Prima di partire
Il Montenegro è un paese relativamente sicuro dal punto di vista sanitario.
Vaccinazioni consigliate
Per visitare il Montenegro non sono necessarie vaccinazioni preliminari. Tuttavia, prima di intraprendere qualunque viaggio, è opportuno verificare l’aggiornamento delle vaccinazioni di routine, così come previste dal vigente Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (www.epicentro.iss.it/vaccini/piano-nazionale-vaccini-2023-2025) e in particolare le vaccinazioni contro:
Difterite/tetano/pertosse in tutti i viaggiatori. Dopo il ciclo primario in età infantile si consiglia un richiamo ogni 10 anni. Prima della partenza è consigliato un richiamo nel caso in cui queste vaccinazioni siano scadute o prossime alla scadenza.
Epatite A e B, pneumococco, meningococco, morbillo/parotite/rosolia, varicella, herpes zoster, influenza, Haemophilus influenzae tipo B nei gruppi a rischio.
Influenza, pneumococco, herpes zoster nei viaggiatori di età superiore ai 65 anni.
Morbillo/parotite/rosolia e varicella nelle donne in età fertile.
Vaccinazioni dell’infanzia e dell’adolescenza.
Non sono obbligatorie altre vaccinazioni, ma sono consigliate da alcune autorità sanitarie a coloro che visitano il Montenegro quelle per l’encefalite da zecche e la rabbia.
Encefalite da zecche Il vaccino è indicato per chi fa trekking o frequenta zone endemiche, in particolare in zone rurali. Viene somministrato in tre dosi: la seconda 1-3 mesi dopo la prima (anticipabile a 15 giorni se necessario), e la terza 5-12 mesi dopo la seconda. Ne esiste una formulazione per giovani al di sotto dei 16 anni.
Rabbia Il vaccino contro la rabbia è consigliabile a coloro che prevedono di entrare in contatto con animali a rischio o in zone a rischio particolarmente elevato. Viene raccomandato anche se si praticano attività quali trekking, corsa, ciclismo o speleologia in aree remote.
La vaccinazione consiste in 2 iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS), o 3 in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore). Anche se si è stati vaccinati, in caso di morso o di graffio da parte di un animale si dovranno fare 2 ulteriori dosi di richiamo. Se non si è stati vaccinati e si è morsicati da un animale a rischio, si dovrà fare il ciclo di profilassi post-esposizione con immunoglobuline e 4 dosi del vaccino.
Durante il viaggio
Disponibilità dell’assistenza sanitaria
In Montenegro l’assistenza sanitaria di base è buona; per i disturbi meno gravi ci si può rivolgere ai farmacisti, che possono fornire consigli e vendere farmaci da banco, oltre a indirizzarvi alla sede giusta nel caso in cui doveste aver bisogno di una consulenza di tipo specialistico. Fuori dalle città maggiori non è sempre possibile ricevere assistenza medica, ma le ambasciate e i consolati sono generalmente in grado di indicarvi nominativi e recapiti di medici e strutture sanitarie.
Cinetosi o mal di movimento
Il mal di movimento è dovuto alle stimolazioni del labirinto (sistema di regolazione dell’equilibrio) che si verificano durante i viaggi in automobile, in aereo o per mare. Se siete soggetti a cinetosi, cercate di trovare un posto che renda minimo il disturbo: vicino alle ali sugli aeroplani, a metà nave sulle imbarcazioni e nei sedili centrali sugli autobus. Mangiare poco prima e durante il viaggio ridurrà il rischio di patire di mal di movimento.
L’aria fresca e il guardare avanti e verso l’orizzonte possono essere di aiuto; al contrario, leggere o fumare (o sedere accanto a qualcuno che fuma) potrebbe rivelarsi controproducente.
Prima di iniziare il viaggio si può assumere un prodotto contro il mal di movimento (Xamamina®), che però può provocare sonnolenza; se lo assumerete mentre vi sentite già male, sarà troppo tardi. I cerotti di scopolamina (Transcop®) devono essere applicati quattro ore prima della partenza; tra gli effetti collaterali si segnalano sonnolenza e dilatazione della pupilla.
Utili anche i rimedi della medicina naturale: zenzero e menta piperita.
