Egitto

Salute in viaggio

Prima di partire

In Egitto esistono e si possono contrarre malattie infettive, per lo più imputabili alla scarsa igiene associata alla sostanziale povertà delle condizioni di vita, e che possono essere evitate adottando alcune precauzioni. Le cause più frequenti per cui i viaggiatori richiedono cure mediche sono tuttavia gli incidenti stradali: in Egitto, infatti, le automobili non sono oggetto di una regolare manutenzione e le strade sono illuminate in maniera insuffi ciente e piene di buche. Nelle grandi città si trovano servizi sanitari di ottimo livello, ma nei centri minori si può contare spesso solo su un’assistenza medica di base.

Vaccinazioni consigliate

Pianificate le vaccinazioni e le profilassi e consultate un centro di medicina dei viaggi. Questi sono normalmente dislocati presso i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL o i reparti di Malattie Infettive degli ospedali e sono in grado di fornire tutti i consigli di comportamento utili, praticare le vaccinazioni indicate e prescrivere i farmaci opportuni per la profilassi e/o la terapia delle possibili infezioni. La consulenza sarà fornita in modo personalizzato secondo la destinazione, il tipo di viaggio, l’itinerario, la durata, la stagione, l’età, le esigenze, le condizioni di salute del viaggiatore. Tutte le decisioni saranno prese dal medico sulla base di un accurato bilancio tra il rischio di contrarre una eventuale infezione, e i possibili effetti indesiderati da farmaco o vaccino.

La consulenza dovrà essere richiesta almeno un mese prima della partenza, per permettere la programmazione, la somministrazione e l’inizio dell’efficacia delle eventuali misure prese: molti vaccini infatti non garantiscono l’immunità fino ad almeno due settimane dopo che sono stati praticati. Per le vaccinazioni obbligatorie, previste dai regolamenti internazionali, chiedete un certificato di vaccinazione internazionale (altrimenti noto come libretto giallo), sul quale verranno elencate tutte le vaccinazioni cui vi siete sottoposti.

In primo luogo è opportuno verificare l’aggiornamento delle vaccinazioni di routine, così come previste dal vigente Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (www.epicentro.iss.it/vaccini/piano-nazionale-vaccini-2023-2025) e in particolare le vaccinazioni contro:

Difterite/tetano/pertosse in tutti i viaggiatori. Dopo il ciclo primario in età infantile si consiglia un richiamo ogni 10 anni. Prima della partenza è consigliato un richiamo nel caso in cui queste vaccinazioni siano scadute o prossime alla scadenza.

Epatite A e B, pneumococco, meningococco, morbillo/parotite/rosolia, varicella, herpes zoster, influenza, Haemophilus influenzae tipo B nei gruppi a rischio.

Influenza, pneumococco, herpes zoster nei viaggiatori di età superiore ai 65 anni.

Morbillo/parotite/rosolia e varicella nelle donne in età fertile.

Vaccinazioni dell’infanzia e dell’adolescenza.

L’unico vaccino richiesto dai regolamenti internazionali è quello contro la febbre gialla. La documentazione di avvenuta vaccinazione è obbligatoria viene richiesta soltanto qualora si provenga da uno dei paesi appartenenti alla zona endemica (paesi dell’Africa tropicale e dell’America Latina; v. l’elenco sull’appendice dell’opuscolo International Travel and Health, scaricabile da https://www.who.int/publications/m/item/countries-with-risk-of-yellow-fever-transmission-and-countries-requiring-yellow-fever-vaccination-(november-2022) nei sei giorni precedenti all’arrivo nel paese. Non sono obbligatorie altre vaccinazioni, tuttavia, alcune autorità sanitarie (CDC americani) consigliano a tutti i viaggiatori che si recano in Egitto:

Colera Il vaccino anticolerico orale è assai efficace contro il colera e protegge anche in parte (circa il 25%) dalla diarrea del viaggiatore. È consigliato a coloro che si recano in un paese dove è in corso un episodio epidemico di colera (per indicazioni aggiornate vedi ‘Ultime notizie’ su www.ilgirodelmondo.it), oppure per i soggiorni di lunga durata.

Difterite/tetano In Italia è una delle vaccinazioni indicate per tutti i bambini. Visto il maggior rischio di ferite durante un viaggio, prima della partenza è consigliato un richiamo antitetanico antidifterico nel caso in cui queste vaccinazioni siano scadute o prossime alla scadenza (durata 10 anni).

Epatite virale A Il vaccino (due dosi iniettate a distanza di sei-12 mesi) conferisce protezione contro il rischio di contrarre l’epatite A da alimenti e bevande contaminate. Dopo la prima dose vi è già una buona protezione e il richiamo conferisce protezione per almeno trent’anni.

Epatite virale B Questo vaccino (due dosi iniettate a distanza di un mese, più un richiamo dopo sei mesi) è praticamente di routine in Italia dal 1991. È consigliato soprattutto a chi prevede di avere rapporti sessuali con persone del luogo o di lavorare in ambito sanitario. Per av ere un minimo di protezione occorrono almeno due dosi. È anche disponibile un vaccino bivalente, valido sia per l’epatite A sia per l’epatite B, da somministrare con lo stesso calendario.

