Prima di partire
Se effettuerete i richiami delle vaccinazioni consigliate e prenderete alcune misure preventive di base, sarà difficile avere problemi di salute a Mauritius, Réunion e alle Seychelles. Nonostante il lungo elenco di patologie presente nelle pagine seguenti, sarà molto più facile che abbiate un attacco di diarrea o una distorsione alla caviglia piuttosto che una malattia esotica. L’epidemia di febbre chikungunya in passato è stata un problema in quest’area, per cui è comunque un fattore da tenere in considerazione e sotto controllo. Al momento della lavorazione della guida c’era una epidemia di dengue alle Mauritius.
Vaccinazione consigliate
Pianificate le vaccinazioni e le profilassi e consultate un centro di medicina dei viaggi. Questi sono normalmente dislocati presso i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL o i reparti di Malattie Infettive degli ospedali e sono in grado di fornire tutti i consigli di comportamento utili, praticare le vaccinazioni indicate e prescrivere i farmaci opportuni per la profilassi e/o la terapia delle possibili infezioni.
La consulenza sarà fornita in modo personalizzato secondo la destinazione, il tipo di viaggio, l’itinerario, la durata, la stagione, l’età, le esigenze, le condizioni di salute del viaggiatore. Tutte le decisioni saranno prese dal medico sulla base di un accurato bilancio tra il rischio di contrarre una eventuale infezione e i possibili effetti indesiderati da farmaco o vaccino.
La consulenza dovrà essere richiesta almeno un mese prima della partenza, per permettere la programmazione, la somministrazione e l’inizio dell’efficacia delle eventuali misure prese: molti vaccini infatti non garantiscono l’immunità fino ad almeno due settimane dopo che sono stati praticati. Per le vaccinazioni obbligatorie, previste dai regolamenti internazionali, chiedete un certificato di vaccinazione internazionale (altrimenti noto come libretto giallo), sul quale verranno elencate tutte le vaccinazioni cui vi siete sottoposti.
In primo luogo è opportuno verificare l’aggiornamento delle vaccinazioni di routine, così come previste dal vigente Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale In primo luogo è opportuno verificare l’aggiornamento delle vaccinazioni di routine, così come previste dal vigente Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (www.epicentro.iss.it/vaccini/piano-nazionale-vaccini-2023-2025), e in particolare le vaccinazioni contro:
Difterite/tetano/pertosse in tutti i viaggiatori. Dopo il ciclo primario in età infantile si consiglia un richiamo ogni 10 anni. Prima della partenza è consigliato un richiamo nel caso in cui queste vaccinazioni siano scadute o prossime alla scadenza.
Epatite A e B, pneumococco, meningococco, morbillo/parotite/rosolia, varicella, herpes zoster, influenza, Haemophilus influenzae tipo B nei gruppi a rischio.
Influenza, pneumococco, herpes zoster nei viaggiatori di età superiore ai 65 anni.
Morbillo/parotite/rosolia e varicella nelle donne in età fertile.
Vaccinazioni dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’unico vaccino richiesto dai regolamenti internazionali è quello contro la febbre gialla. La documentazione di avvenuta vaccinazione viene richiesta per entrare a Mauritius, Réunion e Seychelles soltanto qualora si sia visitato uno dei paesi appartenenti alla zona endemica (paesi dell’Africa tropicale e dell’America Latina; v. l’elenco sull’appendice dell’opuscolo International Travel and Health, scaricabile da https://www.who.int/publications/m/item/countries-with-risk-of-yellow-fever-transmission-and-countries-requiring-yellow-fever-vaccination-(november-2022) nei sei giorni precedenti all’arrivo nel paese.
Non sono obbligatorie altre vaccinazioni, tuttavia alcune autorità sanitarie (CDC americani) consigliano a tutti i viaggiatori che visitano Mauritius, Réunion e Seychelles:
Epatite virale A Il vaccino (due dosi iniettate a distanza di 6-12 mesi) conferisce protezione contro il rischio di contrarre l’epatite A da alimenti e bevande contaminate. Dopo la prima dose vi è già una buona protezione e il richiamo conferisce protezione per almeno 30 anni.
Epatite virale B Questo vaccino (due dosi iniettate a distanza di 1 mese, più un richiamo dopo 6 mesi) è stato somministrato di routine in Italia ai nati dal 1980 in poi. È consigliato soprattutto a chi prevede di avere rapporti sessuali occasionali o di lavorare in ambito sanitario. Per avere un minimo di protezione occorrono almeno due dosi. È anche disponibile un vaccino bivalente, valido sia per l’epatite A sia per l’epatite B, da somministrare con lo stesso calendario.
Febbre tifoide La vaccinazione antitifica è consigliata a tutti i viaggiatori che si recano in aree dove l’igiene è scarsa. Esiste una forma per somministrazione orale (tre capsule, da assumere a giorni alterni) e una per iniezione intramuscolare (una sola dose); entrambe proteggono per tre anni.