Malattie infettive
Diarrea del viaggiatore
La diarrea del viaggiatore è la più comune tra le malattie da viaggio e il Montenegro è compresa nelle aree del globo considerate ad ‘alto rischio’, caratterizzate da una probabilità di contrarre l’infezione superiore al 20%. Può essere causata da diversi tipi di virus, batteri, protozoi o parassiti.
Sintomi: crampi, dolore addominale, gonfiore, nausea, vomito, a volte febbre.
Terapia: bere molti liquidi, preferibilmente soluzioni reidratanti contenenti sali minerali e bevande zuccherate per riattivare le funzioni di assorbimento dell’intestino. Se cominciate ad avere più di quattro o cinque scariche al giorno o dura più giorni, dovreste prendere un antidiarroico a base di loperamide (Imodium® e Dissenten®). Se la diarrea dura più di tre giorni o si accompagna a febbre, sangue o muco nelle feci, è bene assumere un antibiotico intestinale (rifaximina-Normix®, ciprofloxacina-Ciproxin®). Se i sintomi non migliorano rapidamente, è opportuno rivolgersi a un medico.
Prevenzione: alcune misure di igiene alimentare sono utili per prevenire la diarrea; per esempio, fate attenzione alla provenienza dell’acqua che bevete, state attenti ai prodotti caseari che possono contenere latte non pastorizzato e siate molto selettivi nell’acquisto di cibo dai venditori ambulanti. Fate inoltre particolare attenzione all’igiene delle mani.
Encefalite trasmessa da artropodi (zecche)
Malattia virale acuta del sistema nervoso centrale con un tipico andamento stagionale, con picchi di incidenza nel periodo primaverile-estivo e primo autunnale corrispondenti ai periodi di massima attività delle zecche.
Sintomi: febbre, cefalea, vomito, rigidità del collo, dolore agli occhi quando si guarda la luce, alterazione della coscienza, colpi apoplettici, paralisi o debolezza muscolare.
Diagnosi: esistono accertamenti specifici su esami del sangue, che verranno eseguiti durante il necessario periodo di ricovero in ospedale.
Terapia: non esiste terapia specifica, solo trattamento di supporto.
Prevenzione: evitare le punture di zecca indossando pantaloni lunghi e scarpe chiuse in zone endemiche. Per i viaggiatori particolarmente a rischio esiste un vaccino specifico.
Leptospirosi
Malattia infettiva che si contrae attraverso il contatto con l’acqua contaminata dall’urina di animali infetti (topi e altri roditori) e può colpire in forma lieve o anche in forma fatale. I praticanti del rafting su torrenti sono soggetti ad alto rischio. Epidemie di questa malattia possono aver luogo in caso di inondazioni, quando le fognature tracimano e vanno a contaminare le sorgenti.
Sintomi: inizialmente assomigliano a quelli di una lieve influenza e includono cefalea e febbre; segue l’interessamento di organi quali fegato, reni, sistema nervoso.
Diagnosi: esame del sangue.
Terapia: antibiotici (doxiciclina).
Prevenzione: evitare di bagnarsi e nuotare in acque potenzialmente contaminate di canali, fiumi, torrenti, laghetti, ruscelli e paludi. Evitare contatti diretti o indiretti con roditori.
Rabbia
La rabbia è un’infezione virale che colpisce il cervello e il midollo spinale ed è praticamente sempre fatale. Il virus della rabbia è trasmesso dalla saliva di animali infetti solitamente tramite il morso o più raramente attraverso abrasioni della pelle. Qualsiasi morso o graffio da parte di un animale deve essere pulito immediatamente e a fondo con abbondante acqua e sapone. Se poi esiste anche la minima possibilità che l’animale sia infetto, è necessario contattare le autorità sanitarie per verificare se occorre un ulteriore trattamento.
Sintomi: i sintomi iniziali sono quelli di una malattia virale aspecifica; seguono alterazioni cognitive, alterazioni della sensibilità e dolore nella sede della morsicatura, e successivamente segni neurologici di encefalite.
Diagnosi: per la diagnosi bisogna ricorrere all’ospedale.
Terapia: immunoglobuline specifiche, trattamento in terapia intensiva.