Febbre tifoide La vaccinazione antitifica è consigliata a tutti i viaggiatori che si recano in aree dove l’igiene è scarsa. Esiste una forma per somministrazione orale (tre capsule, da assumere a giorni alterni), e una per iniezione intramuscolare (una sola dose); entrambe proteggono per tre anni.

Rabbia Il vaccino contro la rabbia è consigliabile a coloro che prevedono di entrare in contatto con animali a rischio o in zone a rischio particolarmente elevato. Viene raccomandato anche se si praticano attività quali trekking, corsa, ciclismo o speleologia in aree remote. La vaccinazione consiste in 2 iniezioni, che vengono praticate nell’arco di una settimana (secondo l’OMS), o 3 in 21 giorni (secondo la scheda tecnica del produttore). Anche se si è stati vaccinati, in caso di morso o di graffio da parte di un animale si dovranno fare 2 ulteriori dosi di richiamo. Se non si è stati vaccinati e si è morsicati da un animale a rischio, si dovrà fare il ciclo di profilassi post-esposizione con immunoglobuline e 4 dosi del vaccino.


Durante il viaggio

EGITTO

Disponibilità dell'assistenza sanitaria

Prendete in considerazione l’idea di registrarvi presso l’ International Association for Medical Assistance to Travellers (IAMAT; www.iamat.org) che fornisce un elenco di medici di buona reputazione.

Acqua In linea generale non è sicura, ma al Cairo l’ acqua di rubinetto è trattata con grandi quantità di cloro, ed è relativamente bevibile. Raccomandiamo l’uso di pastiglie a base di iodio o di cloro, o dispositivi del tipo Steripen® (www.steripen. com) per ridurre al minimo l’uso di bottiglie di plastica.

Assistenza sanitaria Eccellenti standard in ospedali privati e cliniche universitarie, meno altrove. Il livello delle cure dentali è molto variabile. Siate pronti a pagare immediatamente tutte le prestazioni sanitarie o dentistiche.

Farmacie Per piccoli problemi di salute, consultate Si tratta in genere di personale bene addestrato, in grado di parlare inglese e di prescrivere ogni genere di medicinale.

Igiene Lo standard è basso. Lavatevi sempre accuratamente le mani prima di mangiare e dopo mangiato, e scegliete ristoranti molto frequentati.

Ospedali Potrebbe capitarvi di dover acquistare i medicinali che vi occorrono o indumenti sterili in farmacia. L’assistenza infermieristica potrebbe essere piuttosto rudimentale, dato che ci si aspetta che a questo servizio provvedano le famiglie e gli amici degli ammalati.

Cinetosi o mal di movimento

  • Il mal di movimento è dovuto alle stimolazioni del labirinto (sistema di regolazione dell’equilibrio) che si verificano durante i viaggi in automobile, in aereo o per mare. Se siete soggetti a cinetosi, cercate di trovare un posto che renda minimo il disturbo: vicino alle ali sugli aeroplani, a metà nave sulle imbarcazioni e nei sedili centrali sugli autobus. Mangiare poco prima e durante il viaggio ridurrà il rischio di patire di mal di movimento.

  • L’aria fresca e il guardare avanti e verso l’orizzonte possono essere di aiuto; al contrario, leggere o fumare (o sedere accanto a qualcuno che fuma) potrebbe rivelarsi controproducente.

  • Prima di iniziare il viaggio si può assumere un prodotto contro il mal di movimento (dimenidrinato-Xamamina®), che però può provocare sonnolenza; se lo assumerete mentre vi sentite già male, sarà troppo tardi. I cerotti di scopolamina (Transcop®) devono essere applicati quattro ore prima della partenza; tra gli effetti collaterali si segnalano sonnolenza e dilatazione della pupilla.

  • Utili anche i rimedi della medicina naturale: zenzero e menta piperita.

Malattie infettive

Colera

Infezione intestinale di origine batterica, che normalmente ha un andamento epidemico e si contrae attraverso l’ingestione di cibi o acqua contaminati.

Sintomi: il sintomo principale è una diarrea acquosa, con severità molto variabile, da poche scariche fino a forme tanto gravi da comportare disidratazione (si rischia di perdere anche 20 litri di liquidi al giorno) in grado di portare alla morte. In caso di sospetto di colera è necessaria assistenza medica, ma già prima di questo è consigliabile cominciare a bere molto per combattere la disidratazione.

Diagnosi: la diagnosi è fatta in base ai sintomi (se è in corso un episodio epidemico), ma può essere confermata dall’esame delle feci.

Terapia: la reintegrazione dei liquidi è la principale misura da prendere per risolvere la malattia. Si segue anche una terapia antibiotica a base di doxiciclina (Bassado®), controindicata al di sotto dei nove anni di età e nelle donne in gravidanza.

