Prima di partire
La situazione sanitaria in generale è molto buona.
Vaccinazioni consigliate
Pianificate le vaccinazioni e le profilassi e consultate un centro di medicina dei viaggi. Questi sono normalmente dislocati presso i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL o i reparti di Malattie Infettive degli ospedali e sono in grado di fornire tutti i consigli di comportamento utili, praticare le vaccinazioni indicate e prescrivere i farmaci opportuni per la profilassi e/o la terapia delle possibili infezioni. La consulenza sarà fornita in modo personalizzato secondo la destinazione, il tipo di viaggio, l’itinerario, la durata, la stagione, l’età, le esigenze, le condizioni di salute del viaggiatore. Tutte le decisioni saranno prese dal medico sulla base di un accurato bilancio tra il rischio di contrarre una eventuale infezione, e i possibili effetti indesiderati da farmaco o vaccino.
La consulenza dovrà essere richiesta almeno un mese prima della partenza, per permettere la programmazione, la somministrazione e l’inizio dell’efficacia delle eventuali misure prese: molti vaccini infatti non garantiscono l’immunità fino ad almeno due settimane dopo che sono stati praticati. Per le vaccinazioni obbligatorie, previste dai regolamenti internazionali, chiedete un certificato di vaccinazione internazionale (altrimenti noto come libretto giallo), sul quale verranno elencate tutte le vaccinazioni cui vi siete sottoposti.
In primo luogo è opportuno verificare l’aggiornamento delle vaccinazioni di routine, così come previste dal vigente Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (www.epicentro.iss.it/vaccini/piano-nazionale-vaccini-2023-2025) e in particolare le vaccinazioni contro:
Difterite/tetano/pertosse in tutti i viaggiatori. Dopo il ciclo primario in età infantile si consiglia un richiamo ogni 10 anni. Prima della partenza è consigliato un richiamo nel caso in cui queste vaccinazioni siano scadute o prossime alla scadenza.
Epatite A e B, pneumococco, meningococco, morbillo/parotite/rosolia, varicella, herpes zoster, influenza, Haemophilus influenzae tipo B nei gruppi a rischio.
Influenza, pneumococco, herpes zoster nei viaggiatori di età superiore ai 65 anni.
Morbillo/parotite/rosolia e varicella nelle donne in età fertile.
Vaccinazioni dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’unico vaccino richiesto dai regolamenti internazionali è quello contro la febbre gialla e non è obbligatorio per entrare in Israele, così come non lo sono altre vaccinazioni. Tuttavia alcune autorità sanitarie (CDC americani) consigliano a tutti i viaggiatori che visitano la regione le seguenti:
Poliomielite È una malattia grave e contagiosa, trasmissibile tramite alimenti e bevande, presente ancora in molti paesi in via di sviluppo. Il vaccino viene somministrato nell’infanzia; è consigliato un richiamo della forma uccisa iniettabile per i viaggiatori che si recano in aree a rischio.
Rabbia Il vaccino contro la rabbia è consigliabile a coloro che prevedono di entrare in contatto con animali a rischio o in zone a rischio particolarmente elevato. Viene raccomandato anche se si praticano attività quali trekking, corsa, ciclismo o speleologia in aree remote. La vaccinazione consiste in 2 iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS), o 3 in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore). Anche se si è stati vaccinati, in caso di morso o di graffio da parte di un animale si dovranno fare 2 ulteriori dosi di richiamo. Se non si è stati vaccinati e si è morsicati da un animale a rischio, si dovrà fare il ciclo di profilassi post-esposizione con immunoglobuline e 4 dosi del vaccino.
Durante il viaggio
Disponibilità dell’assistenza sanitaria
Israele può vantare ospedali statali d’avanguardia in tutto il paese, oltre ad alcune cliniche e strutture private. Per un elenco degli ospedali, v. www.science.co.il/hospitals.asp.
In Israele le farmacie (beit merkachat) si trovano facilmente lungo le vie di qualsiasi centro urbano; i farmacisti parlano inglese e spesso, dopo aver ascoltato i sintomi, saranno in grado di consigliare il medicinale più indicato. Nelle città c’è sempre almeno una farmacia di turno (beit merkachat toran): chiamate il numero %106 (la linea d’emergenza municipale locale) per informazioni, o visitate il sito www.onlineisrael.info/search-internet/health/city (in ebraico). Alcune filiali di Super Pharm sono aperte 24 ore su 24.
