore si riproduce soprattutto all’interno di cisterne d’acqua, per esempio vasche, barili, latte, contenitori di metallo e di plastica e pneumatici abbandonati.
Sintomi: ricordano quelli dell’influenza: febbre elevata, intensi dolori muscolari e alle articolazioni (da cui il nome di ‘febbre rompiossa’), cefalea, nausea e vomito, spesso seguiti dalla comparsa di eruzioni cutanee. Nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvono da soli nel giro di qualche giorno. La forma più grave, la dengue emorragica o con shock, è molto rara, e colpisce più facilmente alla seconda infezione (con un sierotipo virale diverso).
Diagnosi: può essere fatta tramite un esame del sangue.
Terapia: non esistono cure specifiche, ma è utile il trattamento sintomatico con antinfiammatori. Usate il paracetamolo (Tachipirina®) e non l’acido acetilsalicilico (Aspirina®) perché quest’ultimo può favorire le emorragie.
Prevenzione: evitare di farsi pungere dalle zanzare, ricordandosi che la Aedes punge soprattutto di giorno. Un vaccino di recente introduzione fornisce una buona protezione contro i sierotipi 1 e 2, ed è somministrato in 2 dosi distanziate di 3 mesi.
Diarrea del viaggiatore
La diarrea del viaggiatore è la più comune tra le malattie da viaggio e la Penisola Arabica è compresa nelle aree del globo considerate ad ‘alto rischio’, caratterizzate da una probabilità di contrarre l’infezione superiore al 20%. Può essere causata da diversi tipi di virus, batteri, protozoi o parassiti.
Sintomi: crampi, dolore addominale, gonfiore, nausea, vomito, a volte febbre.
Terapia: se venite colpiti da diarrea dovete bere molti liquidi, preferibilmente soluzioni reidratanti contenenti sali minerali, e bevande zuccherate per riattivare le funzioni di assorbimento dell’intestino. Qualche scarica diarroica al giorno non richiede alcuna cura particolare, ma se cominciate ad avere più di quattro o cinque scariche al giorno dovreste prendere un antidiarroico a base di loperamide (Imodium® e Dissenten®). Se la diarrea dura più di tre giorni o si accompagna a febbre, sangue o muco nelle feci, è bene assumere un antibiotico intestinale (rifaximina-Normix®, azitromicina-zitromax®). Se i sintomi non migliorano rapidamente, è opportuno rivolgersi a un medico.
Prevenzione: alcune misure di igiene alimentare sono utili per prevenire la diarrea. Evitate di bere l’acqua corrente a meno che non sia stata bollita, filtrata o disinfettata con soluzioni chimiche (compresse di cloro o soluzioni a base di iodio); mangiate solo frutta e verdura cotte o sbucciate; state attenti ai prodotti caseari che possono contenere latte non pastorizzato; siate molto selettivi nell’acquisto di cibo dai venditori ambulanti. I cibi devono essere ben cotti, e cotti di recente; la frutta e la verdura devono essere sbucciate personalmente. Il vaccino anticolerico attualmente disponibile ha anche una limitata attività nel prevenire la diarrea del viaggiatore. Anche l’uso preventivo dei fermenti lattici fornisce una modesta protezione.
Difterite
La difterite è una grave malattia infettiva causata dall’azione di una tossina (tossina difterica) prodotta da batteri che si trasmettono per via aerea.
Sintomi: l’infezione si localizza a livello delle prime vie respiratorie. Le mucose che ricoprono la cavità orale e le prime vie respiratorie si gonfiano formando delle pseudomembrane che possono provocare difficoltà di respirazione. Il germe produce una tossina che può danneggiare seriamente il cuore e il sistema nervoso centrale.
Diagnosi: esame batteriologico.
Terapia: antibiotici.
Prevenzione: la vaccinazione antidifterica (disponibile in formulazione pediatrica e per adulti) è una delle vaccinazioni di routine praticate in Italia a tutti i nuovi nati; viene normalmente iniettata insieme al vaccino antitetanico.
Epatite virale A
Questa malattia, dopo la diarrea del viaggiatore, è l’affezione che si contrae più facilmente viaggiando.
Sintomi: ittero (colorazione gialla della cute e degli occhi), nausea, a volte febbre; può provocare un lungo periodo di astenia con tempi di recupero molto lenti.
Diagnosi: esami di laboratorio.
Terapia: non esiste una terapia specifica.
Prevenzione: vaccinazione e profilassi comportamentale (evitare cibi e acqua potenzialmente contaminati, in particolare i molluschi). La vaccinazione consiste in due dosi iniettate a distanza di 6-12 mesi una dall’altra ed è consigliata ai viaggiatori in area tropicale; la prima dose fornisce già una buona protezione, ma il richiamo conferisce un’immunità duratura (30 anni almeno).
Epatite virale B
Come l’epatite virale A, anche l’epatite virale B è un’infezione a carico del fegato diffusa in tutto il mondo. A differenza dell’epatite virale A, però, questa malattia si contrae con i rapporti sessuali o attraverso il contatto con sangue infetto, generalmente a causa di trasfusioni di sangue o con l’uso di aghi infetti (tatuaggi, piercing, iniezioni, interventi chirurgici, uso di droghe iniettabili). Fra le conseguenze a lungo termine si segnalano epatite cronica, cancro al fegato e cirrosi.