Durante il viaggio
Disponibilità dell’assistenza sanitaria
L’assistenza sanitaria a Mauritius e Réunion è eccellente. In genere, gli ospedali pubblici offrono la loro assistenza a prezzi più moderati, ma potrebbero non disporre della strumentazione o dei farmaci più recenti; gli ospedali privati e le cliniche sono più costosi, ma tendono ad avere medicine e strumenti all’avanguardia e un personale medico più qualificato.
Alle Seychelles l’assistenza è piuttosto buona rispetto agli standard africani, ma alcuni viaggiatori hanno avuto da ridire sul servizio pubblico. Anche qui, generalmente, le strutture pubbliche hanno costi più moderati, ma potrebbero non disporre dei migliori strumenti e terapie, mentre quelli privati, più costosi, saranno più attrezzati e dotati di personale migliore.
Cinetosi
(mal di movimento)
Il mal di movimento è dovuto alle stimolazioni del labirinto (il sistema di regolazione dell’equilibrio) che si verificano durante i viaggi in auto, in aereo o per mare. Il dimenidrinato (Xamamina®) e la scopolamina (Transcop®, cerotti) sono adatti a prevenire e curare i sintomi del mal di movimento. Spesso risultano utili anche rimedi della medicina naturale (zenzero, menta piperita).
Jet lag
La sindrome del jet lag (o sindrome da fusi orari) colpisce di norma chi si sposta in aereo attraverso più di cinque fusi orari. Ne risultano insonnia, spossatezza, malessere e nausea. Per evitare il jet lag bevete molti liquidi (non alcolici) e mangiate cibi leggeri.
Una volta arrivati cercate di esporvi alla luce naturale e di riadattare il prima possibile il vostro ritmo biologico (per i pasti, il sonno e così via).
Trombosi venosa profonda (TVP)
Stare seduti a lungo su qualunque mezzo di trasporto (autobus, treno o aereo), soprattutto in una posizione scomoda, aumenta la possibilità di fenomeni trombotici quali la trombosi venosa profonda (TVP).
Si tratta della formazione di un coagulo ‘improprio’ (trombo) all’interno di un vaso sanguigno (di solito nelle vene degli arti inferiori) con occlusione del vaso stesso. È facilitata dal rallentato flusso di sangue dovuto alla prolungata posizione statica. Il trombo si può sciogliere da solo senza lasciare segni oppure provocare complicazioni varie, locali o a distanza.
Per evitare di incorrere in questo problema, durante i viaggi lunghi dovrete muovervi il più possibile e, mentre siete seduti, fare periodicamente alcuni esercizi, come flettere i muscoli del polpaccio ruotando le caviglie.
È consigliabile bere acqua o succhi di frutta durante il viaggio per prevenire la disidratazione e, per la stessa ragione, evitare di bere molti alcolici o bibite che contengano caffeina.
Le persone anziane e chi soffre di vene varicose dovrebbero indossare delle calze elastiche. Se siete in gravidanza, dovreste prendere in esame con il vostro medico altre misure preventive prima della partenza.
Malattie infettive
Chikungunya
Infezione virale, trasmessa dalle zanzare. Questa infezione virale era piuttosto rara nell’Oceano Indiano fino al 2005, quando un’epidemia ha colpito le isole di Réunion, Mauritius e delle Seychelles, diffondendosi successivamente alle Mayotte, alle Maldive, in Madagascar e in India. Tra il 2005 e il 2006 si sono verificati a Réunion oltre 150.000 casi, e sono morte più di 200 persone a causa di questa febbre. Dal 2007 vengono ancora registrati casi sporadici.
Sintomi: febbre, cefalea, dolore in una o più articolazioni, nausea ed eruzioni cutanee sono i sintomi principali.
Diagnosi: è necessario un esame del sangue.
Terapia: non esiste terapia specifica, si usano farmaci sintomatici antidolorifici.
Prevenzione: protezione dalle punture di insetti, soprattutto durante il giorno.
Dengue
Questa malattia trasmessa dalle zanzare del genere Aedes (zanzare tigre) sta diventando sempre più problematica nei paesi tropicali, specialmente nelle città. L’insetto vettore si riproduce soprattutto all’interno di cisterne d’acqua, per esempio vasche, barili, latte, contenitori di metallo e di plastica e pneumatici abbandonati. La dengue è presente alle Seychelles e nel 2018 ci sono state delle epidemie nelle isole di Mahé e Praslin. Nello stesso anno è riapparsa anche a Réunion, con oltre 6.000 persone infettate.
Sintomi: ricordano quelli dell’influenza: febbre elevata, intensi dolori muscolari e alle articolazioni (da cui il nome di ‘febbre rompiossa’), cefalea, nausea e vomito, spesso seguiti dalla comparsa di eruzioni cutanee. Nella maggior parte dei casi, i sintomi si risolvono da soli nel giro di qualche giorno. La forma più grave, la dengue emorragica o con shock, è molto rara, e colpisce più facilmente alla seconda infezione (con un sierotipo virale diverso).
Diagnosi: può essere fatta tramite un esame del sangue.