Se state seguendo una cura con farmaci che richiedono una ricetta medica, portatene con voi una scorta sufficiente da casa insieme a una copia della ricetta. Tenete però presente che le farmacie israeliane accettano soltanto le ricette emesse da medici israeliani.
Le cliniche odontoiatriche private si trovano ovunque, dai quartieri suburbani ai centri commerciali. Le cure dentistiche sono di ottimo livello, ma ricordate che l’assicurazione di viaggio in genere non copre questo tipo di spese a meno che non si tratti di un’emergenza.
I servizi medici disponibili nei Territori Palestinesi non sono così avanzati come in Israele, ma in caso di emergenza potrete sempre contare sulla possibilità di raggiungere un ospedale israeliano in poco tempo. In realtà gli ospedali palestinesi non sono affatto così male come in alcune parti del mondo arabo, ma in qualità di visitatore straniero dovrete pagare in anticipo, in contanti, e richiedere in seguito il rimborso all’assicurazione.
Nei Territori Palestinesi controllate sempre la data di scadenza dei medicinali che vengono venduti.
Cinetosi (mal di movimento)
Il mal di movimento è dovuto alle stimolazioni del labirinto (il sistema di regolazione dell’equilibrio) che si verificano durante i viaggi in auto, in aereo o per mare. Il dimenidrinato (Xamamina®) e la scopolamina (Transcop®, cerotti) sono adatti a prevenire e curare i sintomi. Spesso risultano utili anche rimedi della medicina naturale (zenzero, menta piperita).
Trombosi venosa profonda (TVP)
Stare seduti a lungo su qualunque mezzo di trasporto (autobus, treno o aereo), soprattutto in posizione scomoda, aumenta la possibilità di fenomeni trombotici quali la trombosi venosa profonda (TVP).
Si tratta della formazione di un coagulo ‘improprio’ (trombo) all’interno di un vaso sanguigno (di solito nelle vene degli arti inferiori) con occlusione del vaso stesso. È facilitata dal rallentato flusso di sangue dovuto alla prolungata posizione statica. Il trombo si può sciogliere da solo senza lasciare segni, oppure provocare complicazioni varie, locali o a distanza.
Per evitare di incorrere in questo problema, durante i viaggi lunghi dovrete muovervi il più possibile e, mentre siete seduti, fare periodicamente alcuni esercizi, come flettere i muscoli del polpaccio ruotando le caviglie.
È consigliabile bere acqua o succhi di frutta durante il viaggio per prevenire la disidratazione e, per la stessa ragione, evitare di bere molti alcolici o bibite che contengano caffeina.
Le persone anziane e chi soffre di vene varicose dovrebbero indossare le calze elastiche. Se foste in gravidanza dovreste prendere in esame con il vostro medico altre misure preventive prima della partenza.
Malattie infettive
Diarrea del viaggiatore
La diarrea del viaggiatore è la più comune tra le malattie da viaggio e Israele e i Territori Palestinesi sono compresi nelle aree del globo considerate ad ‘alto rischio’, caratterizzate cioè da una probabilità di contrarre l’infezione superiore al 20%. Il disturbo può essere causato da diversi tipi di virus, batteri, protozoi o parassiti.
Sintomi: crampi, dolore addominale, gonfiore, nausea, vomito, a volte febbre.
Terapia: se si viene colpiti da diarrea occorre bere molti liquidi, preferibilmente soluzioni reidratanti contenenti sali minerali, e bevande zuccherate per riattivare le funzioni di assorbimento dell’intestino. Qualche scarica diarroica al giorno non richiede alcuna cura particolare, ma se cominciate ad avere più di quattro o cinque scariche al giorno dovreste prendere un antidiarroico a base di loperamide (Imodium® e Dissenten®). Se la diarrea dura più di tre giorni o si accompagna a febbre, sangue o muco nelle feci, è bene assumere un antibiotico intestinale (rifaximina-Normix®, azitromicina-Zitromax®). Se i sintomi non migliorano rapidamente, è opportuno rivolgersi a un medico.
Prevenzione: alcune misure di igiene alimentare sono utili per prevenire la diarrea. Evitate di bere l’acqua corrente a meno che non sia stata bollita, filtrata o disinfettata con soluzioni chimiche (compresse di cloro o soluzioni a base di iodio); mangiate solo frutta e verdura cotte o sbucciate; state attenti ai prodotti caseari che possono contenere latte non pastorizzato; siate molto selettivi nell’acquisto di cibo dai venditori ambulanti (evitate shawarma e falafel, perché l’hummus si deteriora molto rapidamente). I cibi devono essere ben cotti, e cotti di recente; la frutta e la verdura devono essere sbucciate personalmente. Il vaccino anticolerico attualmente disponibile ha anche una limitata attività nel prevenire la diarrea del viaggiatore. Anche l’uso preventivo dei fermenti lattici fornisce una modesta protezione.