Sintomi: ittero (colorazione gialla della cute e degli occhi), nausea, a volte febbre; può provocare un lungo periodo di astenia con tempi di recupero molto lenti.
Diagnosi: esami di laboratorio.
Terapia: non esiste una terapia specifica: indicati dieta e riposo.
Prevenzione: vaccinazione e profilassi comportamentale (utilizzare protezione durante i rapporti sessuali ed evitare ogni strumento potenzialmente contaminato). Il vaccino contro l’epatite virale B è sicuro e molto efficace. Richiede due iniezioni nell’arco di un mese, più una dose di richiamo dopo sei mesi. In Italia la vaccinazione è praticata di routine a tutti i nuovi nati.
Febbre tifoide
La febbre tifoide è una malattia infettiva generalizzata di origine batterica trasmessa da cibo o acqua contaminati da feci umane. Se non curata può causare complicazioni a livello intestinale.
Sintomi: di solito il primo sintomo è la febbre oppure un’eruzione cutanea di colore rosa sull’addome.
Diagnosi: esame del sangue o delle feci.
Terapia: uso di antibiotici e ricovero ospedaliero.
Prevenzione: vaccinazione, raccomandata a tutti i viaggiatori che hanno in programma un soggiorno nella Penisola Arabica. Esistono due vaccini di efficacia paragonabile: uno per via orale, composto da tre capsule da assumere a giorni alterni, e uno per via intramuscolare, iniettabile in una sola dose. Entrambi hanno validità triennale. Utile osservare anche tutte le regole di igiene alimentare.
HIV/AIDS
Fatta eccezione per il Bahrein, tutti i paesi della Penisola Arabica prevedono un test HIV negativo tra i requisiti per il rilascio di alcuni tipi di visto. La diffusione dell’infezione in questa area geografica non è nota.
Come si trasmette: il virus HIV si trasmette attraverso il sangue e gli emoderivati infetti, e da una madre infetta ai propri figli durante la gravidanza e il parto, ma anche mediante scambi di sangue attraverso aghi o strumenti infetti durante cure mediche o dentistiche, l’agopuntura, le iniezioni endovenose, i tatuaggi e i piercing. La via di trasmissione più frequente è costituita tuttavia dai rapporti sessuali; il rischio di infezione è proporzionale, oltre che alla diffusione dell’infezione nel paese visitato (massima in Africa e Caraibi), al numero di rapporti, di partner diversi, di partner sconosciuti, al contatto con partner promiscui (in particolare le prostitute) e alla presenza nel partner di altre malattie a trasmissione sessuale.
Diagnosi: un esame del sangue permette di fare la diagnosi. È consigliato, anche in assenza di sintomi, se si sono avuti comportamenti a rischio.
Terapia: se il test risulta positivo è necessario rivolgersi a un centro specializzato, per valutare l’opportunità di un trattamento.
Prevenzione: la prevenzione del contagio per via sessuale è basata sull’uso di sistemi di barriera (profilattici) durante tutti i rapporti sessuali a rischio, completi e incompleti. Ci si protegge inoltre evitando tutti gli altri comportamenti a rischio sopra elencati.
Malaria
La malaria è causata da un parassita del sangue chiamato plasmodio. È l’infezione tropicale più diffusa nel mondo e può essere una malattia grave, in particolare quando assume la forma di malaria cerebrale, gravata anche da una certa mortalità. La malaria viene trasmessa da certe specie di zanzare (anofeline): soltanto gli insetti di sesso femminile possono trasmetterla, ma basta la puntura di un solo insetto portatore del parassita per contrarla. Le punture si verificano in prevalenza fra il tramonto e l’alba.
La diffusione della malaria nella Penisola Arabica varia a seconda delle zone. Il rischio è considerato minimo nelle città, ma nelle aree rurali può essere molto più elevato. Sono escluse, ovviamente, tutte le zone desertiche.Prima di partire rivolgetevi a un medico esperto di medicina dei viaggi per discutere l’opportunità di una profilassi e l’eventuale dosaggio adatto a voi.
SINTOMI E DIAGNOSI
Il principale sintomo della malaria è la febbre, cui possono associarsi sintomi generali come brividi, mal di testa, diarrea e tosse. La diagnosi può essere effettuata solo mediante un prelievo di sangue, seguito dall’osservazione del parassita al microscopio.
Chiunque abbia febbre durante un soggiorno nella Penisola Arabica o nelle quattro settimane successive alla partenza da questo paese, anche avendo assunto farmaci antimalarici, dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di aver contratto l’infezione, finché l’esame del sangue non ha dato esito negativo. Se la malattia non viene curata, può andare incontro a rapido aggravamento, soprattutto se il soggetto è stato colpito dal Plasmodium falciparum; segni di complicazioni possono essere itterizia e perdita di conoscenza fino al coma (si tratta allora di malaria cerebrale) o addirittura alla morte. È necessario un ricovero ospedaliero, ma nelle forme gravi la percentuale di decessi continua ad aggirarsi intorno al 10% anche nelle strutture che forniscono le cure migliori.
