Da vedere

Rovine di Eskişehir

  1. Valle Frigia, Turchia
  2. Attrazione - Rovine

Viaggiando attraverso la Valle Yazilikaya tra Seyitgazi e Afyon, dopo circa 3 km svoltate verso sud in una strada contrassegnata da un cartello marrone per Midas Şehri. Più avanti su questa aspra strada, un altro cartello indicherà a 2 km di distanza sulla destra la via per Doğankale (castello del falco) e Deveboyukale (castello del cammello), due cumuli di roccia con diverse grotte che un tempo erano abitate.

Un po’più a sud, percorrendo un altro aspro sentiero sulla destra per circa 1 km, raggiungerete la Mezar Anıtı (tomba monumentale), una tomba restaurata scavata in un tratto di roccia. Ancora più a sud, noterete un’altra tomba simile a un tempio, chiamata Küçük Yazılıkaya (piccola roccia con iscrizioni).

A pochi chilometri di distanza da Küçük Yazılıkaya si trova quella che gli archeologi chiamano Midas Sehri (città di Mida); in realtà si tratta del villaggio di Yazılıkaya (roccia con iscrizioni), situato 32 km a sud di Seyitgazi. L’ingresso costa 3 e il custode vi fornirà delle utilissime brochure sulle "Highlands della Frigia". Esiste anche un altro opuscolo, prodotto a Eskişehir, con ottime cartine di tutta la Valle Frigia e una guida essenziale per visitare Yazılıkaya.

La tomba di Mida è un rilievo di 17 m d’altezza scavato nel tufo vulcanico e ricoperto di motivi geometrici, dall’aspetto molto simile alla facciata di un tempio. Alla base del mausoleo c’è una nicchia in cui durante le festività religiose veniva esposta un’immagine di Cibele. Tutt’intorno alla tomba si possono osservare numerose iscrizioni in alfabeto frigio, una delle quali reca il nome di Mida.

Alle spalle della tomba di Mida c’è un sentiero che scende in una galleria e passa accanto a una tomba più piccola incompiuta, scavata molto in alto nella roccia. Il sentiero prosegue poi in salita sino alla cima di un tumulo che una volta era un’acropoli. In questo punto si trova una roccia a gradoni che probabilmente fungeva da altare per i sacrifici, circondato da resti di muri e strade. Curiosamente, proprio presso questa acropoli furono rinvenute le prime testimonianze di sistemi per la raccolta dell’acqua: delle cavità nella roccia provviste di scale a pioli in cui veniva raccolta l’acqua piovana in vista della stagione secca.