Epatite virale A
Questa malattia, dopo la diarrea del viaggiatore, è l’affezione che si contrae più
facilmente viaggiando.
Sintomi: ittero (colorazione gialla della cute e degli occhi), nausea, a volte febbre; può provocare un lungo periodo di astenia con tempi di recupero molto lenti.
Diagnosi: esami di laboratorio.
Terapia: non esiste una terapia specifica.
Prevenzione: vaccinazione e profilassi comportamentale (evitare cibi e acqua potenzialmente contaminati, in particolare i molluschi). La vaccinazione consiste in due dosi iniettate a distanza di 6-12 mesi una dall’altra ed è consigliata ai viaggiatori in area tropicale; la prima dose fornisce già una buona protezione, ma il richiamo conferisce un’immunità duratura (30 anni almeno).
Epatite virale B
Come l’epatite virale A, anche l’epatite virale B è un’infezione a carico del fegato diffusa in tutto il mondo. A differenza dell’epatite virale A, però, questa malattia si contrae di solito con i rapporti sessuali o attraverso il contatto con sangue infetto, generalmente a causa di trasfusioni di sangue o con l’uso di aghi infetti (tatuaggi, piercing, iniezioni, interventi chirurgici, uso di droghe iniettabili). Fra le conseguenze a lungo termine si segnalano epatite cronica, cancro al fegato e cirrosi.
Sintomi: ittero (colorazione gialla della cute e degli occhi), nausea, a volte febbre; può provocare un lungo periodo di astenia con tempi di recupero molto lenti.
Diagnosi: esami di laboratorio.
Terapia: non esiste una terapia specifica: indicati dieta e riposo.
Prevenzione: vaccinazione e profilassi comportamentale (utilizzare protezione durante i rapporti sessuali ed evitare ogni strumento potenzialmente contaminato). Il vaccino contro l’epatite virale B è sicuro e molto efficace. Richiede due iniezioni nell’arco di un mese, più una dose di richiamo dopo sei mesi. In Italia la vaccinazione è praticata di routine a tutti i nuovi nati.
Febbre tifoide
La febbre tifoide è una malattia infettiva generalizzata di origine batterica trasmessa da cibo o acqua contaminati da feci umane. Se non curata può causare complicazioni a livello intestinale.
Sintomi: di solito il primo sintomo è la febbre, oppure un’eruzione cutanea di colore rosa sull’addome.
Diagnosi: esame del sangue o delle feci.
Terapia: uso di antibiotici e ricovero ospedaliero.
Prevenzione: vaccinazione, raccomandata a tutti i viaggiatori che hanno in programma un soggiorno nella regione. Esistono due vaccini di efficacia paragonabile: uno per via orale, composto da tre capsule da assumere a giorni alterni, e uno per via intramuscolare, iniettabile in una sola dose. Entrambi hanno validità triennale. Utile osservare anche tutte le regole di igiene alimentare.
HIV/AIDS
In Israele si stima che circa l’1% della popolazione sia colpita dall’HIV.
Come si trasmette: il virus HIV si trasmette attraverso il sangue e gli emoderivati infetti, e da una madre infetta ai propri figli durante la gravidanza e il parto, ma anche mediante scambi di sangue attraverso aghi o strumenti infetti durante cure mediche o dentistiche, l’agopuntura, le iniezioni endovena, i tatuaggi e il piercing. La via di trasmissione più frequente è costituita tuttavia dai rapporti sessuali; il rischio di infezione è proporzionale, oltre che alla diffusione dell’infezione nel paese visitato (massima in Africa e Caraibi), al numero di rapporti, di partner diversi, di partner sconosciuti, al contatto con partner promiscui (in particolare le prostitute) e alla presenza nel partner di altre malattie a trasmissione sessuale.
Diagnosi: un esame del sangue permette di fare la diagnosi. È consigliato, anche in assenza di sintomi, se si sono avuti comportamenti a rischio.
Terapia: se il test risulta positivo è necessario rivolgersi a un centro specializzato, per valutare l’opportunità di un trattamento.
Prevenzione: la prevenzione del contagio per via sessuale è basata sull’uso di sistemi di barriera (profilattici) durante tutti i rapporti sessuali a rischio, completi e incompleti. Ci si protegge inoltre evitando tutti gli altri comportamenti a rischio sopra elencati.