Prevenzione: vaccinazione preventiva (3 iniezioni, praticate nell’arco di 1 mese), più sicura del trattamento post-esposizione. Chi non si fosse sottoposto alla vaccinazione preventiva e sia stato morso da un animale sospetto, necessita di quattro iniezioni, la prima delle quali da praticare entro 24 ore dal morso o quanto prima, oltre alla somministrazione delle immunoglobuline specifiche e alla detersione accurata della ferita. In caso di morso o graffio da parte di un animale sospetto, anche le persone vaccinate si devono sottoporre a due ulteriori richiami.
Scabbia
La scabbia è una malattia infettiva provocata da minuscoli acari che vivono nella pelle, in particolare fra le dita, e causa una eruzione cutanea molto pruriginosa.
Sintomi: prurito intenso.
Diagnosi: viene fatta mediante l’osservazione delle caratteristiche lesioni sulla pelle.
Terapia: consiste nell’applicazione di una lozione acaricida (Nix®, Mitigal®). Bisogna medicare tutto il corpo dopo aver fatto un bagno caldo (spesso sono necessari due trattamenti in 48 h). L’igiene personale è fondamentale per sterminare gli acari. Durante la cura, dovete lavare tutti i vostri abiti e le lenzuola in acqua bollente (non dimenticate di disinfettare anche la valigia e qualsiasi altro oggetto dove potrebbero essersi annidati gli acari).
Prevenzione: igiene della persona e dell’ambiente.
Rischi ambientali
Acqua
In Montenegro l’acqua corrente è generalmente potabile, ma potrebbero esserci a volte dei problemi. Per esempio è consigliabile non bere l’acqua corrente a Herceg Novi a maggio perché vengono chiuse per interventi di pulizia le tubature provenienti dal bacino principale (in Croazia) e la città utilizza un bacino locale.
L’acqua in bottiglia è generalmente sicura – all’acquisto verificate che la confezione sia ben sigillata.
Se prevedete di fare lunghe escursioni in zone dove si è costretti ad attingere l’acqua dai corsi naturali, dovrete imparare a depurarla.
Il modo migliore per sterilizzare l’acqua è farla bollire per almeno un minuto (3 minuti oltre i 2000 m).
Le soluzioni iodate sono la sostanza chimica migliore per la purificazione dell’acqua, anche se ne è sconsigliato l’uso in gravidanza e alle persone con problemi alla tiroide; in alternativa si può utilizzare il cloro.
Anche i filtri per l’acqua risultano efficaci nel tenere lontani i microbi (con barriera chimica come lo iodio e pori di dimensioni inferiori a quattro micron).
Cibo
La contaminazione del cibo da parte di microbi è un fatto possibile, e può essere causata dall’uomo (personale di cucina), dagli insetti (mosche) o dall’ambiente (terra e acqua). Inoltre la crescita batterica, favorita dal clima caldo, è rapida nel cibo anche dopo la preparazione. Sono pertanto necessarie alcune precauzioni per evitare l’ingestione di microbi che potrebbero causare dei disturbi.
Calore
Collasso da calore La disidratazione è la causa principale del collasso da calore, di cui i principali sintomi sono emicrania, capogiri e spossatezza. Nel momento in cui si avverte lo stimolo della sete, la disidratazione è già in atto: cercate di bere molta acqua in modo tale da produrre un’urina chiara e limpida. In caso di collasso da calore occorre reintegrare i liquidi persi con acqua e/o succhi di frutta. Le compresse di sali minerali reperibili in commercio possono essere di aiuto. È altrettanto importante riequilibrare la temperatura corporea con acqua fredda e ventilatori. La prevenzione consiste nell’evitare di compiere attività motoria nelle ore più calde in zone a elevata umidità ambientale.
Colpo di calore Il collasso da calore è il precursore del più serio colpo di calore: in questo caso viene colpito il meccanismo della sudorazione, con un eccessivo innalzamento della temperatura corporea, comportamento irrazionale e convulsioni, ed eventualmente anche perdita di conoscenza e morte, per cui è essenziale il ricovero in ospedale. L’intervento d’urgenza consiste nello spostare all’ombra la persona colpita, coprirla con un lenzuolo e un asciugamano umido e farle vento continuamente. Se possibile, è consigliabile ricorrere con urgenza a fleboclisi di soluzioni elettrolitiche per reintegrare i liquidi perduti.
