Da vedere

La valle

  1. Valle di Phobjikha, Bhutan
  2. Sito naturale - Valle

La splendida valle glaciale che si allunga ai piedi del goemba è punteggiata di villaggi, sentieri escursionistici, campi di patate, lhakhang e, se calcolate bene i tempi della vostra visita (da novembre a metà febbraio), gru collonero. Si tratta di un luogo ideale per camminare e per esplorare le valli circostanti, quindi sarebbe una buona idea prevedeva almeno una mezza giornata per questo tipo di attività.

La vostra prima tappa dovrebbe essere il Black-Necked Crane Information Centre (442536; 5-13 e 14-17 lun-ven, 9-12 sab e dom nov-marzo, dalle 9 apr-ott) gestito dalla Royal Society for Protection of Nature’s (RSPN), che offre esposizioni didattiche dedicate alle gru collonero e all’ambiente naturale della valle; potrete anche utilizzare i potenti cannocchiali del centro. Se le condizioni atmosferiche fossero incerte, potrete fermarvi un po’di tempo nella biblioteca o nel negozio di oggetti artigianali, o assistere alle videoproiezioni che si tengono alle 10 e alle 15 (Nu 200 per gruppo). Questo è anche il punto di riferimento per le iniziative di ecoturismo che vengono proposte nella valle, e il personale può organizzare escursioni guidate in zona, pernottamenti in abitazioni locali e conferenze.

Dopo aver proseguito per 1 km e mezzo troverete il villaggio e gli alberghi di Tabiting. Alle spalle del Phuntsho Chholing Guest House sorge la piccola Wangmo Hand-Woven Carpet Factory (442553). Fondata nel 1992 da una donna del luogo, Dorji Wangmo, questa fabbrica produce ogni anno circa 30 tappeti tessuti a mano.

Più avanti la strada diventa un tracciato sterrato, adatto esclusivamente ai fuoristrada, e prosegue oltrepassando il villaggio di Yusa e raggiungendo il piccolo Domchoe Lhakhang, che si dice essere il più antico della valle e risalente al VII secolo. Si trova a 45 minuti di cammino da Tabiting.

Sul versante opposto della valle rispetto a Tabiting sorge il quattrocentesco Khewang Lhakhang, dove si tiene uno tsechu il terzo giorno del nono mese, quando gli uomini del luogo (e non i monaci) danzano per celebrare un’antica vittoria sui demoni locali.