Leishmaniosi
Malattia infettiva trasmessa dai pappataci, minuscoli moscerini molto più piccoli delle zanzare. Esistono due forme della malattia, dovute a specie parassitarie diverse: la leishmaniosi cutanea o mucocutanea, che colpisce la pelle e le mucose causando ulcerazioni e deturpazioni, e la leishmaniosi viscerale, che interessa gli organi interni, dando luogo a un innalzamento della temperatura corporea solitamente accompagnato da anemia e perdita di peso. È endemica nella regione, in particolare nella forma cutanea.
Sintomi: ulcerazioni e gonfiori cutanei, che lentamente aumentano di dimensioni. Nella forma viscerale può insorgere un pericoloso innalzamento della temperatura corporea con anemia e perdita di peso.
Diagnosi: la diagnosi viene fatta osservando il parassita nella biopsia della lesione cutanea (o di organi interni nella forma viscerale).
Terapia: farmaci specifici, solo dopo una diagnosi certa.
Prevenzione: la miglior precauzione è quella di evitare le punture dei pappataci, in genere indolori, ma pruriginose, ricordando di coprirsi bene e di usare repellenti per insetti e zanzariere per la notte.
Malattie sessualmente trasmissibili
Le malattie di questo tipo più diffuse sono l’herpes, i condilomi, la sifilide, la gonorrea e la clamidia, oltre all’infezione da HIV e all’epatite virale B (unica malattia a trasmissione sessuale per la quale esiste un vaccino efficace). Se durante il viaggio avete avuto rapporti sessuali, specie se non protetti, al ritorno a casa sottoponetevi comunque a esami specifici per la ricerca di eventuali malattie a trasmissione sessuale.
Sintomi: spesso le persone affette da queste malattie non mostrano alcun segno dell’infezione. I sintomi, quando presenti, sono specifici per ciascuna di esse e comprendono: eruzioni cutanee, gonfiori, perdite o dolore nell’urinare.
Diagnosi: normalmente la diagnosi viene fatta in base ai sintomi e ai segni obiettivi, ma talora sono necessari esami del sangue o delle secrezioni.
Terapia: ogni infezione ha la sua terapia. Per le forme virali (a eccezione dell’herpes) non sono disponibili farmaci specifici. I condilomi si curano con la chirurgia.
Prevenzione: comportamento sessuale responsabile: informazione, attenzione nelle pratiche sessuali con partner occasionali, uso di sistemi di barriera (profilattici).
Rabbia
La rabbia è rara ma presente nella regione: è un’infezione virale che colpisce il cervello e il midollo spinale ed è praticamente sempre fatale. Il virus della rabbia è trasmesso dalla saliva di animali infetti solitamente tramite il morso o più raramente attraverso abrasioni della pelle (la maggior parte dei casi è legata ai morsi di cani). Qualsiasi morso o graffio da parte di un animale deve essere pulito immediatamente e a fondo con abbondante acqua e sapone. Se poi esiste anche la minima possibilità che l’animale sia infetto, è necessario contattare le autorità sanitarie per verificare se occorre un ulteriore trattamento.
Sintomi: i sintomi iniziali sono quelli di una malattia virale aspecifica; seguono alterazioni cognitive, alterazioni della sensibilità e dolore nella sede della morsicatura, e successivamente segni neurologici di encefalite.
Diagnosi: per la diagnosi bisogna ricorrere all’ospedale.
Terapia: immunoglobuline specifiche, trattamento in terapia intensiva.
Prevenzione: vaccinazione preventiva: 2 iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS), o 3 in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore), più sicura del trattamento post-esposizione. Chi non si fosse sottoposto alla vaccinazione preventiva e sia stato morso da un animale sospetto necessita di 4 iniezioni, la prima delle quali da praticare entro 24 ore dal morso o quanto prima, oltre alla somministrazione delle immunoglobuline specifiche e alla detersione accurata della ferita. In caso di morso o graffio da parte di un animale sospetto, anche le persone vaccinate si devono sottoporre a due ulteriori richiami.
Scabbia
La scabbia è una malattia infettiva provocata da minuscoli acari che vivono nella pelle, in particolare fra le dita, e causa una eruzione cutanea molto pruriginosa.
Sintomi: prurito intenso.
Diagnosi: viene fatta mediante l’osservazione delle caratteristiche lesioni sulla pelle.
