Uno degli edifici più belli e imponenti dell’antica Stone Town ospita oggi l’elegante Zanzibar National Museum of History & Culture (Museo Nazionale di Storia e Cultura di Zanzibar). Costruito nel 1883 dal sultano Barghash (regno 1870-88) come palazzo per le cerimonie, nel 1896 fu bombardato dalla flotta britannica per costringere Khalid bin Barghash, che alla morte del sultano Hamad (regno 1893-96) aveva rivendicato il trono, ad abdicare in favore di un incaricato inglese. Dopo la ricostruzione, il sultano Hamoud (regno 1902-11) utilizzò il piano superiore come residenza fino alla sua morte. Più avanti, il palazzo divenne la sede politica del CCM locale. Si dice che le sue enormi porte intagliate siano le più grandi dell’Africa orientale. All’interno sono esposti oggetti relativi alla cultura del dhow nell’Oceano Indiano (pianterreno), alla civiltà swahili e alla Zanzibar ottocentesca (primo piano); a ogni oggetto è abbinata una didascalia in swahili e in inglese. Il museo nel complesso merita senz’altro una visita e all’ingresso è stata collocata la perfetta riproduzione di una mtepe, cioè di una tradizionale imbarcazione a vela swahili costruita senza chiodi, con le tavole tenute insieme da fibre di cocco e tasselli di legno.