Terapia: non esistono cure specifiche, ma è utile il trattamento sintomatico con antinfiammatori. Usate il paracetamolo (Tachipirina®) e non l’acido acetilsalicilico (Aspirina®), perché quest’ultimo può favorire le emorragie.
Prevenzione: evitare di farsi pungere dalle zanzare, ricordandosi che la Aedes punge soprattutto di giorno. Un vaccino di recente introduzione fornisce una buona protezione contro i sierotipi 1 e 2, ed è somministrato in 2 dosi distanziate di 3 mesi.
Diarrea del viaggiatore
La diarrea del viaggiatore è la più comune tra le malattie da viaggio: Mauritius e Réunion sono comprese nelle aree del globo considerate a ‘medio rischio’, caratterizzate da una probabilità di contrarre l’infezione superiore all’8%, mentre le Seychelles sono comprese nelle aree ad ‘alto rischio’, caratterizzate da una probabilità di contrarre l’infezione superiore al 20%. Può essere causata da diversi tipi di virus, batteri, protozoi o parassiti.
Sintomi: crampi, dolore addominale, gonfiore, nausea, vomito, a volte febbre.
Terapia: se venite colpiti da diarrea dovete bere molti liquidi, preferibilmente soluzioni reidratanti contenenti sali minerali, e bevande zuccherate per riattivare le funzioni di assorbimento dell’intestino. Qualche scarica diarroica al giorno non richiede alcuna cura particolare, ma se cominciate ad avere più di quattro o cinque scariche al giorno dovreste prendere un antidiarroico a base di loperamide (Imodium® e Dissenten®). Se la diarrea dura più di tre giorni o si accompagna a febbre, sangue o muco nelle feci, è bene assumere un antibiotico intestinale (rifaximina-Normix®, ciprofloxacina-Ciproxin®). Se i sintomi non migliorano rapidamente, è opportuno rivolgersi a un medico.
Prevenzione: alcune misure di igiene alimentare sono utili per prevenire la diarrea. Evitate di bere l’acqua corrente a meno che non sia stata bollita, filtrata o disinfettata con soluzioni chimiche (compresse di cloro o soluzioni a base di iodio); mangiate solo frutta e verdura cotte o sbucciate; state attenti ai prodotti caseari che possono contenere latte non pastorizzato; siate molto selettivi nell’acquisto di cibo dai venditori ambulanti. I cibi devono essere ben cotti, e cotti di recente; la frutta e la verdura devono essere sbucciate personalmente. Il vaccino anticolerico attualmente disponibile ha anche una limitata attività nel prevenire la diarrea del viaggiatore. Anche l’uso preventivo dei fermenti lattici fornisce una modesta protezione.
Dissenteria amebica
La dissenteria amebica è una infezione intestinale causata dal parassita Entamoeba histolytica, ha uno sviluppo graduale, senza febbre né vomito, ma può avere un decorso piuttosto grave. Non è una malattia che si autolimita: essa persiste finché non viene curata e può provocare ricadute, complicazioni e danni a lunga scadenza. Colpisce raramente i turisti, ma è piuttosto difficile da diagnosticare.
Sintomi: diarrea sanguinolenta (non profusa come quella da batteri) con crampi.
Diagnosi: per diagnosticare questo tipo di malattia o eventuali altre forme di dissenteria è necessario far analizzare le feci (esame coprologico e/o parassitologico), pertanto bisogna cercare urgentemente l’aiuto di un medico.
Terapia: metronidazolo (Flagyl®), che però non dev’essere somministrato ai bambini piccoli e alle donne in gravidanza.
Prevenzione: le misure di igiene alimentare indicate nel paragrafo ‘Diarrea’ del viaggiatore.
Giardiasi
Infezione intestinale causata da un parassita (Giardia intestinalis), normalmente trasmesso tramite cibo o acqua contaminati da feci umane o animali (è relativamente comune fra i viaggiatori).
Sintomi: dolori addominali, nausea, ventre gonfio, diarrea acquosa e maleodorante e flatulenze. La malattia può comparire diverse settimane dopo l’esposizione al parassita. I sintomi possono scomparire per alcuni giorni e poi manifestarsi di nuovo, e questa situazione può protrarsi per diverse settimane.
Diagnosi: la giardiasi è facilmente diagnosticabile con un esame parassitologico delle feci.
Terapia: metronidazolo (Flagyl®), che però non dev’essere somministrato ai bambini piccoli e alle donne in gravidanza.
Prevenzione: evitare cibo e acqua potenzialmente contaminati da feci umane o animali. Se non si lavano bene le mani, l’infezione può essere trasmessa anche da persona a persona.
Epatite virale A
Questa malattia, dopo la diarrea del viaggiatore, è l’affezione che si contrae più facilmente viaggiando.
Sintomi: ittero (colorazione gialla della cute e degli occhi), nausea, a volte febbre; può provocare un lungo periodo di astenia con tempi di recupero molto lenti.
Diagnosi: esami di laboratorio.
Terapia: non esiste una terapia specifica.