Prevenzione: evitare cibo e acqua potenzialmente contaminati (frutti di mare, compresi crostacei e molluschi). Il vaccino anticolerico orale (Vaxchora®) ha elevata efficacia e protegge per due anni. È indicato in caso di epidemia in corso.

Diarrea del viaggiatore

La diarrea del viaggiatore è la più comune tra le malattie da viaggio e l'Egitto è compreso nelle aree del globo considerate ad ‘alto rischio’, caratterizzate da una probabilità di contrarre l’infezione superiore al 20%. Può essere causata da diversi tipi di virus, batteri, protozoi o parassiti.

Sintomi: crampi, dolore addominale, gonfiore, nausea, vomito, a volte febbre.

Terapia: se venite colpiti da diarrea dovete bere molti liquidi, preferibilmente soluzioni reidratanti contenenti sali minerali, e bevande zuccherate per riattivare le funzioni di assorbimento dell’intestino. Qualche scarica diarroica al giorno non richiede alcuna cura particolare, ma se cominciate ad avere più di quattro o cinque scariche al giorno o dura più giorni, o se dovete viaggiare, potete prendere un antidiarroico a base di loperamide (Imodium® e Dissenten®). Se la diarrea dura più di tre giorni o si accompagna a febbre, sangue o muco nelle feci, è bene assumere un antibiotico intestinale (rifaximina-Normix®, azitromicina-Zitromax®). Se i sintomi non migliorano rapidamente, è opportuno rivolgersi a un medico.

Prevenzione: alcune misure di igiene alimentare sono utili per prevenire la diarrea. Evitate di bere l’acqua corrente a meno che non sia stata bollita, filtrata o disinfettata con soluzioni chimiche (compresse di cloro o soluzioni a base di iodio); mangiate solo frutta e verdura cotte o sbucciate; state attenti ai prodotti caseari che possono contenere latte non pastorizzato; siate molto selettivi nell’acquisto di cibo dai venditori ambulanti. I cibi devono essere ben cotti e cotti di recente; la frutta e la verdura devono essere sbucciate personalmente. Il vaccino anticolerico attualmente disponibile ha anche una limitata attività nel prevenire la diarrea del viaggiatore. Anche l’uso preventivo dei fermenti lattici fornisce una modesta protezione.

Epatite virale A

Questa malattia, dopo la diarrea del viaggiatore, è l’affezione che si contrae più facilmente viaggiando.

Sintomi: ittero (colorazione gialla della cute e degli occhi), nausea, a volte febbre; può provocare un lungo periodo di astenia con tempi di recupero molto lenti.

Diagnosi: esami di laboratorio.

Terapia: non esiste una terapia specifica.

Prevenzione: vaccinazione e profilassi comportamentale (evitare cibi e acqua potenzialmente contaminati, in particolare i molluschi). La vaccinazione consiste in due dosi iniettate a distanza di 6-12 mesi una dall’altra ed è consigliata ai viaggiatori in area tropicale; la prima dose fornisce già una buona protezione, ma il richiamo conferisce un’immunità duratura (30 anni almeno).

Febbre di Rift Valley

Malattia emorragica che si diffonde attraverso il sangue e gli emoderivati, compresi quelli di animali infetti, provoca occasionali episodi epidemici in Egitto, quando importata dai cammelli.

Sintomi: simili a quelli dell’influenza; febbre, dolori alle articolazioni e occasionalmente vi sono complicanze più gravi. È possibile guarire completamente.

Diagnosi: esami di laboratorio specifici.

Terapia: non esiste una terapia specifica, ma solo una terapia sintomatica e di supporto.

Prevenzione: evitare le punture di zanzara e il contatto con animali potenzialmente infetti.

Febbre gialla

Provocata dalle punture di zanzara, non è presente in Egitto. Se vi serve la vaccinazione per poter proseguire il viaggio in Sudan, potrete richiederla alla clinica medica presente nel Terminal 1 dell’aeroporto del Cairo, o presso l’edificio del governatorato di Giza (vicino alla stazione ferroviaria). Il costo della vaccinazione è di circa E£100.

Febbre tifoide

La febbre tifoide è una malattia infettiva generalizzata di origine batterica trasmessa da cibo o acqua contaminati da feci umane. Se non curata può causare complicazioni a livello intestinale.

Sintomi: di solito il primo sintomo è la febbre oppure un’eruzione cutanea di colore rosa sull’addome.

Diagnosi: esame del sangue o delle feci.

Terapia: uso di antibiotici e ricovero ospedaliero.

Prevenzione: vaccinazione, raccomandata a tutti i viaggiatori che hanno in programma un soggiorno in Egitto. Esistono due vaccinidi efficacia paragonabile: uno per via orale, composto da tre capsule da assumere a giorni alterni, e uno per via intramuscolare, iniettabilein una sola dose. Entrambi hanno validità triennale. Utile osservare anche tutte le regole di igiene alimentare.