Morsi e punture
Api e vespe Le punture di questi insetti di solito sono più dolorose che pericolose, anche se in soggetti allergici possono fare insorgere gravi difficoltà respiratorie oppure stato di shock (shock anafilattico) che rendono necessario l’intervento urgente di un medico. In questa rara ma grave evenienza è utile avere sempre con sé una fiala di adrenalina. Una pomata antistaminica (Fargan®, Polaramin®) darà invece sollievo e gli impacchi di ghiaccio ridurranno il dolore e il gonfiore.
Cimici Le cimici vivono nelle crepe dei muri, nei materassi e nella biancheria sporca. Controllate se ci sono macchie di sangue sulle lenzuola o sui muri vicino al letto negli alberghi economici: se ne vedete, cercate un altro albergo. I segni dei morsi delle cimici sono disposti in file ben visibili e danno prurito. Anche in questo caso il disturbo prodotto può essere alleviato da una pomata antistaminica.
Pidocchi Il loro habitat ideale è rappresentato dai capelli (pidocchi dei capelli), dai vestiti (pidocchi dei
vestiti) e dai peli del pube (piattole). Si trasmettono con il contatto diretto con persone infestate o attraverso l’uso dei loro pettini o abiti. Vi sono polveri e shampoo per uccidere i pidocchi, mentre i vestiti devono essere lavati in acqua molto calda e sapone e stesi ad asciugare al sole.
Ricci di mare Quando camminate sugli scogli in riva al mare fate attenzione a non pestare i ricci; se vi rimangono degli aculei conficcati nella pelle, per estrarli aiutatevi con l’olio d’oliva. Se non li togliete esiste il rischio che le punture s’infettino. Come misura precauzionale, indossate delle calzature di gomma quando camminate sugli scogli e fare attenzione mentre fate il bagno.
Zecche Rappresentano sempre un rischio lontano dalle aree urbane. Vanno rimosse con le pinzette, afferrandole per la testa e tirando delicatamente verso l’alto; evitate di afferrarle per la parte posteriore del corpo, altrimenti il contenuto dell’intestino potrebbe riversarsi nella vostra pelle, aumentando il rischio di infezione. Cospargere la zona colpita con sostasnze chimiche è sconsigliato e non serve ad allontanare le zecche.
Scottature
Il sole rappresenta sempre un rischio: l’esposizione al sole può far consumare i fluidi corporei molto più rapidamente di quanto si possa immaginare e causare dolorose scottature, due prospettive tutt’altro che piacevoli. Ecco qualche consiglio per prevenire una eccessiva esposizione al sole:
Usate una crema solare ad alto fattore di protezione (SPF 30) e applicatela nuovamente dopo aver fatto il bagno. Fate molta attenzione a coprire le zone che normalmente non sono esposte al sole, per esempio i piedi.
Indossate sempre un abbigliamento adeguato, un cappello a tesa larga e occhiali da sole di buona qualità.
Evitate di prendere il sole durante le ore più calde (dalle 10 alle 16).
Nei momenti di pausa di un’escursione sedetevi all’ombra.
In caso di scottature, state all’ombra fino a quando il disturbo non è passato, applicate compresse fresche sulla parte dolorante e, se necessario, prendete un antidolorifico.
Può essere efficace anche applicare due volte al giorno una crema di idrocortisone all’1%.
Serpenti e vipere
Se curiosate tra le rovine in estate è molto probabile che vediate qualche serpente. In Montenegro ci sono due specie di vipere velenose, ma di solito si dileguano quando percepiscono la presenza di qualcuno. In caso di morsi dovrete recarvi a un centro medico per le cure del caso, ma dovrete andarci subito. Tutte le altre specie di serpenti sono innocue.
Salute femminile
Articoli sanitari Nelle città più grandi del Montenegro si trovano facilmente tutti gli articoli sanitari.
