Kenya: il primo viaggio

Documenti e visti

I viaggiatori di nazionalità italiana, così come quelli della maggior parte dei paesi, devono essere muniti di visto d'ingresso, che consente un periodo di permanenza fino a tre mesi. Il visto può essere ottenuto sia prima della partenza rivolgendosi alla sezione consolare dell'Ambasciata del Kenya in Italia (tel. 06 808 2714; fax 06 808 2707; Via Archimede 164, 00197 Roma) sia al momento dell'arrivo, direttamente in aeroporto. Ricordiamo che il passaporto dovrà avere una validità residua di almeno sei mesi. All'ingresso nel Paese, viene apposto un timbro sul passaporto dal quale risulta la durata del soggiorno. Si consiglia al turista di dichiarare il periodo effettivo del soggiorno in Kenya e di controllare il timbro apposto sul passaporto; la proroga del soggiorno può essere estesa solo presso gli uffici competenti per l'immigrazione. Le sanzioni per il mancato rispetto di tale procedura possono arrivare anche all'arresto. Per entrare in Kenya il passaporto deve avere almeno un'intera pagina bianca, al fine di poter apporre il visto d'ingresso. In caso contrario, i viaggiatori potrebbero non essere accettati nel Paese e fatti rientrare in Italia con il primo volo utile.

Quando andare

L'alta stagione turistica va da gennaio a febbraio, in quanto il clima - sempre caldo e umido - è considerato in questo periodo più sopportabile. In questi due mesi, inoltre, si verificano le grandi ondate migratorie di volatili che dal Kenya si dirigono ai laghi di Rift Valley. Il periodo che va da giugno a settembre è considerato 'stagione di passaggio', in quanto ha un clima ancora piuttosto secco, mentre tra marzo e maggio (e in misura minore da ottobre a dicembre) si scatenano le piogge che, solitamente non impediscono ai turisti di compiere escursioni. In questi mesi la situazione è molto più tranquilla: negli alberghi ci sono più camere disponibili e a prezzi più accessibili.