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Monastero di Studenica

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  2. Sito religioso - Monastero

Modello architettonico insuperato, al quale si è ispirata buona parte dei mona- steri in Serbia, Studenica è considerato da molti anche il più bel monastero del paese. Ricco di suggestioni, oltre che rilevante dal punto di vista artistico e culturale, vi apparirà in tutta la sua imponenza già all’ingresso, che solitamente è dal lato est, fra due basse torri semicircolari, venendo dal parcheggio più grande. Immerso in un magnifico contesto, nei pressi del fiume da cui prende nome, il complesso, di forma ovale, comprende tre chiese (ma fino al XVII secolo erano nove). Sull’altro lato rispetto all’ingresso attuale si erge l’imponente torre della porta d’ingresso principale, all’interno della quale c’è una cappella dedicata alla Trasfigurazione. La costruzione risale agli anni tra il 1183 e il 1196, e si deve alla volontà del principe Stefan Nemanja, che scelse questo luogo per erigere la Chiesa della Vergine dove oggi si trova anche la sua tomba. Successivamente fu il re Stefan Uroš II Milutin Nemanjić a edificarvi nel 1314 la Chiesa del Re, mentre la piccola Chiesa di San Nicola fu aggiunta all’inizio del XIII secolo dal principe Vukan. Il nipote di Stefan Nemanja, il re Stefan Radoslav, aggiunse in seguito un ampio nartece lungo la parete ovest (opposta all’altare) della Chiesa della Vergine. La Chiesa della Vergine ha l’elegante facciata ovest rivestita in marmo levigato bianco, con il massiccio portale in pietra adornato di sculture a sfondo mitologico e motivi floreali, in una perfetta miscela di stile bizantino e romanico. A questo fu aggiunto in seguito un esonartece attraverso il quale si accede alla Chiesa. La cifra caratteristica della Scuola della Raška emerge anche dalla raffinata trifora absidale in cui sono illustrati motivi biblici e altre rappresentazioni di valore simbolico. Gli affreschi all’interno, di poco successivi al periodo della fondazione, sono in splendido stato, nonostante a un certo punto fossero stati ricoperti da un secondo strato di pitture, ora rimosse. Nella Crocifissione sul muro ovest della chiesa, opera di un maestro di Costantinopoli, i colori usati sono particolarmente ricchi e vividi. La tomba di Stefan Nemanja si trova in una cappelletta sulla destra dell’esornatece, sotto un affresco che lo ritrae mentre porge al Cristo e alla Vergine un modellino della chiesa stessa. Sulla sinistra del portale della Chiesa della Vergine si trova la piccola Chiesa del Re, anche chiamata di San Gioacchino e Sant’Anna: si riconosce facilmente per la cupola rossa. Gli affreschi del XIV secolo sono conservati molto bene e rispecchiano il periodo di massimo fulgore della pittura murale in Serbia. Opera dei maestri istituzionali del regno, Mihailo e Eutihije, spiccano per l’armonia di insieme e l’uso sapiente dei colori: ammirate in particolare la Natività e la Presentazione della Vergine, l’una opposta all’altra. L’ultima chiesa, San Nicola, è la più piccola e si trova quasi accanto all’ingresso a est, con un’iconostasi del XVII secolo. A Studenica, nel 1215, fu redatto da san Sava, il primo abate, il primo typikon (regolamento della vita monastica), da molti considerato tra i documenti fondativi della letteratura serba ortodossa; quelle medesime regole monastiche sono alla base della vita della comunità che ancora oggi medita e la- vora a Studenica. Oltre a contribuire con l’acquisto di una deliziosa rakija autoprodotta, nella bottega accanto alla porta ovest potrete entrare in contatto con questo mondo. Se capiterete in occasione di qualche festività, state certi di ricevere anche un invito a pranzo nel refettorio comune dove viene celebrato il ringraziamento, com’è capitato all’autore.