Prevenzione: vaccinazione e profilassi comportamentale (evitare cibi e acqua potenzialmente contaminati, in particolare i molluschi). La vaccinazione consiste in due dosi iniettate a distanza di 6-12 mesi una dall’altra ed è consigliata ai viaggiatori in area tropicale; la prima dose fornisce già una buona protezione, ma il richiamo conferisce una immunità duratura (30 anni almeno).
Epatite virale B
Come l’epatite virale A, anche l’epatite virale B è un’infezione a carico del fegato diffusa in tutto il mondo. A differenza dell’epatite virale A, però, questa malattia si contrae con i rapporti sessuali o attraverso il contatto con sangue infetto, generalmente a causa di trasfusioni di sangue o con l’uso di aghi infetti (tatuaggi, piercing, iniezioni, interventi chirurgici, uso di droghe iniettabili). Fra le conseguenze a lungo termine si segnalano epatite cronica, cancro al fegato e cirrosi. In alcune aree del Sud-est asiatico, fino al 20% della popolazione è portatrice di epatite virale B, di solito senza saperlo.
Sintomi: ittero (colorazione gialla della cute e degli occhi), nausea, a volte febbre; può provocare un lungo periodo di astenia con tempi di recupero molto lenti.
Diagnosi: esami di laboratorio.
Terapia: non esiste una terapia specifica: indicati dieta e riposo.
Prevenzione: vaccinazione e profilassi comportamentale (utilizzare protezione durante i rapporti sessuali ed evitare ogni strumento potenzialmente contaminato). Il vaccino contro l’epatite virale B è sicuro e molto efficace. Richiede due iniezioni nell’arco di un mese, più una dose di richiamo dopo sei mesi. In Italia la vaccinazione è praticata di routine a tutti i nuovi nati.
Febbre tifoide
La febbre tifoide è una malattia infettiva generalizzata di origine batterica trasmessa da cibo o acqua contaminati da feci umane. Se non curata può causare complicazioni a livello intestinale.
Sintomi: di solito il primo sintomo è la febbre oppure un’eruzione cutanea di colore rosa sull’addome.
Diagnosi: esame del sangue o delle feci.
Terapia: uso di antibiotici e ricovero ospedaliero.
Prevenzione: vaccinazione, raccomandata a tutti i viaggiatori che hanno in programma un soggiorno nella regione. Esistono due vaccini di efficacia paragonabile: uno per via orale, composto da tre capsule da assumere a giorni alterni, e uno per via intramuscolare, iniettabile in una sola dose. Entrambi hanno validità triennale. Utile osservare anche tutte le regole di igiene alimentare.
HIV/AIDS
L’infezione da HIV non ha alta diffusione tra le popolazioni di queste isole, ma non è invece così rara tra gli espatriati e i turisti.
Come si trasmette: il virus HIV si trasmette attraverso il sangue e gli emoderivati infetti, e da una madre infetta ai propri figli durante la gravidanza e il parto, ma anche mediante scambi di sangue attraverso aghi o strumenti infetti durante cure mediche o dentistiche, l’agopuntura, le iniezioni endovena, i tatuaggi e il piercing. La via di trasmissione più frequente è costituita tuttavia dai rapporti sessuali; il rischio di infezione è proporzionale, oltre che alla diffusione dell’infezione nel paese visitato (massima in Africa e Caraibi), al numero di rapporti, di partner diversi, di partner sconosciuti, al contatto con partner promiscui (in particolare le prostitute) e alla presenza nel partner di altre malattie a trasmissione sessuale.
Diagnosi: un esame del sangue permette di fare la diagnosi. È consigliato, anche in assenza di sintomi, se si sono avuti comportamenti a rischio.
Terapia: se il test risulta positivo è necessario rivolgersi a un centro specializzato, per valutare l’opportunità di un trattamento.
Prevenzione: la prevenzione del contagio per via sessuale è basata sull’uso di sistemi di barriera (profilattici) durante tutti i rapporti sessuali a rischio, completi e incompleti. Ci si protegge inoltre evitando tutti gli altri comportamenti a rischio sopra elencati.
Leptospirosi
Malattia infettiva che si contrae attraverso il contatto con l’acqua contaminata dall’urina di animali infetti (topi e altri roditori) e può colpire in forma lieve o anche in forma fatale. I praticanti del rafting su torrenti sono soggetti a rischio. Epidemie di questa malattia possono aver luogo in caso di inondazioni, quando le fognature tracimano e vanno a contaminare le sorgenti. Casi di leptospirosi si sono verificati a Réunion.
Sintomi: inizialmente assomigliano a quelli di una lieve influenza e includono cefalea e febbre; segue l’interessamento di organi quali fegato, reni e sistema nervoso.
Diagnosi: esame del sangue.
Terapia: antibiotici (doxiciclina).
Prevenzione: evitare di bagnarsi e nuotare in acque potenzialmente contaminate di canali, fiumi, torrenti, laghetti, ruscelli e paludi. Evitare contatti diretti o indiretti con roditori.
Malaria
A Mauritius e Réunion il rischio di contrarre la malaria è estremamente basso, mentre alle Seychelles è praticamente inesistente.