HIV/AIDS

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Egitto sono circa 11.000 le persone affette da HIV/AIDS (meno dello 0,1% della popolazione).

Come si trasmette: il virus HIV si trasmette tramite il sangue e gli emoderivati infetti, e da una madre infetta ai propri figli durante la gravidanza e il parto, ma anche mediante scambi di sangue attraverso aghi o strumenti infetti durante cure mediche o dentistiche, l’agopuntura, le iniezioni endovena, i tatuaggi e il piercing. La via di trasmissione più frequente è costituita tuttavia dai rapporti sessuali; il rischio di infezione è proporzionale, oltre che alla diffusione dell’infezione nel paese visitato (massima in Africa e Caraibi), al numero di rapporti, di partner diversi, di partner sconosciuti, al contatto con partner promiscui (in particolare le prostitute) e alla presenza nel partner di altre malattie a trasmissione sessuale.

Diagnosi: un esame del sangue permette di fare la diagnosi. È consigliato, anche in assenza di sintomi, se si sono avuti comportamentia rischio.

Terapia: se il test risulta positivo è necessario rivolgersi a un centro specializzato, per valutare l’opportunità di un trattamento.

Prevenzione: la prevenzione del contagio per via sessuale è basata sull’uso di sistemi di barriera (profilattici) durante tutti i rapporti sessuali a rischio, completi e incompleti. Oggi è possibile anche la profilassi pre-esposizione (PrEP), utilizzando farmaci anti HIV. Rivolgetevi al vostro medico per informazioni. Ci si protegge inoltre evitando tutti gli altri comportamenti a rischio sopra elencati.

Malaria

Da diversi anni non si registrano casi di malaria indigena in Egitto. In passato la malatia era presente nelle zone rurali del Delta del Nilo, nella regione di El Faiyùm, nelle oasi e in una parte dell’Alto Egitto. La malaria è causata da un parassita del sangue che viene diffuso da certe specie di zanzare (anofeline). Solo gli insetti di sesso femminile portano la malaria, ma basta la puntura di un solo insetto portatore del parassita per contrarla. Le punture si verificano in prevalenza fra il tramonto e l’alba.

Rabbia

La rabbia è un’infezione virale che colpisce il cervello e il midollo spinale ed è praticamente sempre fatale. Il virus della rabbia è trasmesso dalla saliva di animali infetti solitamente tramite il morso o più raramente attraverso abrasioni della pelle (la maggior parte dei casi è legata ai morsi di cani). Qualsiasi morso o graffio da parte di un animale deve essere pulito immediatamente e a fondo con abbondante acqua e sapone. Se poi esiste anche la minima possibilità che l’animale sia infetto, è necessario contattare le autorità sanitarie per verificare se occorre un ulteriore trattamento.

Sintomi: i sintomi iniziali sono quelli di una malattia virale aspecifica; seguono alterazioni cognitive, alterazioni della sensibilità e dolore nella sede della morsicatura, e successivamente segni neurologici di encefalite.

Diagnosi: per la diagnosi bisogna ricorrere all’ospedale.

Terapia: immunoglobuline specifiche, trattamento in terapia intensiva.

Prevenzione: vaccinazione preventiva (3 iniezioni, praticate nell’arco di 1 mese). Chi non l'ha fatta, in caso di morso da un animale sospetto deve sottoporsi al trattamento post-esposizione, meno sicuro; questo comporta quattro iniezioni, la prima delle quali da praticare entro 24 ore dal morso o quanto prima, oltre alla somministrazione delle immunoglobuline specifiche e alla detersione accurata della ferita. In caso di morso o graffio da parte di un animale sospetto, anche le persone vaccinate si devono sottoporre a due ulteriori richiami.

Scabbia

La scabbia è una malattia infettiva provocata da minuscoli acari che vivono nella pelle, in particolare fra le dita, e causa una eruzione cutanea molto pruriginosa.

Sintomi: prurito intenso.

Diagnosi: viene fatta mediante l’osservazione delle caratteristiche lesioni sulla pelle.

Terapia: consiste nell’applicazione di una lozione acaricida (Nix®, Mitigal®). Bisogna medicare tutto il corpo dopo aver fatto un bagno caldo (spesso sono necessari 2 trattamenti in 48 ore). L’igiene personale è fondamentale per sterminare gli acari. Durante la cura, dovete lavare tutti i vostri abiti e le lenzuola in acqua bollente (non dimenticate di disinfettare anche la valigia e qualsiasi altro oggetto dove potrebbero essersi annidati gli acari).

Prevenzione: igiene della persona e dell’ambiente.

Schistosomiasi (o bilharziosi)

La schistosomiasi, nota anche come bilharziosi, è una malattia causata da piccoli parassiti del sangue e si diffonde attraverso le lumache d’acqua dolce. Si contrae attraverso l’epidermide, nell’acqua contaminata da feci e urine umane. È noto che l’acqua del Nilo è infestata da questi parassiti. In rare occasioni i viaggiatori possono sviluppare la ‘febbre di Katayama’, che si manifesta dopo alcune settimane, quando i parassiti attraversano i polmoni e provocano una reazione allergica con tosse e febbre come sintomi. Della fase cronica esiste una forma urinaria e una intestinale (dovute a due specie di parassita diverse), ed entrambe sono presenti in Egitto.