Candidosi vaginale Caldo, umidità e antibiotici possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo, che si cura con creme oppure ovuli antimicotici, sul genere del clotrimazolo (Gyno-Canesten®). In alternativa si può assumere un’unica compressa di fluconazolo (Diflucan®).
Controllo delle nascite La disponibilità di anticoncezionali può essere limitata, pertanto è preferibile portare con sé una scorta del proprio metodo contraccettivo.
Gravidanza Normalmente è possibile viaggiare durante la gravidanza, tenendo presenti alcune precauzioni importanti.
Prima di partire sarebbe meglio farsi visitare accuratamente. Il periodo migliore per mettersi in viaggio è quello tra la 16ª e la 28ª settimana, quando il rischio di problemi collegati alla gravidanza è minimo e le donne si sentono generalmente bene. I periodi più rischiosi per viaggiare sono le prime 12 settimane della gravidanza, quando maggiore è il pericolo di aborto, e le settimane successive alla 30ª, quando potrebbe verificarsi un innalzamento della pressione arteriosa con il conseguente rischio di parto prematuro. La maggior parte delle compagnie aeree non accetta a bordo le passeggere oltre la 38ª settimana ed effettivamente nelle ultime settimane di gravidanza i voli a lungo raggio possono essere molto faticosi. Prendete nota di alcune informazioni importanti, come il gruppo sanguigno, che potranno esservi utili qualora doveste essere sottoposte a trattamento sanitario mentre vi trovate all’estero.
Controllate che la polizza di viaggio copra anche le spese per un eventuale parto e l’assistenza postnatale, ma ricordate sempre che un’assicurazione non può fare molto nei paesi dove le strutture sanitarie sono carenti.
Evitate di viaggiare in zone rurali in cui trasporti e assistenza sanitaria siano carenti.
La malaria è una malattia ad alto rischio di gravità in caso di gravidanza e nessun farmaco antimalarico assicura una protezione totale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda alle donne in stato di gravidanza di non mettersi in viaggio verso zone in cui la malaria sia resistente alla clorochina.
La diarrea del viaggiatore può portare velocemente alla disidratazione e causare un inadeguato flusso di sangue alla placenta. Gran parte dei farmaci utilizzati per curare i diversi tipi di diarrea sono sconsigliati in gravidanza; l’unico considerato sicuro è l’azitromicina.
Per quanto non si abbiano informazioni certe sugli eventuali effetti nocivi dell’altitudine sul feto, molti medici raccomandano di non viaggiare al di sopra dei 4000 m durante la gravidanza.
Infezioni delle vie urinarie Possono essere aggravate dalla disidratazione o da lunghi viaggi in autobus senza soste; bevete molto e portatevi un antibiotico per curarle (ciprofloxacina-Ciproxin®).
Viaggiare con i bambini
Tutti coloro che viaggiano con bambini dovrebbero avere qualche nozione su come curare i disturbi di minore entità, e anche sapere a chi rivolgersi per i trattamenti sanitari.
Animali Spiegate ai bambini che non devono avvicinarsi a cani o altri mammiferi, i cui morsi possono provocare la rabbia o altre malattie. Qualunque morso, graffio o leccatura di un animale dovrebbe essere immediatamente pulito a fondo; se c’è la possibilità che l’animale sia infetto dalla rabbia, rivolgetevi immediatamente a un medico.
Cibo e acqua Ricordate di evitare cibo e acqua a rischio di contaminazione. In caso di attacchi di vomito o diarrea, è particolarmente importante provvedere a reintegrare accuratamente i liquidi e i sali perduti. Potrebbe essere utile portare con sé delle sostanze per preparare soluzioni reidratanti da sciogliere nell’acqua dopo averla fatta bollire.
Farmaci I repellenti per insetti devono essere applicati in concentrazioni e quantità ridotte. Per qualunque farmaco assicuratevi che non sia controindicato per i bambini.
Problemi cutanei Nei climi caldi e umidi, qualunque ferita o irritazione della pelle può provocare un’infezione, perciò la parte colpita dovrebbe essere tenuta asciutta e pulita.
Vaccinazioni Controllate le vaccinazioni di routine e valutate la possibilità di effettuarne altre, considerato il fatto che alcuni vaccini non si possono somministrare ai bambini sotto l’anno di età.
