Una volta Al Capone affittò tutto il sesto piano, Graham Greene vi ambientò il suo romanzo Il nostro agente all’Avana (per l’esattezza nella camera 501) e la mafia lo requisì come centro operativo prerivoluzionario per il traffico di droga in Nord America. Attualmente co-gestito dal gruppo francese Sofitel, questo albergo dal sapore moresco trabocca di storia, come testimoniato dalle numerosissime fotografie in bianco e nero di famose celebrità ex ospiti dell’hotel.

Le camere sono spaziose e offrono letti confortevoli, mentre la lobby appariscente sembra esser stata portata qui di peso dalla Alhambra sivigliana.