Da vedere

Castello reale di Wawel

  1. Cracovia, Polonia

Ogni viaggio a Cracovia prevede la salita sulla maestosa Collina del Wawel per rendere i dovuti onori all’antica sede della monarchia polacca. Anche senza pagare il biglietto per le visite dettagliate, è senz’altro un luogo degno di nota. Potrete ammirare gratuitamente l’imponenza e
la curiosa mescolanza degli stili architettonici, in genere accompagnati da urla e risate di ragazzi in gita scolastica. Il vicolo che risale la collina del Wawel inizia al limite sud della ul Kanonicza, oltrepassa la statua equestre di Tadeusz Kościuszko e termina in una vasta piazza centrale aperta. L

Gli edifici sulla Collina del Wawel, compresi il castello e la cattedrale, costituiscono il complesso architettonico più significativo della Polonia.

Per quasi mille anni la collina ha ospitato una residenza reale. Le prime strutture di una qualche importanza risalgono all’XI secolo e furono commissionate dal re Boleslao I il Prode (Bolesław I Chrobry). La sua residenza, relativamente piccola, fu trasformata in un castello gotico nel XIV secolo, che fu in gran parte distrutto da un incendio nel 1499. Poco dopo, re Sigismondo I il Vecchio (Zygmunt I Stary; 1506-48) fece costruire una nuova residenza nello stile che allora imperava, quello rinascimentale, e nell’arco di trent’anni sorse il palazzo odierno. Nonostante una serie di ampliamenti e modifiche, la struttura di tre piani, con un cortile racchiuso su tre lati da porticati, si è conservata fino a oggi.

Quando la capitale polacca fu spostata a Varsavia alla fine del Cinquecento, il Castello del Wawel perse in qualche modo la sua raison d’être, anche se continuarono a tenersi qui le incoronazioni e le celebrazioni ufficiali. Il complesso fu ripetutamente saccheggiato e depredato dagli eserciti svedesi e prussiani nel Seicento e Settecento, finché nell’Ottocento fu occupato dagli austriaci, che volevano fare del Wawel una cittadella militare e spostare altrove le tombe reali poste nella cripta della cattedrale. Non riuscirono a farlo, ma ricavarono un ospedale militare nelle cucine reali e nel deposito delle carrozze, e rasero al suolo due chiese. Costruirono anche una nuova cerchia di massicce mura tutt’intorno alla collina, rovinando gran parte delle fortificazioni gotiche.

Quando, dopo la prima guerra mondiale, Cracovia fu annessa alla Polonia ricostituita, il Wawel divenne una residenza del presidente polacco. I restauri proseguirono fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale, durante il quale assunse di nuovo il suo ruolo storico di sede del potere, ma questa volta meno volentieri. Cracovia divenne infatti la capitale della Polonia occupata dai tedeschi, e nel Wawel abitava il governatore, il generale Hans Frank. Nel dopoguerra il complesso fu ristrutturato per diventare il museo, custode della memoria nazionale, che vediamo oggi.