Terapia: consiste nell’applicazione di una lozione acaricida (Nix®, Mitigal®). Bisogna medicare tutto il corpo dopo aver fatto un bagno caldo (spesso sono necessari due trattamenti in 48 h). L’igiene personale è fondamentale per sterminare gli acari. Durante la cura, dovrete lavare tutti i vostri abiti e le lenzuola in acqua bollente (non dimenticate di disinfettare anche la valigia e qualsiasi altro oggetto dove potrebbero essersi annidati gli acari).
Prevenzione: igiene della persona e dell’ambiente.
Rischi ambientali
Acqua
In Israele l’acqua del rubinetto è potabile, ma spesso ha un gusto sgradevole (in alcune zone ha un sapore leggermente salato), quindi molti israeliani a casa utilizzano filtri o dispenser di acqua sorgiva. In Cisgiordania la maggior parte della popolazione locale beve acqua in bottiglia, che è economica e si trova ovunque. Ecco alcuni suggerimenti:
Non bevete mai acqua del rubinetto.
L’acqua in bottiglia è generalmente sicura – all’acquisto verificate che la confezione sia ben sigillata.
Evitate il ghiaccio.
Evitate le spremute fresche – possono essere state diluite con acqua del rubinetto.
Il modo migliore per sterilizzare l’acqua è farla bollire per almeno un minuto (3 min oltre i 2000 m).
Le soluzioni iodate sono la sostanza chimica migliore per la purificazione dell’acqua; ne è sconsigliato l’uso in gravidanza e alle persone con problemi alla tiroide; in alternativa si può utilizzare il cloro.
Anche i filtri per l’acqua risultano efficaci nel tenere lontani i microbi. Assicuratevi che il vostro filtro sia dotato di una barriera chimica come lo iodio e abbia pori di dimensioni inferiori a 4 micron.
Calore
Cercate di non strafare appena arrivati. Piedi e caviglie gonfi sono disturbi frequenti, come i crampi muscolari provocati dalla sudorazione eccessiva. Potete prevenire questi disturbi evitando la disidratazione e un’eccessiva attività al caldo. Bevete soluzioni reidratanti e mangiate cibi salati.
Collasso da calore La disidratazione è la causa principale del collasso da calore, di cui i principali sintomi sono emicrania, capogiri e spossatezza. Nel momento in cui si avverte lo stimolo della sete, la disidratazione è già in atto: cercate di bere molta acqua
in modo tale da produrre un’urina chiara e limpida.
In caso di collasso da calore occorre reintegrare i liquidi persi con acqua e/o succhi
di frutta. Le compresse di
sali minerali reperibili in
commercio possono essere
di aiuto. È altrettanto importante riequilibrare la temperatura corporea con acqua fredda e ventilatori. La prevenzione consiste nell’evitare di compiere attività motoria nelle ore più calde in zone a elevata umidità ambientale.
Colpo di calore Il collasso da calore è il precursore del più serio colpo di calore: in questo caso viene colpito il meccanismo della sudorazione, con un eccessivo innalzamento della temperatura corporea, comportamento irrazionale e convulsioni,
ed eventualmente anche
perdita di conoscenza e morte, per cui è essenziale il ricovero in ospedale. L’intervento d’urgenza consiste nello spostare all’ombra la persona colpita, coprirla con un lenzuolo e un asciugamano umido e farle vento continuamente.
Se possibile, è consigliabile ricorrere con urgenza a fleboclisi di soluzioni elettrolitiche per reintegrare i liquidi perduti.
Cibo
La contaminazione del cibo da parte di microbi è un fatto possibile, e può essere causata dall’uomo (personale di cucina), dagli insetti (mosche) o dall’ambiente (terra e acqua). La crescita batterica, favorita dal clima caldo, è rapida nel cibo anche dopo la preparazione. Sono pertanto necessarie alcune precauzioni per evitare l’ingestione di microbi che potrebbero causare disturbi.
Mangiate solo carne e pesce ben cotti e cotti di recente, mai riscaldati.
Mangiate frutta e verdura cotte o sbucciate personalmente; comunque lavatene la superficie prima di sbucciarle.
Il cibo poco manipolato è più sicuro.
Le uova, ben cotte, devono essere servite nel guscio.
Scegliete latticini provenienti dalla grande distribuzione o latte bollito.
Ponete attenzione al cibo venduto dalle bancarelle, se non caldo e ben cotto.
Evitate cibo lasciato lungo tempo a temperatura ambiente (diffidare dei buffet).
Ponete attenzione all’igiene delle mani e delle stoviglie.
I pasti consumati al ristorante sono meno sicuri di quelli in case private.