PREVENZIONE DELLA MALARIA
La prevenzione della malaria dovrebbe fondarsi su due strategie: evitare le punture di zanzara e degli insetti in generale e sottoporsi a chemioprofilassi con farmaci antimalarici, se indicato. Prima di partire è essenziale consultare il servizio di medicina dei viaggi della ASL competente, che provvederà a valutare la necessità di una profilassi farmacologica e a prescrivere i farmaci e i dosaggi adeguati sia per gli adulti sia per i bambini. Ecco alcuni consigli utili per evitare le punture di zanzara:
Applicate repellenti sulla pelle scoperta. Molto efficaci sono quelli a base di dietiltoluamide o DEET (OFF!
Active® 15% di DEET), anche se da usare con cautela perché in alta quantità potrebbero essere tossici per i bambini. Ugualmente indicati sono quelli contenenti
KBR/icaridina, ad alta concentrazione (Autan Protection Plus® 16% di KBR), anch’essi controindicati nei bambini piccoli.
Dormite sotto una zanzariera, meglio se impregnata di permetrina (Biokill®).
Scegliete una camera dotata di zanzariere e, in mancanza di aria condizionata, ventilatori.
Spruzzate permetrina sugli abiti.
Indossate abiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi in colori chiari.
Usate serpentine antizanzare.
CHEMIOPROFILASSI ANTIMALARICA
La chemioprofilassi consiste nell’assumere farmaci antimalarici per tutto il periodo di esposizione al rischio di infezione, in modo tale da impedire il manifestarsi della malattia se si viene a contatto con il parassita. Questa profilassi ha quindi efficacia solo per il periodo di assunzione.
L’opportunità di questa misura preventiva dovrà essere discussa con uno specialista di medicina dei viaggi: per valutare se è consigliabile, per la scelta del farmaco, i relativi dosaggi, i tempi, le modalità di assunzione e le controindicazioni, e per stabilire quale regime sia preferibile nel vostro caso, rivolgetevi almeno 15 giorni prima della partenza al servizio di medicina dei viaggi della vostra ASL.
Il mercato offre una buona scelta di farmaci antimalarici. Qui di seguito viene fornito l’elenco di quelli normalmente utilizzati in chemioprofilassi.
Associazione atovaquone/proguanil (Malarone®)
È l’antimalarico di più recente introduzione in profilassi. È il tipo di prevenzione più indicato per quanti soggiornano per poco tempo in aree a elevato rischio malarico. Il farmaco deve essere assunto quotidianamente a partire dal giorno prima dell’ingresso nella zona a rischio, durante tutto il periodo di soggiorno e per una settimana dopo avere lasciato la zona.
Dossiciclina (Bassado®) Da assumersi quotidianamente, è un antibiotico ad ampio spettro efficace anche sul parassita malarico. Dopo essere partiti dalla zona a rischio è necessario proseguire l’assunzione del farmaco per altre quattro settimane. Può causare una reazione allergica in caso di esposizione al sole ed è controindicato nei bambini e nelle donne in gravidanza.
Meflochina (Lariam®)
È il farmaco che è stato maggiormente utilizzato; deve essere assunto in dosi di una compressa una volta alla settimana, iniziando il trattamento con almeno due dosi prima della partenza e continuandolo per tutta la durata del viaggio e per altre quattro settimane dopo il rientro. Gli effetti collaterali sono abbastanza rari e sono costituiti prevalentemente da sintomi neuropsichici, quali ansia, insonnia e vertigini. La meflochina è sconsigliata alle donne al primo trimestre di gravidanza, nei bambini al di sotto dei 5 kg di peso, in coloro che fanno immersioni subacquee e in coloro che fanno lavori di concentrazione, quali per esempio i piloti di aereo.
TRATTAMENTO PRESUNTIVO DI EMERGENZA
Nei casi in cui il medico del centro di medicina dei viaggi valuti che il rischio di tossicità da farmaci è superiore al rischio di contrarre la malaria, si può decidere di non seguire alcuna misura di chemioprofilassi, limitandosi a portare una scorta di farmaci di emergenza, soprattutto se ci si reca in regioni remote. Questi farmaci sono da utilizzarsi nel caso in cui si manifestino i sintomi della malattia, cioè febbre superiore a 38°C senza altra causa nota e solo se siete opportunamente informati sulle caratteristiche della malaria e sul corretto utilizzo dei medicinali. I kit per l’autodiagnosi, che possono identificare la malaria con un semplice prelievo di sangue da un dito, sono disponibili ma richiedono un certo addestramento all’uso. Il trattamento dev’essere iniziato solo in caso non sia disponibile assistenza medica entro 24 ore e va considerato come misura di emergenza con il solo scopo di salvare la vita del paziente: non è un’automedicazione di routine. I farmaci usati in questo caso sono l’associazione di atovaquone e proguanil (Malarone®), o di artemisinina e piperachina (Eurartesim®), o ancora di artemether e lumefantrina (Coartem® o Riamet®): la scelta e la posologia vanno affidate al medico specialista. Se avete fatto ricorso a un’automedicazione di emergenza, rivolgetevi il prima possibile a un medico per avere conferma che la terapia sia stata efficace e che non siano necessari altri interventi.