Malattie sessualmente trasmissibili
Le malattie di questo tipo più diffuse sono l’herpes, i condilomi, la sifilide, la gonorrea e la clamidia, oltre all’infezione da HIV e all’epatite virale B (unica malattia a trasmissione sessuale per la quale esiste un vaccino efficace). Se durante il viaggio avete avuto rapporti sessuali, specie se non protetti, al ritorno a casa sottoponetevi comunque a esami specifici per la ricerca di eventuali malattie a trasmissione sessuale.
Sintomi: spesso le persone affette da queste malattie non mostrano alcun segno dell’infezione. I sintomi, quando presenti, sono specifici per ciascuna di esse e comprendono: eruzioni cutanee, gonfiori, perdite o dolore nell’urinare.
Diagnosi: normalmente la diagnosi viene fatta in base ai sintomi e ai segni obiettivi, ma talora sono necessari esami del sangue o delle secrezioni.
Terapia: ogni infezione ha la sua terapia. Per le forme virali (a eccezione dell’herpes) non sono disponibili farmaci specifici. Le forme batteriche si curano con gli antibiotici. I condilomi si curano con la chirurgia.
Prevenzione: comportamento sessuale responsabile: informazione, attenzione nelle pratiche sessuali con partner occasionali, uso di sistemi di barriera (profilattici).
Rabbia
La rabbia è un’infezione virale che colpisce il cervello e il midollo spinale ed è praticamente sempre fatale. Il virus della rabbia è trasmesso dalla saliva di animali infetti solitamente tramite il morso o più raramente attraverso abrasioni della pelle (a Réunion, Mauritius e alle Seychelles la maggior parte dei casi è legata ai morsi di cani). Qualsiasi morso o graffio da parte di un animale deve essere pulito immediatamente e a fondo con abbondante acqua e sapone. Se poi esiste anche la minima possibilità che l’animale sia infetto, è necessario contattare le autorità sanitarie per verificare se occorre un ulteriore trattamento.
Sintomi: i sintomi iniziali sono quelli di una malattia virale aspecifica; seguono alterazioni cognitive, alterazioni della sensibilità e dolore nella sede della morsicatura, e successivamente segni neurologici di encefalite.
Diagnosi: per la diagnosi bisogna ricorrere all’ospedale.
Terapia: immunoglobuline specifiche, trattamento in terapia intensiva.
Prevenzione: vaccinazione preventiva: due iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS), o tre in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore), più sicura del trattamento post-esposizione. Chi non si fosse sottoposto alla vaccinazione preventiva e sia stato morso da un animale sospetto necessita di quattro iniezioni, la prima delle quali da praticare entro 24 ore dal morso o quanto prima, oltre alla somministrazione delle immunoglobuline specifiche e alla detersione accurata della ferita. In caso di morso o graffio da parte di un animale sospetto, anche le persone vaccinate si devono sottoporre a due ulteriori richiami.
Rischi ambientali
Acqua
L’acqua del rubinetto a Mauritius, Réunion e alle Seychelles è considerata sicura da bere, ma fate attenzione perché la situazione può cambiare subito dopo un ciclone o una tempesta. Non è invece sicura a Rodrigues; se visitate l’isola portatevi dell’acqua in bottiglia. Non bevete mai dai ruscelli, perché potreste contrarre una delle diverse malattie che vengono veicolate dall’acqua. Nel dubbio, seguendo questi consigli non correrete rischi:
Non bevete mai acqua del rubinetto.
L’acqua in bottiglia è generalmente sicura – all’acquisto verificate che la confezione sia ben sigillata.
Evitate il ghiaccio.
Evitate le spremute fresche – possono essere state diluite con acqua del rubinetto.
Il modo migliore per sterilizzare l’acqua è farla bollire per almeno un minuto (3 min oltre i 2000 m).
Le soluzioni iodate sono la sostanza chimica migliore per la purificazione dell’acqua; ne è sconsigliato l’uso in gravidanza e alle persone con problemi alla tiroide; in alternativa si può utilizzare il cloro.
Anche i filtri per l’acqua risultano efficaci nel tenere lontani i microbi. Assicuratevi che il vostro filtro sia dotato di una barriera chimica come lo iodio e abbia pori di dimensioni inferiori a 4 micron.
Calore
In molte zone di quest’area geografica il clima è caldo e umido tutto l’anno. Cercate di non strafare appena arrivati. Piedi e caviglie gonfi sono disturbi frequenti, come i crampi muscolari provocati dalla sudorazione eccessiva. Potete prevenire questi disturbi evitando la disidratazione e un’eccessiva attività al caldo. Bevete soluzioni reidratanti e mangiate cibi salati.
Collasso da calore La disidratazione è la causa principale del collasso da calore, di cui i principali sintomi sono emicrania, capogiri e spossatezza. Nel momento in cui si avverte lo stimolo della sete, la disidratazione è già in atto: cercate di bere molta acqua in modo tale da produrre un’urina chiara e limpida. In caso di collasso da calore occorre reintegrare i liquidi persi con acqua e/o succhi di frutta. Le compresse di sali minerali reperibili in commercio possono essere di aiuto. È altrettanto importante riequilibrare la temperatura corporea con acqua fredda e ventilatori. La prevenzione consiste nell’evitare di compiere attività motoria nelle ore più calde in zone a elevata umidità ambientale.