Sintomi: talvolta la malattia all’inizio è asintomatica, altre volte è accompagnata da febbre passeggera ed eruzioni cutanee. In rare occasioni i viaggiatori possono sviluppare la ‘febbre di Katayama’, che si manifesta dopo alcune settimane, quando i parassiti attraverso i polmoni e provocano una reazione allergica con tosse e febbre. Negli stadi più avanzati, la schistosomiasi intestinale provoca lesioni all’intestino con emissione di sangue con le feci e, a lungo termine, complicazioni a livello di circolazione nel fegato. La forma urinaria provoca emissione di sangue con le urine e, a lungo termine, possibili complicanze renali.

Diagnosi: esami parassitologici delle feci e delle urine.

Terapia: antiparassitari specifici.

Prevenzione: non esiste vaccinazione. È opportuno evitare di immergersi nelle acque dolci o corsi d’acqua stagnante in aree a rischio, indipendentemente da ciò che i locali vi dicono. Anche le docce con acque raccolte da queste fonti sono potenzialmente pericolose. Se si devono utilizzare queste acque per lavarsi è consigliabile scaldarle per almeno cinque minuti a 50°C o trattarle con iodio o cloro. In caso di contatto accidentale lavarsi immediatamente con acqua pulita e sapone e frizionare energicamente con alcol, o anche solo con un asciugamano.

Tubercolosi

In Egitto la tubercolosi è una malattia piuttosto diffusa, anche se non in aumento esponenziale come nell’Africa subsahariana. Si trasmette per via aerea tramite contatto con persone malate e, occasionalmente, attraverso latte o derivati del latte infetti.

Sintomi: la tubercolosi può essere asintomatica; gli eventuali sintomi comprendono: tosse, perdita di peso o febbre, ma a volte compaiono dopo mesi, perfino anni, dal momento del contagio.

Diagnosi: confermata da una radiografia.

Terapia: antibiotici specifici per tempi prolungati.

Prevenzione: la vaccinazione ha un’efficacia parziale e viene raccomandata di rado (in caso di soggiorni prolungati in zone ad alto rischio). Nei paesi in via di sviluppo il vaccino viene ormai somministrato d’ufficio a molti bambini (non in Italia). Se si è a contatto con pazienti portatori, si devono utilizzare i dispositivi di protezione individuale (mascherine).

Rischi ambientali

Acqua

  • In linea generale non è sicura, ma al Cairo l’ acqua di rubinetto è trattata con grandi quantità di cloro, ed è relativamente bevibile. I consigli che seguono vi torneranno senz’altro utili:

  • Non bevete mai acqua delrubinetto.

  • L’acqua in bottiglia è generalmente sicura – all’acquisto verificate che la confezione sia ben sigillata.

  • Evitate il ghiaccio.

  • Evitate le spremute fresche – possono essere state diluite con acqua del rubinetto.

  • Il modo migliore per sterilizzare l’acqua è farla bollire per almeno un minuto (3 min oltre i 2000 m).

  • Le soluzioni iodate sono la sostanza chimica migliore per la purificazione dell’acqua; ne è sconsigliato l’uso in gravidanza e alle persone con problemi alla tiroide; in alternativa si può utilizzare il cloro.

  • Anche i filtri per l’acqua risultano efficaci nel tenere lontani i microbi. Assicuratevi che il vostro filtro sia dotato di una barriera chimica come lo iodio e abbia pori di dimensioni inferiori a 4 micron.

Calore

  • Cercate di non strafare appena arrivati. Piedi e caviglie gonfi sono disturbi frequenti, come i crampi muscolari provocati dalla sudorazione eccessiva. Potete prevenire questi disturbi evitando la disidratazione e un’eccessiva attività al caldo. Bevete soluzioni reidratanti e mangiate cibi salati.

    Collasso da calore La disidratazione è la causa principale del collasso da calore, di cui i principali sintomi sono emicrania, capogiri e spossatezza. Nel momento in cui si avverte lo stimolo della sete, la disidratazione è già in atto: cercate di bere molta acqua in modo tale da produrre un’urina chiara e limpida. In caso di collasso da calore occorre reintegrare i liquidi persi con acqua e/o succhi di frutta. Le compresse di sali minerali reperibili in commercio possono essere di aiuto. È altrettanto importante riequilibrare la temperatura corporea con acqua fredda e ventilatori. La prevenzione consiste nell’evitare di compiere attività motoria nelle ore più calde in zone a elevata umidità ambientale.