Se dopo il rientro a casa e nei primi mesi successivi accusate un attacco febbrile, consultate immediatamente un medico, facendo menzione del viaggio fatto.
Malattie sessualmente trasmissibili
Le malattie di questo tipo più diffuse sono l’herpes, i condilomi, la sifilide, la gonorrea e la clamidia, oltre all’infezione da HIV e all’epatite virale B (unica malattia a trasmissione sessuale per la quale esiste un vaccino efficace). Se durante il viaggio avete avuto rapporti sessuali, specie se non protetti, al ritorno a casa sottoponetevi comunque a esami specifici per la ricerca di eventuali malattie a trasmissione sessuale.
Sintomi: spesso le persone affette da queste malattie non mostrano alcun segno dell’infezione. I sintomi, quando presenti, sono specifici per ciascuna di esse e comprendono: eruzioni cutanee, gonfiori, perdite o dolore nell’urinare.
Diagnosi: normalmente la diagnosi viene fatta in base ai sintomi e ai segni obiettivi, ma talora sono necessari esami del sangue o delle secrezioni.
Terapia: ogni infezione ha la sua terapia. Per le forme virali (a eccezione dell’herpes) non sono disponibili farmaci specifici. I condilomi si curano con la chirurgia.
Prevenzione: comportamento sessuale responsabile: informazione, attenzione nelle pratiche sessuali con partner occasionali, uso di sistemi di barriera (profilattici).
Meningite meningococcica
Malattia infettiva molto grave, talora fatale, che colpisce le meningi e a volte il sistema nervoso centrale che ne è avvolto. La morte può sopravvenire in poche ore, quindi è necessario intervenire subito. Un certificato di vaccinazione meningococcica per i tipi A e W135 viene richiesto come condizione di ammissione per chi partecipa al pellegrinaggio (hajj) alla Mecca e a Medina (Arabia Saudita), al fine di ottenere il visto di ingresso, e a tutti i viaggiatori provenienti dalle zone a rischio dell’Africa subsahariana. Questo è dovuto al fatto che il massimo rischio di contrarre la malattia consiste nel frequentare luoghi affollati, e in effetti si sono verificati episodi epidemici in occasioni di questo tipo.
Sintomi: febbre elevata, eruzione cutanea sotto forma di macchie sparse sul corpo, forte cefalea, sensibilità alla luce e rigidità del collo che impedisce di piegare il capo in avanti.
Diagnosi: esami di laboratorio.
Terapia: forti dosi di penicillina somministrata per via endovenosa o, se non è possibile, per via intramuscolare, cioè nei glutei.
Prevenzione: vaccinazione. Fornisce una buona protezione per circa tre-cinque anni, ma solo nei confronti di alcuni sierotipi del batterio (A, C, W, Y). È bene farla se ci si reca in un’area a rischio, e in particolare se si è a stretto contatto con la popolazione o se c’è un’epidemia in corso. Evitare il contatto con malati.
Rabbia
La rabbia è un’infezione virale che colpisce il cervello e il midollo spinale ed è praticamente sempre fatale. Il virus della rabbia è trasmesso dalla saliva di animali infetti solitamente tramite il morso o più raramente attraverso abrasioni della pelle (la maggior parte dei casi è legata ai morsi di cani o scimmie). Qualsiasi morso o graffio da parte di un animale deve essere pulito immediatamente e a fondo con abbondante acqua e sapone. Se poi esiste anche la minima possibilità che l’animale sia infetto, è necessario contattare le autorità sanitarie per verificare se occorre un ulteriore trattamento.
Sintomi: i sintomi iniziali sono quelli di una malattia virale aspecifica; seguono alterazioni cognitive, alterazioni della sensibilità e dolore nella sede della morsicatura, e successivamente segni neurologici di encefalite.
Diagnosi: per la diagnosi bisogna ricorrere all’ospedale.
Terapia: immunoglobuline specifiche, trattamento in terapia intensiva.
Prevenzione: vaccinazione preventiva: 2 iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS) o 3 in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore), più sicura del trattamento post-esposizione. Chi non si fosse sottoposto alla vaccinazione preventiva e sia stato morso da un animale sospetto necessita di 4 iniezioni, la prima delle quali da praticare entro 24 ore dal morso o quanto prima, oltre alla somministrazione delle immunoglobuline specifiche e alla detersione accurata della ferita. In caso di morso o graffio da parte di un animale sospetto, anche le persone vaccinate si devono sottoporre a due ulteriori richiami.
Scabbia
La scabbia è una malattia infettiva provocata da minuscoli acari che vivono nella pelle, in particolare fra le dita, e causa una eruzione cutanea molto pruriginosa.
Sintomi: prurito intenso.
Diagnosi: viene fatta mediante l’osservazione delle caratteristiche lesioni sulla pelle.
