Geograficamente più vicina a Bissau rispetto a qualsiasi altra isola dell’arcipelago, Bolama sembra un mondo a parte. Capitale portoghese della Guina-Bissau fino al 1943, è andata gradualmente in rovina e oggi sembra un luogo dimenticato. I viali alberati sono fiancheggiati da lampioni spenti, e la caserma coloniale riconvertita in ospedale giace, come gran parte dell’isola, nel più desolato abbandono.

L’ex municipio, fiancheggiato da colonne in stile grecheggiante, risale al 1870; dal soffitto pendono lunghe schegge simili a stalattiti. Le torrette dell’Hotel Turismo, un tempo grandioso, giacciono avvolte in un groviglio di liane, erbacce alte tre metri e serpenti. Vale la pena di fare una camminata fino a Ofires Beach, che si trova a un’ora a piedi dalla città, per dare un’occhiata all’inquietante scalinata di un albergo del lungomare ormai in rovina.

Presso il centro di addestramento per la pesca (telefonate a Ivan Gomes per prenotare 5286345; camere con prima colazione CFA12.500), vicino al porto, troverete camere graziose e ariose. Il centro dispone di corrente elettrica, ma le camere non hanno il ventilatore. In alternativa, rivolgetevi al più lussuoso Hotel Ga Djau (camere CFA13.000), situato a 15 minuti a piedi dal mercato. Qui i ventilatori ci sono, ma il generatore viene spento a tarda notte.

L’energica Lionessa (pasti CFA1000) - la proprietaria si chiama come il ristorante - serve, ai clienti che prenotano in anticipo, pesce fresco e patate quasi tutte le sere. Il suo locale si trova a metà della via principale, sul lato destro se arrivate a piedi dal porto.

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