    Colpo di calore Il collasso da calore è il precursore del più serio colpo di calore: in questo caso viene colpito il meccanismo della sudorazione, con un eccessivo innalzamento della temperatura corporea, comportamento irrazionale e convulsioni, ed eventualmente anche perdita di conoscenza e morte, per cui è essenziale il ricovero in ospedale. L’intervento d’urgenza consiste nello spostare all’ombra la persona colpita, coprirla con un lenzuolo e un asciugamano umido e farle vento continuamente. Se possibile, è consigliabile ricorrere con urgenza a fleboclisi di soluzioni elettrolitiche per reintegrare i liquidi perduti.

Cibo

  • La contaminazione del cibo da parte di microbi è un fatto possibile, e può essere causata dall’uomo (personale di cucina), dagli insetti (mosche) o dall’ambiente (terra e acqua). Inoltre la crescita batterica, favorita dal clima caldo, è rapida nel cibo anche dopo la preparazione. Sono pertanto necessarie alcune precauzioni per evitare l’ingestione di microbi che potrebbero causare dei disturbi.

    • Mangiate solo carne e pesce ben cotti e cotti di recente, mai riscaldati.

    • Mangiate frutta e verdura cotte o sbucciate personalmente; comunque lavatene la superficie prima di sbucciarle.

    • Il cibo poco manipolato è più sicuro.

    • Le uova, ben cotte, devono essere servite nel guscio.

    • Scegliete latticini provenienti dalla grande distribuzione o latte bollito.

    • Ponete attenzione al cibo venduto dalle bancarelle, se non caldo e ben cotto.

    • Evitate cibo lasciato lungo tempo a temperatura ambiente (diffidare dei buffet).

    • Ponete attenzione all’igiene delle mani e delle stoviglie.

    • I pasti consumati al ristorante sono meno sicuri di quelli in case private.

Immersioni

Le persone che hanno intenzione di fare immersioni e surf prima della partenza dovrebbero consultare un medico specializzato per essere sicuri di mettere in valigia i farmaci e i dispositivi medici adeguati per la cura di ferite e graffi causati da coralli e delle infezioni che possono colpire l’apparato uditivo.

I sub devono verificare che la loro assicurazione li copra nell’eventualità che vengano colpiti da embolia; è possibile stipulare una polizza specifica tramite un’organizzazione come Divers Alert Network (DAN; Divers Alert Network Europe P.O. BOX DAN, Roseto degli Abruzzi; emergenze e informazioni nazionali tel. 085 893 0333; emergenze internazionali tel. 06 4211 8685; www.daneurope.org).

Prima della partenza sottoponetevi a una visita di idoneità effettuata da un medico specialista. Determinati disturbi e patologie sono incompatibili con le immersioni, ma per i dive centre meno seri il guadagno viene prima della sicurezza dei propri clienti.

Ricordate inoltre che dopo un’immersione è necessario attendere un tempo adeguato prima di affrontare un volo aereo.

Morsi e punture di insetti

Api e vespe Le punture di questi insetti sono di solito più dolorose che pericolose, anche se in soggetti allergici possono fare insorgere gravi difficoltà respiratorie oppure stato di shock (shock anafilattico) che rendono necessario l’intervento urgente di un medico. In questa rara ma grave evenienza è utile avere sempre con sé una fiala di adrenalina. Una pomata antistaminica (Fargan®, Polaramin®) darà invece sollievo e gli impacchi di ghiaccio ridurranno il dolore e il gonfiore.

Cimici Le cimici vivono nelle crepe dei muri, nei materassi e nella biancheria sporca. Controllate se ci sono macchie di sangue sulle lenzuola o sui muri vicino al letto negli alberghi economici: se ne vedete, cercate un altro albergo. I segni dei morsi delle cimici sono disposti in file ben visibili e danno prurito. Anche in questo caso il disturbo prodotto può essere alleviato da una pomata antistaminica.

Pappataci Dette anche mosche della sabbia, sono presenti nei dintorni di parecchie spiagge africane. Di solito non provocano altro che un fastidioso prurito nella sede della puntura, ma a volte possono trasmettere un raro disturbo della pelle, la leishmaniosi cutanea, per cui sarà opportuno proteggersi da queste punture con repellenti a base di DEET.

Scorpioni Sono piuttosto diffusi nei climi aridi e secchi. La loro puntura è dolorosa ma raramente pericolosa.

Zanzare Le zanzare per quanto non portatrici di malaria, con le loro punture possono comunque provocare irritazioni e infezioni. Applicare repellenti sulla pelle scoperta. Molto efficaci sono quelli a base di dietiltoluamide o DEET, anche se da usare con cautela, perché in alta quantità potrebbero essere tossici per i bambini. Ugualmente indicati sono quelli contenenti KBR/icaridina, ad alta concentrazione, anch’essi controindicati per i bambini piccoli. V. Farmacia da viaggio.

Serpenti

  • I serpenti rappresentano un rischio. Nel dubbio, date per scontato che i serpenti siano tutti velenosi e non cercate mai di prenderli. Se attraversate a piedi aree note per la presenza di serpenti, indossate scarponi e pantaloni lunghi.