Colpo di calore Il collasso da calore è il precursore del più serio colpo di calore: in questo caso viene colpito il meccanismo della sudorazione, con un eccessivo innalzamento della temperatura corporea, comportamento irrazionale e convulsioni, ed eventualmente anche perdita di conoscenza e morte, per cui è essenziale il ricovero in ospedale. L’intervento d’urgenza consiste nello spostare all’ombra la persona colpita, coprirla con un lenzuolo e un asciugamano umido e farle vento continuamente. Se possibile, è consigliabile ricorrere con urgenza a fleboclisi di soluzioni elettrolitiche per reintegrare i liquidi perduti.
Insolazione L’esposizione prolungata al sole può provocare un’insolazione. I sintomi sono nausea, cute calda, mal di testa. In questo caso bisogna rimanere al buio, applicare sugli occhi un impacco di acqua fredda e prendere un analgesico.
Cibo
La contaminazione del cibo da parte di microbi è un fatto possibile, e può essere causata dall’uomo (personale di cucina), dagli insetti (mosche) o dall’ambiente (terra e acqua). Inoltre la crescita batterica, favorita dal clima caldo, è rapida nel cibo anche dopo la preparazione. Sono pertanto necessarie alcune precauzioni per evitare l’ingestione di microbi che potrebbero causare dei disturbi.
Morsi di animali
Evitate di toccare o di dar da mangiare ad animali, fatta eccezione per quelli domestici, avendo cura di accertarvi presso i padroni che non siano portatori di malattie infettive.
In genere, le malattie trasmesse dagli animali sono una diretta conseguenza di comportamenti a rischio da parte dell’uomo.
Qualsiasi morso o graffio da parte di un mammifero, compresi i pipistrelli, deve essere pulito prontamente e a fondo con abbondante acqua e sapone, avendo cura di applicare sulla parte interessata una soluzione antisettica come iodio o alcol. Bisognerebbe contattare immediatamente le autorità sanitarie locali per la somministrazione della profilassi post-esposizione contro la rabbia, anche se si è già stati vaccinati.
Inoltre, sarà opportuno iniziare ad assumere un antibiotico, perché le ferite provocate dai morsi e dai graffi di animali si infettano facilmente.
Morsi e punture
Animali marini Le spine degli animali marini, come quelle dei ricci di mare, dei pesci pietra e degli pteroidi, possono causare acuti dolori locali. Se venite punti, immergete subito la parte in acqua calda (più calda che potete sopportare) e lasciatela immersa fino a quando il dolore non si è placato e siete riusciti a rintracciare un medico. Lo stesso consiglio si applica se venite feriti dalle conchiglie della famiglia delle Conidae.
Api e vespe Le punture di questi insetti di solito sono più dolorose che pericolose, anche se in soggetti allergici possono fare insorgere gravi difficoltà respiratorie oppure stato di shock (shock anafilattico) che rendono necessario l’intervento urgente di un medico. In questa rara ma grave evenienza è utile avere sempre con sé una fiala di adrenalina. Una pomata antistaminica (Fargan®, Polaramin®) darà invece sollievo e gli impacchi di ghiaccio ridurranno il dolore e il gonfiore.
Pulci della sabbia Le pulci della sabbia si trovano nei pressi delle spiagge. In genere causano solo una puntura fastidiosa e pruriginosa, o al massimo un’infezione locale. È efficace la prevenzione a base di DEET.
Sanguisughe Presenti nelle foreste pluviali umide, le sanguisughe non trasmettono alcuna malattia, ma le loro morsicature provocano un prurito molto intenso che dura alcune settimane e le ferite possono infettarsi con facilità. Se venite morsicati, applicate un antisettico a base di tintura di iodio per prevenire l’infezione.
Zanzare Le punture di zanzara in questa regione raramente sono portatrici di malaria, un po’ più frequentemente di chikungunya e recentemente di dengue, e possono comunque (insieme ad altri insetti) provocare irritazioni e infezioni locali. Applicate repellenti sulla pelle scoperta. Molto efficaci sono quelli a base di dietiltoluamide o DEET (OFF! ® 7%, 15% di DEET). Ugualmente indicati sono quelli contenenti KBR/icaridina (Autan ®, 10% o 20% di KBR). I repellenti cutanei sono da usare con cautela nei bambini piccoli e da tenere fuori dalla loro portata per evitarne l’ingestione.
Zecche Rappresentano sempre un rischio lontano dalle aree urbane. Vanno rimosse con le pinzette, afferrandole per la testa e tirando delicatamente verso l’alto; evitate di afferrarle per la parte posteriore del corpo, altrimenti il contenuto dell’intestino potrebbe riversarsi nella vostra pelle, aumentando il rischio di infezione. Cospargere la zona colpita con sostanze chimiche è sconsigliato e non serve ad allontanare le zecche.
