Domingo Leiva / 500px

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Bosnia-Erzegovina Europa

La Bosnia-Erzegovina è un crocevia, tra le Alpi Dinariche, la Croazia e la Serbia, ed è zona cuscinetto fin dai primi fluttuanti accordi tra Oriente e Occidente. Dominati in continua alternanza da poteri cattolici, musulmani e ortodossi, gli abitanti della Bosnia-Erzegovina sembrarono per un certo periodo essersi abituati alla varietà culturale; fino a quando, nel 1992, i serbi bosniaci ultra-nazionalisti mandarono in frantumi l’armonia sociale del paese con l’appoggio dell’esercito federale e degli ufficiali serbi di Belgrado. La tripla guerra civile che ne conseguì vide scontrarsi uno contro l’altro gli slavi musulmani, i serbi ortodossi e i croati cattolici che fino ad allora avevano convissuto e che fanno tutti parte dello stesso ceppo slavo meridionale. La guerra ha distrutto le infrastrutture del paese, costretto milioni di persone a vivere nella condizione di profughi e i contendenti possono vantarsi di aver introdotto la terribile espressione ’pulizia etnica’ nel moderno vocabolario mondiale. La guerra è finita e i turisti sono tornati a visitare la Bosnia-Erzegovina, ma ci vorranno anni per risanare le nuove ferite e perché il paese possa di nuovo accogliere un buon flusso turistico.

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