  • Se venite morsi da un serpente, non lasciatevi prendere dal panico. Immobilizzate l’arto colpito steccandolo e bendandolo – esercitando una forte pressione – come per una frattura.

  • L’uso del laccio emostatico e la suzione del veleno sono pratiche ormai sconsigliate.

  • Anche l’uso di sieri antiofidici può essere più pericoloso che benefico.

  • Cercate subito l’aiuto di un medico e rimanete sotto osservazione.

Scottature

  • Il sole rappresenta sempre un rischio: l’esposizione al sole può far consumare i fluidi corporei molto più rapidamente di quanto si possa immaginare e causare dolorose scottature, due prospettive tutt’altro che piacevoli. Ecco qualche consiglio per prevenire una eccessiva esposizione al sole:

  • Usate una crema solare ad alto fattore di protezione (SPF 30) e applicatela nuovamente dopo aver fatto il bagno. Fate molta attenzione a coprire le zone che normalmente non sono esposte al sole, per esempio i piedi.

  • Indossate sempre un abbigliamento adeguato, un cappello a tesa larga e occhiali da sole di buona qualità.

    Salute femminile

Articoli sanitari Nelle zone urbane dell'Egitto si trovano facilmente tutti gli articoli sanitari.

Candidosi vaginale Caldo, umidità e antibiotici possono contribuire all’insorgenza di questo disturbo, che si cura con creme oppure ovuli antimicotici, sul genere del clotrimazolo (Gyno-Canesten®). In alternativa si può assumere un’unica compressa di fluconazolo (Diflucan®).

Gravidanza Normalmente è possibile viaggiare durante la gravidanza, tenendo presente alcune precauzioni importanti.

  • Prima di partire sarebbe meglio farsi visitare accuratamente. Il periodo migliore per mettersi in viaggio è quello tra la 16ª e la 28ª settimana, quando il rischio di problemi collegati alla gravidanza è minimo e le donne si sentono generalmente bene. I periodi più rischiosi per viaggiare sono le prime 12 settimane della gravidanza, quando maggiore è il pericolo di aborto, e le settimane successive alla 30ª, quando potrebbe verificarsi un innalzamento della pressione arteriosa con il conseguente rischio di parto prematuro. La maggior parte delle compagnie aeree non accetta a bordo le passeggere oltre la 38ª settimana ed effettivamente nelle ultime settimane di gravidanza i voli a lungo raggio possono essere molto faticosi. Prendete nota di alcune informazioni importanti, come il gruppo sanguigno, che potranno esservi utili qualora doveste essere sottoposte a trattamento sanitario mentre vi trovate all’estero.

  • Controllate che la polizza di viaggio copra anche le spese per un eventuale parto e l’assistenza postnatale, ma ricordate sempre che un’assicurazione non può fare molto nei paesi dove le strutture sanitarie sono carenti.

  • Evitate di viaggiare in zone rurali in cui trasporti e assistenza sanitaria siano carenti.

  • La malaria è una malattia ad alto rischio di gravità in caso di gravidanza e nessun farmaco antimalarico assicura una protezione totale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda alle donne in stato di gravidanza di non mettersi in viaggio verso zone in cui la malaria sia resistente alla clorochina.

  • La diarrea del viaggiatore può portare velocemente alla disidratazione e causare un inadeguato flusso di sangue alla placenta. Gran parte dei farmaci utilizzati per curare i diversi tipi di diarrea sono sconsigliati in gravidanza; l’unico considerato sicuro è l’azitromicina.

    Infezioni delle vie urinarie Possono essere aggravate dalla disidratazione o da lunghi viaggi in autobus senza soste; bevete molto e portatevi un antibiotico per curarle (ciprofloxacina-Ciproxin®).

Viaggiare con i bambini

Tutti coloro che viaggiano con bambini dovrebbero avere qualche nozione su come curare i disturbi di minore entità, e anche sapere a chi rivolgersi per i trattamenti sanitari.

Animali Spiegate ai bambini che non devono avvicinarsi a cani o altri mammiferi, i cui morsi possono provocare la rabbia o altre malattie. Qualunque morso, graffio o leccatura di un animale dovrebbe essere immediatamente pulito a fondo; se c’è la possibilità che l’animale sia infetto dalla rabbia, rivolgetevi immediatamente a un medico.

Cibo e acqua Ricordate di evitare cibo e acqua a rischio di contaminazione. In caso di attacchi di vomito o diarrea, è particolarmente importante provvedere a reintegrare accuratamente i liquidi e i sali perduti. Potrebbe essere utile portare con sé delle sostanze per preparare soluzioni reidratanti da sciogliere nell’acqua dopo averla fatta bollire.

Farmaci I repellenti per insetti devono essere applicati in concentrazioni e quantità ridotte. Per qualunque farmaco assicuratevi che non sia controindicato per i bambini.