Scottature
Il sole rappresenta sempre un rischio: l’esposizione al sole può far consumare i fluidi corporei molto più rapidamente di quanto si possa immaginare e causare dolorose scottature, due prospettive tutt’altro che piacevoli. Ecco qualche consiglio per prevenire una eccessiva esposizione al sole:
Usate una crema solare ad alto fattore di protezione (SPF 30) e applicatela nuovamente dopo aver fatto il bagno. Fate molta attenzione a coprire le zone che normalmente non sono esposte al sole, per esempio i piedi.
Indossate sempre un abbigliamento adeguato, un cappello a tesa larga e occhiali da sole di buona qualità.
Evitate di prendere il sole durante le ore più calde (dalle 10 alle 16).
Nei momenti di pausa di un’escursione sedetevi all’ombra.
In caso di scottature, state all’ombra fino a quando il disturbo non è passato, applicate compresse fresche sulla parte dolorante e, se necessario, prendete un antidolorifico.
Può essere efficace anche applicare due volte al giorno una crema di idrocortisone all’1%.
Squali
Tra le questioni di maggiore rilievo a Réunion c’è quella dei surfisti attaccati da squali, soprattutto al largo di Boucan-Canot, St-Gilles-les-Bains, Trois-Bassins ed Étang-Salé-les-Bains. Non spostatevi dalle spiagge protette e monitorate. Alle Seychelles sono stati registrati occasionali attacchi di squali a bagnanti, anche fatali, in particolare ad Anse Lazio. Tuttavia, il rischio di essere attaccati da uno squalo è una eventualità rara.
Salute femminile
Articoli sanitari Si trovano facilmente tutti gli articoli sanitari.
Candidosi vaginale Caldo, umidità e antibiotici possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo, che si cura con creme oppure ovuli antimicotici, sul genere del clotrimazolo (Gyno-Canesten®). In alternativa si può assumere un’unica compressa di fluconazolo (Diflucan®).
Controllo delle nascite La disponibilità di anticoncezionali può essere limitata, pertanto è preferibile portare con sé una scorta del proprio metodo contraccettivo.
Gravidanza Normalmente è possibile viaggiare durante la gravidanza, tenendo presenti alcune precauzioni importanti.
Prima di partire sarebbe meglio farsi visitare accuratamente. Il periodo migliore per mettersi in viaggio è quello tra la 16ª e la 28ª settimana, quando il rischio di problemi collegati alla gravidanza è minimo e le donne si sentono generalmente bene. I periodi più rischiosi per viaggiare sono le prime 12 settimane della gravidanza, quando maggiore è il pericolo di aborto, e le settimane successive alla 30ª, quando potrebbe verificarsi un innalzamento della pressione arteriosa con il conseguente rischio di parto prematuro. La maggior parte delle compagnie aeree non accetta a bordo le passeggere oltre la 38ª settimana ed effettivamente nelle ultime settimane di gravidanza i voli a lungo raggio possono essere molto faticosi. Prendete nota di alcune informazioni importanti, come il gruppo sanguigno, che potranno esservi utili qualora doveste essere sottoposte a trattamento sanitario mentre vi trovate all’estero.
Controllate che la polizza di viaggio copra anche le spese per un eventuale parto e l’assistenza postnatale, ma ricordate sempre che un’assicurazione non può fare molto nei paesi dove le strutture sanitarie sono carenti.
Evitate di viaggiare in zone rurali in cui trasporti e assistenza sanitaria siano carenti.
La protezione delle punture di insetti deve essere molto accurata per evitare di contrarre la dengue e la malaria.
La malaria è una malattia ad alto rischio di gravità in caso di gravidanza e nessun farmaco antimalarico assicura una protezione totale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda alle donne in stato di gravidanza di non mettersi in viaggio verso zone in cui la malaria sia resistente alla clorochina.
La diarrea del viaggiatore può portare velocemente alla disidratazione e causare un inadeguato flusso di sangue alla placenta. Gran parte dei farmaci utilizzati per curare i diversi tipi di diarrea sono sconsigliati in gravidanza; l’unico considerato sicuro è l’azitromicina.
Infezioni delle vie urinarie Possono essere aggravate dalla disidratazione o da lunghi viaggi in autobus senza soste; bevete molto e portatevi un antibiotico per curarle (ciprofloxacina-Ciproxin®).
Viaggiare con i bambini
Tutti coloro che viaggiano con i bambini dovrebbero avere qualche nozione su come curare i disturbi di minore entità, e anche sapere a chi rivolgersi per i trattamenti sanitari.
Animali Spiegate ai bambini che non devono avvicinarsi a cani o altri mammiferi, i cui morsi possono provocare la rabbia o altre malattie. Qualunque morso, graffio o leccatura di un animale dovrebbe essere immediatamente pulito a fondo; se c’è la possibilità che l’animale sia infetto dalla rabbia, rivolgetevi subito a un medico.