Morsi di animali
Evitate di toccare o di dar da mangiare ad animali, fatta eccezione per quelli domestici, avendo cura di accertarvi presso i padroni che non siano portatori di malattie infettive.
In genere, le malattie trasmesse dagli animali sono una diretta conseguenza di comportamenti a rischio da parte dell’uomo.
Qualsiasi morso o graffio da parte di un mammifero, compresi i pipistrelli, dovrebbe essere pulito prontamente e a fondo con abbondante acqua e sapone, avendo cura di applicare sulla parte interessata una soluzione antisettica come iodio o alcol. Poi bisognerebbe contattare immediatamente le autorità sanitarie locali per la somministrazione della profilassi post-esposizione contro la rabbia, anche se si è già stati vaccinati.
Sarà inoltre opportuno iniziare ad assumere un antibiotico, perché le ferite provocate dai morsi e dai graffi di animali si infettano facilmente.
Morsi e punture
Api e vespe Le punture di questi insetti di solito sono più dolorose che pericolose, anche se in soggetti allergici possono fare insorgere gravi difficoltà respiratorie, oppure stato di shock (shock anafilattico), che rendono necessario l’intervento urgente di un medico. In questa rara ma grave evenienza è utile avere sempre con sé una fiala di adrenalina. Una pomata antistaminica (Fargan®, Polaramin®) darà invece sollievo e gli impacchi di ghiaccio ridurranno il dolore e il gonfiore.
Cimici Le cimici vivono nelle crepe dei muri, nei materassi e nella biancheria sporca. Controllate se ci sono macchie di sangue sulle lenzuola o sui muri vicino al letto negli alberghi economici: se ne vedete, cercate un altro albergo. I segni dei morsi delle cimici sono disposti in file ben visibili e danno prurito. Anche in questo caso il disturbo prodotto può essere alleviato da una pomata antistaminica.
Meduse Il numero di meduse è cresciuto notevolmente negli ultimi anni a causa della pesca eccessiva che viene praticata nel Mediterraneo (i pesci mangiano le meduse e, in assenza di predatori, queste sono aumentate in maniera spropositata). Pertanto è bene chiedere alla gente del posto se ci sono stati avvistamenti recenti nelle zone dove si intende fare il bagno. In caso di contatto occorre sciacquare con aceto la parte colpita per neutralizzare il veleno, evitando di strofinare sabbia o acqua sulla pelle. Assumete un antidolorifico e rivolgetevi a un medico.
Pidocchi Il loro habitat ideale è rappresentato dai capelli (pidocchi dei capelli), dai vestiti (pidocchi del corpo) e dai peli del pube (piattole). Si trasmettono con il contatto diretto con persone infestate o attraverso l’uso dei loro pettini o abiti. Vi sono polveri e shampoo per uccidere i pidocchi, mentre i vestiti devono essere lavati in acqua molto calda e sapone e stesi ad asciugare al sole.
Zanzare Le punture di zanzara, per quanto non siano portatrici di malattie, possono comunque provocare irritazioni e infezioni locali. Applicate repellenti sulla pelle scoperta. Molto efficaci sono quelli a base di dietiltoluamide o DEET (OFF! ® 7%, 15% di DEET), anche se da usare con cautela perché in alta quantità potrebbero essere tossici per i bambini. Ugualmente indicati sono quelli contenenti KBR/icaridina (Autan ®, 10% o 20% di KBR), anch’essi controindicati per i bambini piccoli.
Serpenti
La maggior parte dei serpenti che vivono nella regione non è velenosa, fatta eccezione per alcune specie come la vipera della Palestina (tzefa; Vipera palaestinae).
La cosa migliore è dare per scontato che i serpenti siano tutti velenosi e non cercare mai di prenderli. Per attraversare a piedi aree note per la presenza di serpenti, indossate scarponi e pantaloni lunghi.
Se venite morsi da un serpente, non lasciatevi prendere dal panico. Immobilizzate l’arto colpito steccandolo e bendandolo – esercitando una forte pressione – come per una frattura.
L’uso del laccio emostatico e la suzione del veleno sono pratiche ormai sconsigliate.
Anche l’uso di sieri antiofidici può essere più pericoloso che benefico.
Cercate subito l’aiuto di un medico e rimanete sotto osservazione.
Scottature
Il sole rappresenta sempre un rischio: l’esposizione al sole può far consumare i fluidi corporei molto più rapidamente di quanto si possa immaginare e causare dolorose scottature, due prospettive tutt’altro che piacevoli. Ecco qualche consiglio per prevenire un’eccessiva esposizione al sole:
Usate una crema solare ad alto fattore di protezione (SPF 30) e applicatela nuovamente dopo aver fatto il bagno. Fate molta attenzione a coprire le zone che normalmente non sono esposte, per esempio i piedi.