Terapia: consiste nell’applicazione di una lozione acaricida (Nix®, Mitigal®). Bisogna medicare tutto il corpo dopo aver fatto un bagno caldo (spesso sono necessari 2 trattamenti in 48 ore). L’igiene personale è fondamentale per sterminare gli acari. Durante la cura, dovete lavare tutti i vostri abiti e le lenzuola in acqua bollente (non dimenticate di disinfettare anche la valigia e qualsiasi altro oggetto dove potrebbero essersi annidati gli acari).
Prevenzione: igiene della persona e dell’ambiente.
Tubercolosi
Benché sia una malattia rara nei viaggiatori, chi lavora in campo medico o sanitario e chi soggiorna a lungo nella Penisola Arabica ed è a contatto con la popolazione locale dovrebbe prendere le dovute precauzioni. La tubercolosi si trasmette per via respiratoria tramite contatto con persone malate e, occasionalmente, attraverso latte o derivati del latte infetti.
Sintomi: la tubercolosi può essere asintomatica, gli eventuali sintomi comprendono: tosse, perdita di peso o febbre, ma a volte compaiono dopo mesi, perfino anni, dal momento del contagio.
Diagnosi: confermata da una radiografia.
Terapia: antibiotici specifici per tempi prolungati.
Prevenzione: la vaccinazione ha un’efficacia parziale e viene raramente raccomandata (in caso di soggiorni prolungati in zone ad alto rischio). Nei paesi in via di sviluppo il vaccino viene ormai somministrato d’ufficio a molti bambini (non in Italia). Se si è a contatto con pazienti portatori, si devono utilizzare i dispositivi di protezione individuale (mascherine).
Rischi ambientali
Acqua
L’acqua del rubinetto è potabile in tutte le città del Golfo Persico, a eccezione dello Yemen e delle zone rurali, dove viene fornita con le autocisterne. È comunque sempre preferibile consumare soltanto acqua in bottiglia – all’acquisto verificate che la confezione sia ben sigillata. Non bevete l’acqua dei wadi (valli o letti di fiumi), poiché potrebbe contenere batteri pericolosi, quindi, se prevedete di fare lunghe escursioni in zone dove si è costretti ad attingere l’acqua dai corsi naturali, dovete depurarla.
Altri consigli utili:
Evitate le spremute fresche – possono essere state diluite con acqua del rubinetto.
Il modo migliore per sterilizzare l’acqua è farla bollire per almeno un minuto (tre minuti oltre i 2000 m).
Le soluzioni iodate sono la sostanza chimica migliore per la purificazione dell’acqua; ne è sconsigliato l’uso in gravidanza e alle persone con problemi alla tiroide, in alternativa si può utilizzare il cloro.
Anche i filtri per l’acqua risultano efficaci nel tenere lontani i microbi. Assicuratevi che il vostro filtro sia dotato di una barriera chimica come lo iodio e abbia pori di dimensioni inferiori a quattro micron.
Calore
Cercate di non strafare appena arrivati. Piedi e caviglie gonfi sono disturbi frequenti, come i crampi muscolari provocati dalla sudorazione eccessiva. Potete prevenire questi disturbi evitando la disidratazione e un’eccessiva attività al caldo. Bevete soluzioni reidratanti e mangiate cibi salati.
Collasso da calore La disidratazione è la causa principale del collasso da calore, di cui i principali sintomi sono emicrania, capogiri e spossatezza. Nel momento in cui si avverte lo stimolo della sete, la disidratazione è già in atto: cercate di bere molta acqua in modo tale da produrre un’urina chiara e limpida. In caso di collasso da calore occorre reintegrare i liquidi persi con acqua e/o succhi di frutta. Le compresse di sali minerali reperibili in commercio possono essere di aiuto. È altrettanto importante riequilibrare la temperatura corporea con acqua fredda e ventilatori. La prevenzione consiste nell’evitare di compiere attività motoria nelle ore più calde in zone a elevata umidità ambientale.
Colpo di calore Il collasso da calore è il precursore del più serio colpo di calore: in questo caso viene colpito il meccanismo della sudorazione, con un eccessivo innalzamento della temperatura corporea, comportamento irrazionale e convulsioni, ed eventualmente anche perdita di conoscenza e morte, per cui è essenziale il ricovero in ospedale. L’intervento d’urgenza consiste nello spostare all’ombra la persona colpita, coprirla con un lenzuolo e un asciugamano umido e farle vento continuamente. Se possibile, è consigliabile ricorrere con urgenza a fleboclisi di soluzioni elettrolitiche per reintegrare i liquidi perduti.
Insolazione L’esposizione prolungata al sole può provocare un’insolazione. I sintomi sono nausea, cute calda, mal di testa. In questo caso bisogna rimanere al buio, applicare sugli occhi un impacco di acqua fredda e prendere un analgesico.
Cibo
La contaminazione del cibo da parte di microbi è un fatto possibile, e può essere causata dall’uomo (personale di cucina), dagli insetti (mosche) o dall’ambiente (terra e acqua). Inoltre la crescita batterica, favorita dal clima caldo, è rapida nel cibo anche dopo la preparazione. Sono pertanto necessarie alcune precauzioni per evitare l’ingestione di microbi che potrebbero causare dei disturbi.
Mangiate solo carne e pesce ben cotti e cotti sul momento, mai riscaldati.