Salute quotidiana
La normale temperatura corporea è di 37°C; un aumento di più di 2°C equivale a febbre alta. Ricordate di portare con voi un termometro digitale o a cristalli liquidi. Le pulsazioni normali di un adulto vanno da 60 a 100 battiti al minuto (per i bambini da 80 a 100 e per i neonati da 100 a 140). In linea di massima, le pulsazioni aumentano di circa 20 battiti al minuto per ogni grado di temperatura in più.
Anche la respirazione è un indicatore dello stato di salute. Contate il numero di respiri al minuto: tra 12 e 20 è normale per adulti e ragazzi (fino a 30 per i bambini e fino a 40 per i neonati). Chi ha la febbre alta o gravi malattie respiratorie respira più in fretta del normale. Fare più di 40 inspirazioni profonde al minuto può essere segno di insufficienza respiratoria, possibilmente conseguente a polmonite o altra malattia respiratoria.
Immersione
Se fate immersioni è bene che siate in possesso di un brevetto valido, rilasciato da una scuola riconosciuta. Prendete ogni precauzione per praticare immersioni in sicurezza ed evitare la malattia da decompressione.
Prima della partenza
Sottoponetevi a una visita di idoneità effettuata da un medico specialista, in quanto determinati disturbi e patologie sono incompatibili con le immersioni, ma per i centri immersioni meno seri il guadagno viene prima della sicurezza dei propri clienti.
Chiedete al medico indicazioni su farmaci e dispositivi adeguati per la cura di ferite e graffi causati da coralli e delle infezioni che possono colpire l’apparato uditivo.
Verificate che la vostra assicurazione vi copra nell’eventualità di essere colpiti da embolia; è possibile stipulare una polizza specifica tramite un’organizzazione come la Divers Alert Network (DAN; Divers Alert Network Europe P.O. BOX DAN, Roseto degli Abruzzi; informazioni nazionali tel. 085 893 0333; emergenze nazionali %800-279 802; emergenze internazionali %06 4211 8685; www.daneurope.org).
Nella programmazione delle attività e degli spostamenti tenete presente che dopo un’immersione è necessario attendere un tempo adeguato prima di affrontare un volo aereo.
Prima dell'immersione
Assicuratevi che il diving center al quale vi rivolgete sia in possesso della certificazione aggiornata PADI (www.padi.com).
Se non disponete dell’attrezzatura, prima di decidere quali articoli noleggiare chiedete di vedere il negozio e assicuratevi di trovarvi a vostro agio con il dive master: dopo tutto, è in gioco la vostra vita.
Raccogliete informazioni da fonti attendibili sulle caratteristiche fisiche e ambientali del sito prescelto, rivolgendovi a un operatore locale del settore, e chiedete come si comportano i sub esperti del posto per le immersioni che avete in programma.
Informatevi sulle leggi, i regolamenti e le norme di comportamento in uso localmente in materia di habitat e di flora e fauna sottomarina.
Immergetevi solo in siti alla vostra portata; se possibile, ingaggiate un istruttore o un dive master competente e professionista.
Informatevi sull’ubicazione delle più vicine camere iperbariche e annotatevi i numeri telefonici di emergenza.
Malattia da decompressione
Si tratta di una condizione molto grave, di solito – ma non sempre – associata a un errore nell’immersione. I sintomi più comuni sono un insolito senso di fatica o di debolezza, prurito, dolore alle braccia, alle gambe o al torso, capogiri, vertigini, torpore, formicolio o paralisi e respiro corto. Tra gli altri sintomi, si segnalano anche un rash a chiazze, mancanza di equilibrio, spasmi di tosse, collasso o perdita dei sensi.
Le cause più comuni della malattia da decompressione (the bends in inglese) sono le immersioni troppo in profondità, una permanenza sott’acqua troppo lunga o una risalita troppo rapida. Questo determina un’eccessiva quantità di azoto nel sangue e la formazione di bolle, soprattutto nelle ossa e in particolare nelle articolazioni o in punti deboli, come eventuali fratture rimarginate.
L’unico trattamento per la malattia da decompressione consiste nel ricorrere alla camera iperbarica, in modo da riassorbire le bolle di azoto.