Indossate sempre un abbigliamento adeguato, un cappello a tesa larga e occhiali da sole di buona qualità.
Evitate di prendere il sole durante le ore più calde (dalle 10 alle 16).
Nei momenti di pausa di un’escursione sedetevi all’ombra.
In caso di scottature, rimanete all’ombra fino a quando il disturbo non sarà passato, applicate compresse fresche sulla parte dolorante e, se necessario, prendete un antidolorifico.
Può essere efficace anche applicare due volte al giorno una crema di idrocortisone all’1%.
Salute femminile
Articoli sanitari Nelle zone urbane della regione si trovano facilmente tutti gli articoli sanitari.
Candidosi vaginale Caldo, umidità e antibiotici possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo, che si cura con creme oppure ovuli antimicotici, sul genere del clotrimazolo (Gyno-Canesten®). In alternativa si può assumere un’unica compressa di fluconazolo (Diflucan®).
Controllo delle nascite La disponibilità di anticoncezionali può essere limitata, pertanto è preferibile portare con sé una scorta del proprio metodo contraccettivo.
Gravidanza Normalmente è possibile viaggiare durante la gravidanza, tenendo presenti alcune precauzioni importanti.
Prima di partire sarebbe meglio farsi visitare accuratamente. Il periodo migliore per mettersi in viaggio è quello tra la 16ª e la 28ª settimana, quando il rischio di problemi collegati alla gravidanza è minimo e le donne si sentono generalmente bene. I periodi più rischiosi per viaggiare sono le prime 12 settimane della gravidanza, quando maggiore è il pericolo di aborto, e le settimane successive alla 30ª, quando potrebbe verificarsi un innalzamento della pressione arteriosa con il conseguente rischio di parto prematuro. La maggior parte delle compagnie aeree non accetta a bordo le passeggere oltre la 38ª settimana ed effettivamente nelle ultime settimane di gravidanza i voli a lungo raggio possono essere molto faticosi. Prendete nota di alcune informazioni importanti, come il gruppo sanguigno, che potranno esservi utili qualora doveste essere sottoposte a trattamento sanitario mentre vi trovate all’estero.
Controllate che la polizza di viaggio copra anche le spese per un eventuale parto e l’assistenza postnatale, ma ricordate sempre che un’assicurazione non può fare molto nei paesi dove le strutture sanitarie sono carenti.
Evitate di viaggiare in zone rurali dove trasporti e assistenza sanitaria siano carenti.
La diarrea del viaggiatore può portare velocemente alla disidratazione e causare un inadeguato flusso di sangue alla placenta. Gran parte dei farmaci utilizzati per curare i diversi tipi di diarrea sono sconsigliati in gravidanza; l’unico considerato sicuro è l’azitromicina.
Infezioni delle vie urinarie Possono essere aggravate dalla disidratazione o da lunghi viaggi in autobus senza soste; bevete molto e portatevi un antibiotico per curarle (ciprofloxacina-Ciproxin®).
Viaggiare con i bambini
Tutti coloro che viaggiano con bambini dovrebbero avere qualche nozione su come curare i disturbi di minore entità, e anche sapere a chi rivolgersi per i trattamenti sanitari.
Animali Spiegate ai bambini che non devono avvicinarsi a cani o altri mammiferi, i cui morsi possono provocare la rabbia o altre malattie. Qualunque morso, graffio o leccatura di un animale dovrebbe essere immediatamente pulito a fondo; se c’è la possibilità che l’animale sia infetto dalla rabbia, rivolgetevi immediatamente a un medico.
Cibo e acqua Ricordate di evitare cibo e acqua a rischio di contaminazione. In caso di attacchi di vomito o diarrea, è particolarmente importante provvedere a reintegrare accuratamente i liquidi e i sali perduti. Potrebbe essere utile portare con sé delle sostanze per preparare soluzioni reidratanti da sciogliere nell’acqua dopo averla fatta bollire.
Farmaci I repellenti per insetti devono essere applicati in concentrazioni e quantità ridotte. Per qualunque farmaco assicuratevi che non sia controindicato per i bambini.
Problemi cutanei Nei climi caldi e umidi, qualunque ferita o irritazione della pelle può provocare un’infezione, perciò la parte colpita dovrebbe essere tenuta asciutta e pulita.