Mangiate frutta e verdura cotte o sbucciate personalmente; comunque lavatene la superficie prima di sbucciarle.
Il cibo poco manipolato è più sicuro.
Le uova, ben cotte, devono essere servite nel guscio.
Scegliete latticini provenienti dalla grande distribuzione o latte bollito.
Ponete attenzione al cibo venduto dalle bancarelle, se non caldo e ben cotto.
Evitate cibo lasciato lungo tempo a temperatura ambiente (diffidare dei buffet).
Ponete attenzione all’igiene delle mani e delle stoviglie.
I pasti consumati al ristorante sono meno sicuri di quelli in case private.
Morsi di animali
Evitate di toccare gli animali o di dare loro da mangiare, fatta eccezione per quelli domestici, avendo cura di accertarvi presso i padroni che non siano portatori di malattie infettive.
In genere, le malattie trasmesse dagli animali sono una diretta conseguenza di comportamenti a rischio da parte dell’uomo.
Qualsiasi morso o graffio da parte di un mammifero, compresi i pipistrelli, dovrebbe essere pulito prontamente e a fondo con abbondante acqua e sapone, avendo cura di applicare sulla parte interessata una soluzione antisettica come iodio o alcol. Bisognerebbe contattare immediatamente le autorità sanitarie locali per la somministrazione della profilassi post-esposizione contro la rabbia, anche se si è già stati vaccinati.
Inoltre, sarà opportuno iniziare ad assumere un antibiotico, perché le ferite provocate dai morsi e dai graffi di animali si infettano facilmente.
Morsi e punture
Api e vespe Le punture di questi insetti di solito sono più dolorose che pericolose, anche se in soggetti allergici possono fare insorgere gravi difficoltà respiratorie oppure stato di shock (shock anafilattico) che rendono necessario l’intervento urgente di un medico. In questa rara ma grave evenienza è utile avere sempre con sé una fiala di adrenalina. Una pomata antistaminica (Fargan®, Polaramin®) darà invece sollievo e gli impacchi di ghiaccio ridurranno il dolore e il gonfiore.
Cimici Le cimici vivono nelle crepe dei muri, nei materassi e nella biancheria sporca. Controllate se ci sono macchie di sangue sulle lenzuola o sui muri vicino al letto negli alberghi economici: se ne vedete, cercate un altro albergo. I segni dei morsi delle cimici sono disposti in file ben visibili e danno prurito. Anche in questo caso il disturbo prodotto può essere alleviato da una pomata antistaminica.
Scorpioni Nel deserto sono diffusi gli scorpioni, difficili da avvistare, perchè di solito si nascondono sotto la sabbia o fra le rocce (si espongono raramente al sole). In caso di puntura, applicate immediatamente del ghiaccio o delle compresse fredde, immobilizzate la parte colpita e recatevi nel più vicino centro medico. Per evitare le punture degli scorpioni controllate e scrollate indumenti, scarpe e sacchi a pelo prima di usarli, e indossate guanti e protezioni se dovete raccogliere legna o foglie per il fuoco.
Zanzare Le punture di zanzara, per quanto non siano portatrici di malattie, possono comunque provocare irritazioni e infezioni locali. Applicate repellenti sulla pelle scoperta. Molto efficaci sono quelli a base di dietiltoluamide o DEET (OFF!® 7%, 15% di DEET). Ugualmente indicati sono quelli contenenti KBR/icaridina (Autan®, 10% o 20% di KBR). I repellenti cutanei sono da usare con cautela nei bambini piccoli e da tenere fuori dalla loro portata per evitarne l’ingestione.
Serpenti
Se vi trovate nel deserto o nei wadi della Penisola Arabica, fate attenzione ai serpenti.
Date per scontato che i serpenti siano tutti velenosi e non cercate mai di prenderli. Se attraversate a piedi aree note per la presenza di serpenti, indossate scarponi e pantaloni lunghi.
Se venite morsi da un serpente, non lasciatevi prendere dal panico. Immobilizzate l’arto colpito steccandolo e bendandolo – esercitando una forte pressione – come per una frattura.
L’uso del laccio emostatico e la suzione del veleno sono pratiche ormai sconsigliate.
Anche l’uso di sieri antiofidici può essere più pericoloso che benefico.
Cercate subito l’aiuto di un medico e rimanete sotto osservazione.
Scottature
Il sole rappresenta sempre un rischio: l’esposizione al sole può far consumare i fluidi corporei molto più rapidamente di quanto si possa immaginare e causare dolorose scottature, due prospettive tutt’altro che piacevoli. Ecco qualche consiglio per prevenire un’eccessiva esposizione al sole:
Usate una crema solare ad alto fattore di protezione (SPF 30) e applicatela nuovamente dopo aver fatto il bagno. Fate molta attenzione a coprire le zone che normalmente non sono esposte al sole, per esempio i piedi.
Indossate sempre un abbigliamento adeguato, un cappello a tesa larga e occhiali da sole di buona qualità.
Evitate di prendere il sole durante le ore più calde (dalle 10 alle 16).
Nei momenti di pausa di un’escursione sedetevi all’ombra.
