Palazzo di Diocleziano
- Spalato, Croazia
- Architettura - Centro storico
Affacciato sul porto, il Palazzo di Diocleziano è una tra le più imponenti eredità architettoniche dell’impero romano, nonché il luogo in cui passerete gran parte del vostro soggiorno a Spalato. Non aspettatevi un palazzo vero e proprio né un museo: si tratta di un quadrilatero che racchiude il cuore pulsante della città, un labirinto di strade pullulanti di gente, bar, negozi e ristoranti. Le sue strette vie nascondono passaggi e cortili, alcuni dei quali deserti e un po’inquietanti, altri animati dalla musica di bar e caffè e dalle attività degli abitanti: signore che stendono il bucato sopra le teste dei passanti, ragazzini che giocano a calcio e anziane donne affacciate alla finestra a osservare il viavai. È un posto affascinante.
Per quanto la struttura originale sia stata alterata in epoca medievale, le modifiche non hanno fatto che accrescerne il fascino. Il palazzo fu costruito nel corso di 10 anni con la lucente pietra bianca estratta dalle cave dell’Isola di Brač. Diocleziano non badò a spese, facendo arrivare marmi dall’Italia e dalla Grecia e colonne e sfingi dall’Egitto. Questa fortezza militare, residenza imperiale e città fortificata, misura 215 m da est a ovest (comprese le torri angolari a base quadrata) e 181 m da nord a sud. Le mura si innalzano fino a 26 m e l’intera struttura si estende su una superficie di 31.000 mq.
Su ogni lato delle mura si apre una porta che prende il nome di un metallo: lungo il lato nord si trova la Porta Aurea, lungo quello sud la Porta Bronzea, lungo il lato est la Porta Argentea e lungo quello ovest la Porta Ferrea. Tra la porta orientale e quella occidentale corre una via rettilinea (Krešimirova, detta anche Decumanus) che in origine aveva la funzione di suddividere il palazzo in due sezioni: nella parte meridionale si trovava la residenza imperiale, con le sale per le udienze e i templi, mentre quella settentrionale era la parte riservata a soldati e servitori. Tramite la Porta Bronzea, lungo il lato sud delle mura, si accedeva al mare dai quartieri residenziali. Di fronte alla Porta Bronzea e alla Porta Aurea sorgono due sculture assurte a emblemi della città, ovvero le statue di Meštrović raffiguranti il letterato Marko Marulić e il vescovo Grgur Ninski (Gregorio di Nona), vissuto in epoca medievale.
All’interno del perimetro del palazzo si contano 220 edifici, abitati da circa 3000 persone. I cartelli posti all’inizio e alla fine di ogni via ne indicano tutti i punti interessanti e i principali esercizi: bar, caffè e ristoranti. Si tratta di indicazioni senz’altro utili per decidere quali vie percorrere, tuttavia a nostro parere il modo migliore per godersi la visita è passeggiare senza meta, anche perché, vista l’estensione limitata, non si rischia di perdersi o di non ritrovare l’uscita da soli. In ogni caso, una volta entrati, non ha senso memorizzare i nomi delle vie.
Per essere certi di vedere tutti i luoghi di maggior interesse, conviene seguire l’itinerario a piedi illustrato più avanti.
Museo Civico
Costruito da Juraj Dalmatinac per uno dei tanti nobiluomini che durante il Medioevo vivevano all’interno del centro storico, il Palazzo Papalić è un raffinato edificio in stile tardogotico, con un ingresso abbellito da decorazioni scolpite che un tempo proclamavano l’importanza dei suoi inquilini. Gli interni sono stati ampiamente modificati durante il restauro al fine di poter ospitare il museo cittadino. Le didascalie sono scritte in croato, ma alle pareti sono appesi pannelli esplicativi in più lingue che forniscono il quadro storico in cui collocare gli oggetti in mostra. Distribuito su tre piani, il museo espone disegni, stemmi araldici, armi del XVII secolo, bei mobili, monete e documenti che datano fino al XIV secolo.
