Da vedere

Santuario

  1. Epidauro, Grecia
  2. Attrazione - Rovine

Le rovine del santuario sono generalmente meno affollate di turisti rispetto al teatro. Nella zona sud si trovava l’immenso katagogeion, la foresteria per i pellegrini e i pazienti. A ovest si vedono i resti della grande sala dei banchetti, in cui i romani costruirono un odeon. Qui si svolgevano le Asclepiee, mentre nello stadio di fronte si disputavano le gare sportive previste dalle celebrazioni. Questa è una delle tante zone del sito archeologico attualmente in fase di ricostruzione, ma all’epoca della nostra visita uno dei lati era ormai stato completato.

A nord ci sono le fondamenta del Tempio di Asclepio, accanto alle quali si trova l’abaton (lo spazio sacro all’interno). Pare che le terapie qui praticate fossero legate all’influenza della mente sul corpo e che i pazienti, dopo un’introduzione ai poteri di Asclepio da parte di un sacerdote, venissero ricoverati nell’abaton per essere visitati in sogno dal dio; il sogno avrebbe quindi fornito la chiave per il processo di cura e guarigione.

A est c’è il Santuario degli Dèi Egizi, che indica come il culto di Asclepio traesse origine, con qualche adattamento locale, da quello di Imhotep, un erudito venerato in Egitto per i suoi poteri terapeutici. A sud-ovest del Tempio di Asclepio si vedono i resti circolari di una tholos (costruita fra il 360 e il 320 a.C.), la cui funzione rimane sconosciuta.

Non è difficile comprendere come questo santuario, immerso nell’aria profumata delle erbe aromatiche e dei pini che rivestono le colline ai piedi del Monte Aráhneo, potesse avere un effetto benefico sui malati.

All’epoca delle nostre ricerche alcune costruzioni, tra cui la tholos e l’abaton, erano in fase di parziale ricostruzione. I lavori prevedono il ripristino di sezioni di colonne e, in alcuni casi, il rifacimento di parti delle rovine nella loro interezza.