In caso di scottature, state all’ombra fino a quando il disturbo non è passato, applicate compresse fresche sulla parte dolorante e, se necessario, prendete un antidolorifico.
Può essere efficace anche applicare due volte al giorno una crema di idrocortisone all’1%.
Salute femminile
Articoli sanitari In tutti i paesi della Penisola Arabica, e soprattutto nelle grandi città, gli ospedali garantiscono elevati standard di assistenza ostetrica e prenatale.
Candidosi vaginale Caldo, umidità e antibiotici possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo, che si cura con creme oppure ovuli antimicotici, sul genere del clotrimazolo (Gyno-Canesten®). In alternativa si può assumere un’unica compressa di fluconazolo (Diflucan®).
Controllo delle nascite La disponibilità di anticoncezionali può essere limitata, pertanto è preferibile portare con sé una scorta del proprio metodo contraccettivo.
Gravidanza Normalmente è possibile viaggiare durante la gravidanza, prendendo alcune precauzioni importanti.
Prima di partire sarebbe meglio farsi visitare accuratamente. Il periodo migliore per mettersi in viaggio è quello tra la 16ª e la 28ª settimana, quando il rischio di problemi collegati alla gravidanza è minimo e le donne si sentono generalmente bene. I periodi più rischiosi per viaggiare sono le prime 12 settimane della gravidanza, quando maggiore è il pericolo di aborto, e le settimane successive alla 30ª, quando potrebbe verificarsi un innalzamento della pressione arteriosa con il conseguente rischio di parto prematuro. La maggior parte delle compagnie aeree non accetta a bordo le passeggere oltre la 38ª settimana ed effettivamente nelle ultime settimane di gravidanza i voli a lungo raggio possono essere molto faticosi. Prendete nota di alcune informazioni importanti, come il gruppo sanguigno, che potranno esservi utili qualora doveste essere sottoposte a trattamento sanitario mentre vi trovate all’estero.
Controllate che la polizza di viaggio copra anche le spese per un eventuale parto e l’assistenza postnatale, ma ricordate sempre che un’assicurazione non può fare molto nei paesi dove le strutture sanitarie sono carenti.
Evitate di viaggiare in zone rurali in cui trasporti e assistenza sanitaria siano carenti.
La protezione dalle punture di insetti deve essere molto accurata per evitare di contrarre la dengue e la malaria (v. paragrafo ‘Prevenzione della malaria’).
La malaria è una malattia ad alto rischio di gravità in caso di gravidanza e nessun farmaco antimalarico assicura una protezione totale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda alle donne in stato di gravidanza di non mettersi in viaggio verso zone in cui la malaria sia resistente alla clorochina.
La diarrea del viaggiatore può portare velocemente alla disidratazione e causare un inadeguato flusso di sangue alla placenta. Gran parte dei farmaci utilizzati per curare i diversi tipi di diarrea è sconsigliata in gravidanza; l’unico considerato sicuro è l’azitromicina.
Infezioni delle vie urinarie Possono essere aggravate dalla disidratazione o da lunghi viaggi in autobus senza soste; bevete molto e portatevi un antibiotico per curarle (ciprofloxacina-Ciproxin®).
Viaggiare con i bambini
Tutti coloro che viaggiano con bambini dovrebbero avere qualche nozione su come curare i disturbi di minore entità, e anche sapere a chi rivolgersi per i trattamenti sanitari.
Animali Spiegate ai bambini che non devono avvicinarsi a cani o altri mammiferi, i cui morsi possono provocare la rabbia o altre malattie. Qualunque morso, graffio o leccatura di un animale dovrebbe essere immediatamente pulito a fondo; se c’è la possibilità che l’animale sia infetto dalla rabbia, rivolgetevi subito a un medico.
Cibo e acqua Ricordate di evitare cibo e acqua a rischio di contaminazione. In caso di attacchi di vomito o diarrea, è particolarmente importante provvedere a reintegrare accuratamente i liquidi e i sali perduti. Potrebbe essere utile portare con sé delle sostanze per preparare soluzioni reidratanti da sciogliere nell’acqua dopo averla fatta bollire.
Farmaci I repellenti per insetti devono essere applicati in concentrazioni e quantità ridotte. Per qualunque farmaco assicuratevi che non sia controindicato per i bambini.
Problemi cutanei Nei climi caldi e umidi, qualunque ferita o irritazione della pelle può provocare un’infezione, perciò la parte colpita dovrebbe essere tenuta asciutta e pulita.
Vaccinazioni Controllate le vaccinazioni di routine e valutate la possibilità di effettuarne altre, considerato il fatto che alcuni vaccini non si possono somministrare ai bambini sotto l’anno di età.
Salute quotidiana
La normale temperatura corporea è di 37°C; un aumento di più di 2°C equivale a febbre alta. Ricordate di portare con voi un termometro digitale o a cristalli liquidi. Le pulsazioni normali di un adulto vanno da 60 a 100 battiti al minuto (per i bambini da 80 a 100 e per i neonati da 100 a 140). In linea di massima, le pulsazioni aumentano di circa 20 battiti al minuto per ogni grado di temperatura in più.