Cibo e acqua Ricordate di evitare cibo e acqua a rischio di contaminazione. In caso di attacchi di vomito o diarrea, è particolarmente importante provvedere a reintegrare accuratamente i liquidi e i sali perduti. Potrebbe essere utile portare con sé delle sostanze per preparare soluzioni reidratanti da sciogliere nell’acqua dopo averla fatta bollire.
Farmaci I repellenti per insetti devono essere applicati in concentrazioni e quantità ridotte. Per qualunque farmaco, assicuratevi che non sia controindicato per i bambini.
Problemi cutanei Nei climi caldi e umidi, qualunque ferita o irritazione della pelle può provocare un’infezione, perciò la parte colpita dovrebbe essere tenuta asciutta e pulita.
Vaccinazioni Controllate le vaccinazioni di routine e valutate la possibilità di effettuarne altre, considerato il fatto che alcuni vaccini non si possono somministrare ai bambini sotto l’anno di età.
Salute quotidiana
La normale temperatura corporea è di 37°C; un aumento di più di 2°C equivale a febbre alta. Ricordate di portare con voi un termometro digitale o a cristalli liquidi. Le pulsazioni normali di un adulto vanno da 60 a 100 battiti al minuto (per i bambini da 80 a 100 e per i neonati da 100 a 140). In linea di massima, le pulsazioni aumentano di circa 20 battiti al minuto per ogni gradodi temperatura in più.
Anche la respirazione è un indicatore dello stato di salute. Contate il numero di respiri al minuto: tra 12 e 20 è normale per adulti e ragazzi (fino a 30 per i bambini e fino a 40 per i neonati). Chi ha la febbre alta o gravi malattie respiratorie respira più in fretta del normale. Fare più di 40 inspirazioni profonde al minuto può essere segno di insufficienza respiratoria, possibilmente conseguente a polmonite o altra malattia respiratoria.
Immersione
Se fate immersioni è bene che siate in possesso di un brevetto valido, rilasciato da una scuola riconosciuta. Prendete ogni precauzione per praticare immersioni in sicurezza ed evitare la malattia da decompressione.
Prima della partenza
Sottoponetevi a una visita di idoneità effettuata da un medico specialista, in quanto determinati disturbi e patologie sono incompatibili con le immersioni, ma per i centri immersioni meno seri il guadagno viene prima della sicurezza dei propri clienti.
Chiedete al medico indicazioni su farmaci e dispositivi adeguati per la cura di ferite e graffi causati da coralli e delle infezioni che possono colpire l’apparato uditivo.
Verificate che la vostra assicurazione vi copra nell’eventualità di essere colpiti da embolia; è possibile stipulare una polizza specifica tramite un’organizzazione come la Divers Alert Network (DAN; Divers Alert Network Europe P.O. BOX DAN, Roseto degli Abruzzi; informazioni nazionali tel. 085 893 0333; emergenze nazionali %800-279 802; emergenze internazionali %06 4211 8685; www.daneurope.org).
Nella programmazione delle attività e degli spostamenti tenete presente che dopo un’immersione è necessario attendere un tempo adeguato prima di affrontare un volo aereo.
Prima dell'immersione
Assicuratevi che il diving center al quale vi rivolgete sia in possesso della certificazione aggiornata PADI (www.padi.com).
Se non disponete dell’attrezzatura, prima di decidere quali articoli noleggiare chiedete di vedere il negozio e assicuratevi di trovarvi a vostro agio con il dive master: dopo tutto, è in gioco la vostra vita.
Raccogliete informazioni da fonti attendibili sulle caratteristiche fisiche e ambientali del sito prescelto, rivolgendovi a un operatore locale del settore, e chiedete come si comportano i sub esperti del posto per le immersioni che avete in programma.
Informatevi sulle leggi, i regolamenti e le norme di comportamento in uso localmente in materia di habitat e di flora e fauna sottomarina.
Immergetevi solo in siti alla vostra portata; se possibile, ingaggiate un istruttore o un dive master competente e professionista.
Informatevi sull’ubicazione delle più vicine camere iperbariche e annotatevi i numeri telefonici di emergenza.
Malattia da decompressione
Si tratta di una condizione molto grave, di solito – ma non sempre – associata a un errore nell’immersione. I sintomi più comuni sono un insolito senso di fatica o di debolezza, prurito, dolore alle braccia, alle gambe o al torso, capogiri, vertigini, torpore, formicolio o paralisi e respiro corto. Tra gli altri sintomi, si segnalano anche un rash a chiazze, mancanza di equilibrio, spasmi di tosse, collasso o perdita dei sensi.
Le cause più comuni della malattia da decompressione (the bends in inglese) sono le immersioni troppo in profondità, una permanenza sott’acqua troppo lunga o una risalita troppo rapida. Questo determina un’eccessiva quantità di azoto nel sangue e la formazione di bolle, soprattutto nelle ossa e in particolare nelle articolazioni o in punti deboli, come eventuali fratture rimarginate.
L’unico trattamento per la malattia da decompressione consiste nel ricorrere alla camera iperbarica, in modo da riassorbire le bolle di azoto.