Da vedere

Biblioteca di Celso

  1. Efeso, Turchia
  2. Attrazione - Sito archeologico

Gaio Giulio Celso Polemaeno era il governatore romano dell’Asia Minore all’inizio del II secolo d.C. Secondo un’iscrizione in latino e in greco situata su un lato della scala frontale, il figlio di Celso, il console Gaio Giulio Aquila, fece edificare questa biblioteca in onore del padre dopo la sua morte, avvenuta nel 117. Celso fu sepolto sotto l’ala occidentale della biblioteca.

Nelle nicchie ricavate tutt’intorno alle pareti erano custoditi 12.000 rotoli di papiro, il che fa di questa biblioteca la terza al mondo in ordine di grandezza, subito dopo quelle di Alessandria e di Pergamo. Un’intercapedine di un metro tra la parete esterna e quella interna assicurava ai preziosi volumi la protezione dalle temperature estreme e dall’umidità. La biblioteca, originariamente progettata come un complesso di edifici, è in realtà più piccola di quanto sembri. La maestosità dell’edificio è frutto di un espediente architettonico: la base della facciata, di forma convessa, dà slancio agli elementi centrali facendoli sembrare più alti, mentre le colonne e i capitelli ai lati sono più corti di quelli al centro della facciata stessa.

Nelle nicchie sulla facciata sono oggi visibili le riproduzioni delle statue delle quattro virtù greche: areté (virtù), ennoia (intelletto), episteme (conoscenza) e sophia (saggezza). La biblioteca è stata restaurata per opera dell’Istituto Archeologico Austriaco e le statue originali sono attualmente custodite nell’Ephesos Museum di Vienna.