Problemi cutanei Nei climi caldi e umidi, qualunque ferita o irritazione della pelle può provocare un’infezione, perciò la parte colpita dovrebbe essere tenuta asciutta e pulita.

Vaccinazioni Controllate le vaccinazioni di routine e valutate la possibilità di effettuarne altre, considerato il fatto che alcuni vaccini non si possono somministrare ai bambini sotto l’anno di età.

  • Evitate di prendere il sole durante le ore più calde (dalle 10 alle 16).

  • Nei momenti di pausa di un’escursione sedetevi all’ombra.

  • In caso di scottature, state all’ombra fino a quando il disturbo non è passato, applicate compresse fresche sulla parte dolorante e, se necessario, prendete un antidolorifico.

  • Può essere efficace anche applicare due volte al giorno una crema di idrocortisone all’1%.


Salute quotidiana

La normale temperatura corporea è di 37°C; un aumento di più di 2°C equivale a febbre alta. Ricordate di portare con voi un termometro digitale o a cristalli liquidi. Le pulsazioni normali di un adulto vanno da 60 a 100 battiti al minuto (per i bambini da 80 a 100 e per i neonati da 100 a 140). In linea di massima, le pulsazioni aumentano di circa 20 battiti al minuto per ogni gradodi temperatura in più.

Anche la respirazione è un indicatore dello stato di salute. Contate il numero di respiri al minuto: tra 12 e 20 è normale per adulti e ragazzi (fino a 30 per i bambini e fino a 40 per i neonati). Chi ha la febbre alta o gravi malattie respiratorie respira più in fretta del normale. Fare più di 40 inspirazioni profonde al minuto può essere segno di insufficienza respiratoria, possibilmente conseguente a polmonite o altra malattia respiratoria.


Immersione

Se fate immersioni è bene che siate in possesso di un brevetto valido, rilasciato da una scuola riconosciuta. Prendete ogni precauzione per praticare immersioni in sicurezza ed evitare la malattia da decompressione.

Prima della partenza

  • Sottoponetevi a una visita di idoneità effettuata da un medico specialista, in quanto determinati disturbi e patologie sono incompatibili con le immersioni, ma per i centri immersioni meno seri il guadagno viene prima della sicurezza dei propri clienti.

  • Chiedete al medico indicazioni su farmaci e dispositivi adeguati per la cura di ferite e graffi causati da coralli e delle infezioni che possono colpire l’apparato uditivo.

  • Verificate che la vostra assicurazione vi copra nell’eventualità di essere colpiti da embolia; è possibile stipulare una polizza specifica tramite un’organizzazione come la Divers Alert Network (DAN; Divers Alert Network Europe P.O. BOX DAN, Roseto degli Abruzzi; informazioni nazionali tel. 085 893 0333; emergenze nazionali %800-279 802; emergenze internazionali %06 4211 8685; www.daneurope.org).

  • Nella programmazione delle attività e degli spostamenti tenete presente che dopo un’immersione è necessario attendere un tempo adeguato prima di affrontare un volo aereo.

Prima dell'immersione

  • Assicuratevi che il diving center al quale vi rivolgete sia in possesso della certificazione aggiornata PADI (www.padi.com).

  • Se non disponete dell’attrezzatura, prima di decidere quali articoli noleggiare chiedete di vedere il negozio e assicuratevi di trovarvi a vostro agio con il dive master: dopo tutto, è in gioco la vostra vita.

  • Raccogliete informazioni da fonti attendibili sulle caratteristiche fisiche e ambientali del sito prescelto, rivolgendovi a un operatore locale del settore, e chiedete come si comportano i sub esperti del posto per le immersioni che avete in programma.

  • Informatevi sulle leggi, i regolamenti e le norme di comportamento in uso localmente in materia di habitat e di flora e fauna sottomarina.

  • Immergetevi solo in siti alla vostra portata; se possibile, ingaggiate un istruttore o un dive master competente e professionista.

  • Informatevi sull’ubicazione delle più vicine camere iperbariche e annotatevi i numeri telefonici di emergenza.

Malattia da decompressione

Si tratta di una condizione molto grave, di solito – ma non sempre – associata a un errore nell’immersione. I sintomi più comuni sono un insolito senso di fatica o di debolezza, prurito, dolore alle braccia, alle gambe o al torso, capogiri, vertigini, torpore, formicolio o paralisi e respiro corto. Tra gli altri sintomi, si segnalano anche un rash a chiazze, mancanza di equilibrio, spasmi di tosse, collasso o perdita dei sensi.

Le cause più comuni della malattia da decompressione (the bends in inglese) sono le immersioni troppo in profondità, una permanenza sott’acqua troppo lunga o una risalita troppo rapida. Questo determina un’eccessiva quantità di azoto nel sangue e la formazione di bolle, soprattutto nelle ossa e in particolare nelle articolazioni o in punti deboli, come eventuali fratture rimarginate.

L’unico trattamento per la malattia da decompressione consiste nel ricorrere alla camera iperbarica, in modo da riassorbire le bolle di azoto.