Vaccinazioni Controllate le vaccinazioni di routine e valutate la possibilità di effettuarne altre, considerato il fatto che alcuni vaccini non si possono somministrare ai bambini sotto l’anno di età.
Salute quotidiana
La normale temperatura corporea è di 37°C; un aumento di più di 2°C equivale a febbre alta. Ricordate di portare con voi un termometro digitale o a cristalli liquidi. Le pulsazioni normali di un adulto vanno da 60 a 100 battiti al minuto (per i bambini da 80 a 100 e per i neonati da 100 a 140). In linea di massima, le pulsazioni aumentano di circa 20 battiti al minuto per ogni grado di temperatura in più.
Anche la respirazione è un indicatore dello stato di salute. Contate il numero di respiri al minuto: tra 12 e 20 è normale per adulti e ragazzi (fino a 30 per i bambini e fino a 40 per i neonati). Chi ha la febbre alta o gravi malattie respiratorie respira più in fretta del normale. Fare più di 40 inspirazioni profonde al minuto può essere segno di insufficienza respiratoria, possibilmente conseguente a polmonite o altra malattia respiratoria.
Immersione
Se fate immersioni è bene che siate in possesso di un brevetto valido, rilasciato da una scuola riconosciuta. Prendete ogni precauzione per praticare immersioni in sicurezza ed evitare la malattia da decompressione.
Prima della partenza
Sottoponetevi a una visita di idoneità effettuata da un medico specialista, in quanto determinati disturbi e patologie sono incompatibili con le immersioni, ma per i centri immersioni meno seri il guadagno viene prima della sicurezza dei propri clienti.
Chiedete al medico indicazioni su farmaci e dispositivi adeguati per la cura di ferite e graffi causati da coralli e delle infezioni che possono colpire l’apparato uditivo.
Verificate che la vostra assicurazione vi copra nell’eventualità di essere colpiti da embolia; è possibile stipulare una polizza specifica tramite un’organizzazione come la Divers Alert Network (DAN; Divers Alert Network Europe P.O. BOX DAN, Roseto degli Abruzzi; informazioni nazionali tel. 085 893 0333; emergenze nazionali %800-279 802; emergenze internazionali %06 4211 8685; www.daneurope.org).
Nella programmazione delle attività e degli spostamenti tenete presente che dopo un’immersione è necessario attendere un tempo adeguato prima di affrontare un volo aereo.
Prima dell'immersione
Assicuratevi che il diving center al quale vi rivolgete sia in possesso della certificazione aggiornata PADI (www.padi.com).
Se non disponete dell’attrezzatura, prima di decidere quali articoli noleggiare chiedete di vedere il negozio e assicuratevi di trovarvi a vostro agio con il dive master: dopo tutto, è in gioco la vostra vita.
Raccogliete informazioni da fonti attendibili sulle caratteristiche fisiche e ambientali del sito prescelto, rivolgendovi a un operatore locale del settore, e chiedete come si comportano i sub esperti del posto per le immersioni che avete in programma.
Informatevi sulle leggi, i regolamenti e le norme di comportamento in uso localmente in materia di habitat e di flora e fauna sottomarina.
Immergetevi solo in siti alla vostra portata; se possibile, ingaggiate un istruttore o un dive master competente e professionista.
In caso di malattia da decompressione, una camera iperbarica è presente a Kuantam e a Lumut, nella Malaysia Peninsulare, a Labuan, nel Borneo Malaysiano, e a Singapore. Informatevi sull’ubicazione delle più vicine camere iperbariche e annotatevi i numeri telefonici di emergenza.
Malattia da decompressione
Si tratta di una condizione molto grave, di solito – ma non sempre – associata a un errore nell’immersione. I sintomi più comuni sono un insolito senso di fatica o di debolezza, prurito, dolore alle braccia, alle gambe o al torso, capogiri, vertigini, torpore, formicolio o paralisi e respiro corto. Tra gli altri sintomi, si segnalano anche un rash a chiazze, mancanza di equilibrio, spasmi di tosse, collasso o perdita dei sensi.
Le cause più comuni della malattia da decompressione (the bends in inglese) sono le immersioni troppo in profondità, una permanenza sott’acqua troppo lunga o una risalita troppo rapida. Questo determina un’eccessiva quantità di azoto nel sangue e la formazione di bolle, soprattutto nelle ossa e in particolare nelle articolazioni o in punti deboli, come eventuali fratture rimarginate.
L’unico trattamento per la malattia da decompressione consiste nel ricorrere alla camera iperbarica, in modo da riassorbire le bolle di azoto.