Anche la respirazione è un indicatore dello stato di salute. Contate il numero di respiri al minuto: tra 12 e 20 è normale per adulti e ragazzi (fino a 30 per i bambini e fino a 40 per i neonati). Chi ha la febbre alta o gravi malattie respiratorie respira più in fretta del normale. Fare più di 40 inspirazioni profonde al minuto può essere segno di insufficienza respiratoria, possibilmente conseguente a polmonite o altra malattia respiratoria.
Immersione
Se fate immersioni è bene che siate in possesso di un brevetto valido, rilasciato da una scuola riconosciuta. Prendete ogni precauzione per praticare immersioni in sicurezza ed evitare la malattia da decompressione.
Prima della partenza
Sottoponetevi a una visita di idoneità effettuata da un medico specialista, in quanto determinati disturbi e patologie sono incompatibili con le immersioni, ma per i centri immersioni meno seri il guadagno viene prima della sicurezza dei propri clienti.
Chiedete al medico indicazioni su farmaci e dispositivi adeguati per la cura di ferite e graffi causati da coralli e delle infezioni che possono colpire l’apparato uditivo.
Verificate che la vostra assicurazione vi copra nell’eventualità di essere colpiti da embolia; è possibile stipulare una polizza specifica tramite un’organizzazione come la Divers Alert Network (DAN; Divers Alert Network Europe P.O. BOX DAN, Roseto degli Abruzzi; informazioni nazionali tel. 085 893 0333; emergenze nazionali %800-279 802; emergenze internazionali %06 4211 8685; www.daneurope.org).
Nella programmazione delle attività e degli spostamenti tenete presente che dopo un’immersione è necessario attendere un tempo adeguato prima di affrontare un volo aereo.
Prima dell'immersione
Assicuratevi che il diving center al quale vi rivolgete sia in possesso della certificazione aggiornata PADI (www.padi.com).
Se non disponete dell’attrezzatura, prima di decidere quali articoli noleggiare chiedete di vedere il negozio e assicuratevi di trovarvi a vostro agio con il dive master: dopo tutto, è in gioco la vostra vita.
Raccogliete informazioni da fonti attendibili sulle caratteristiche fisiche e ambientali del sito prescelto, rivolgendovi a un operatore locale del settore, e chiedete come si comportano i sub esperti del posto per le immersioni che avete in programma.
Informatevi sulle leggi, i regolamenti e le norme di comportamento in uso localmente in materia di habitat e di flora e fauna sottomarina.
Immergetevi solo in siti alla vostra portata; se possibile, ingaggiate un istruttore o un dive master competente e professionista.
In caso di malattia da decompressione, una camera iperbarica è presente a Kuantam e a Lumut, nella Malaysia Peninsulare, a Labuan, nel Borneo Malaysiano, e a Singapore. Informatevi sull’ubicazione delle più vicine camere iperbariche e annotatevi i numeri telefonici di emergenza.
Malattia da decompressione
Si tratta di una condizione molto grave, di solito – ma non sempre – associata a un errore nell’immersione. I sintomi più comuni sono un insolito senso di fatica o di debolezza, prurito, dolore alle braccia, alle gambe o al torso, capogiri, vertigini, torpore, formicolio o paralisi e respiro corto. Tra gli altri sintomi, si segnalano anche un rash a chiazze, mancanza di equilibrio, spasmi di tosse, collasso o perdita dei sensi.
Le cause più comuni della malattia da decompressione (the bends in inglese) sono le immersioni troppo in profondità, una permanenza sott’acqua troppo lunga o una risalita troppo rapida. Questo determina un’eccessiva quantità di azoto nel sangue e la formazione di bolle, soprattutto nelle ossa e in particolare nelle articolazioni o in punti deboli, come eventuali fratture rimarginate.
L’unico trattamento per la malattia da decompressione consiste nel ricorrere alla camera iperbarica, in modo da riassorbire le bolle di azoto.
Utile da sapere
Chiamate un taxi anziché un'ambulanza
Se durante il vostro viaggio nella Penisola Arabica vi dovesse servire un trattamento medico d’urgenza, chiamare un taxi potrebbe rivelarsi la soluzione migliore. L’uso delle ambulanze – laddove esistono – di solito è riservato agli incidenti stradali, quando c’è una vittima svenuta o immobile. È dunque consuetudine prendere un taxi (anche perché spesso è più rapido).
L’AIDS nella Penisola arabica
Benché per i malati di AIDS e i sieropositivi sia severamente vietato visitare o vivere nella Penisola Arabica (la scoperta della malattia comporta solitamente l’espulsione immediata della persona interessata), questa regione non è esente dal virus come si potrebbe pensare, anche se non sono disponibili dati sulla sua diffusione. Negli ultimi anni, infatti, sono giunte nella penisola molte prostitute, spacciandosi per turiste, vi sono persone del posto che hanno contratto il virus all’estero e, infine, tra gli arabi c’è una sorta di tabù culturale circa l’uso del preservativo. I viaggiatori che stabiliscono una relazione con una persona del posto dovrebbero tenere presente che in alcuni stati della Penisola Arabica la ‘fornicazione’, l’adulterio e l’omosessualità sono considerati reati molto gravi.