Cattedrale di San Doimo
Concepita per ospitare il mausoleo di Diocleziano, la cattedrale di Spalato conserva pressoché immutata l’originale pianta ottagonale delimitata da 24 colonne. L’interno presenta una sala circolare sormontata da una cupola, due file di colonne corinzie e un fregio raffigurante l’imperatore Diocleziano con la moglie Prisca. Gli elementi più antichi sono le porte in legno dell’ingresso, con immagini scolpite della vita di Cristo. Realizzata da Andrija Buvina nel XIII secolo, quest’opera comprende 28 pannelli e si rifà alle miniature romaniche dell’epoca.
Sono da segnalare inoltre l’altare sulla destra, scolpito da Bonino da Milano nel 1427, e la volta che sovrasta l’altare con affreschi di Dujam Vušković. Sulla sinistra si trova l’altare di Sant’Anastasio (Sveti Staš; 1448) opera di Dalmatinac, con un rilievo intitolato La flagellazione di Cristo e considerato uno tra i maggiori capolavori della scultura dalmata del XV secolo.
Gli stalli romanici del coro risalgono al XIII secolo e sono i più antichi che si conservino in Dalmazia. Superato l’altare, seguite i cartelli che conducono al tesoro dove è custodita una ricca collezione di reliquiari, icone, paramenti sacri, manoscritti miniati e documenti scritti in alfabeto glagolitico. Della stessa struttura fa parte il campanile romanico, eretto tra il XII e il XVI secolo e ricostruito nel 1908 dopo essere crollato: da notare i due leoni alla base del campanile e la sfinge egizia in granito nero collocata nella parete di destra, che risale al XV secolo a.C. A sud del mausoleo giacciono i resti delle terme romane, un edificio dove si possono ammirare un mosaico e i resti della sala da pranzo imperiale in vario stato di conservazione.
Tenete presente che l’entrata alla cattedrale comprende anche l’ingresso libero al Tempio di Giove e alla relativa cripta. Per 35KN si può acquistare un biglietto che prevede l’accesso a tutti questi luoghi.
Tempio di Giove
La sfinge senza testa in granito nero situata presso l’ingresso fu importata dall’Egitto all’epoca della costruzione del tempio nel V secolo. In origine il portico era sorretto da colonne, ma oggi ne rimane soltanto una. Le pareti sostengono un soffitto con volta a botte e sono abbellite da un fregio. Sotto il tempio si apre una cripta anticamente usata come chiesa.
Museo Etnografico
In questo museo di modesto interesse è esposta una collezione di fotografie della vecchia Spalato, costumi tradizionali e oggetti appartenuti a cittadini illustri. L’edificio si articola su due piani e un attico; il pianterreno ospita mostre temporanee. Il motivo per cui vale la pena di entrare in questo palazzo medievale è la scala romana (ricostruita) che conduce alla terrazza rinascimentale sul lato sud del vestibolo e a un meraviglioso panorama.
Sinagoga
Costruita lungo il muro occidentale del palazzo, la sinagoga di Spalato è fra le più antiche d’Europa ancora in funzione. Ricavata in due case d’epoca medievale nel XVI secolo in quello che allora era il ghetto ebraico, acquisì l’aspetto attuale intorno al 1728.
Oggi la comunità ebraica di Spalato, che risale all’epoca romana, conta un centinaio di membri, ma, dal momento che non c’è un rabbino, è più tradizionale che religiosa. Il primo matrimonio ebraico della città da 70 anni a questa parte è stato celebrato nel settembre 2012 ed è stata la prima cerimonia ufficiale dalla seconda guerra mondiale. L’ultimo matrimonio prima di questo era stato celebrato nel 1943, un anno dopo il saccheggio della sinagoga ad opera di milizie fasciste.
Sale sotterranee del Palazzo di Diocleziano
Benché quasi vuote, fatta eccezione per un paio di mostre, le sale ma anche i corridoi sotto il Palazzo di Diocleziano emanano un fascino senza tempo che vale senz’altro il prezzo del biglietto. Ai sotterranei, pieni di bancarelle che vendono souvenir e artigianato, si accede dalla porta meridionale.