Da vedere

Mystrás

  1. Mystrás, Grecia
  2. Attrazione - Rovine

(23315 25363; interi €5; 8.30-17.30 lun-sab, fino alle 15 dom, a volte orario prolungato in estate)

Kastro e Città Alta

Un sentiero (con l’indicazione "kastro") parte di fronte alla biglietteria dell’ingresso superiore e sale alla fortezza costruita dai franchi e poi ampliata dai turchi. Scendendo dalla biglietteria, il sentiero conduce ad Agia Sofia, una chiesa palatina con alcuni affreschi da cui una scalinata scende fino a un incrocio a T.

Svoltando a sinistra si arriva alla Porta di Naúplia, vicino alla quale si trova l’imponente Palazzo dei Despoti (chiuso per restauri all’epoca della nostra visita), un grande complesso composto da diversi edifici realizzati in epoche differenti.

Un tortuoso acciottolato scende dal palazzo alla Porta di Monemvasiá, l’ingresso da cui si accede alla Città Bassa.

Città Bassa

Attraversata la Porta di Monemvasiá, svoltate a destra per raggiungere il Convento di Pantánassa, una costruzione trecentesca ben conservata che presenta una facciata in pietra mirabilmente ornata da sculture e rilievi. Il convento è tuttora gestito da monache, uniche abitanti di Mystrás, ed è una struttura elaborata dalle proporzioni perfette, mai eccessiva. Gli squisiti affreschi policromi risalgono al Quattrocento e sono tra le espressioni più raffinate dell’arte tardo-bizantina. Date un’occhiata alle piccole offerte votive in oro e argento appese sotto la grande icona della Vergine: le placchette recano impresse immagini di occhi, orecchie, gambe, braccia, cuori e persino case, che indicano i motivi (per lo più di salute) per cui i fedeli sperano nell’aiuto divino. Dal terrazzo porticato sulla facciata settentrionale del convento si gode un magnifico panorama della pianura della Laconia, completamente piatta e intensamente coltivata. Prima di entrare, le monache invitano a coprirsi eventualmente le gambe con appositi indumenti.

Il sentiero continua a scendere fino al Monastero di Perívleptos, scavato nella roccia. Gli affreschi trecenteschi dell’interno, pregevoli quanto quelli di Pantánassa, sono rimasti praticamente intatti. Al centro dell’altissima cupola della chiesa sono raffigurati il Cristo Pantocrate ("onnipotente", una raffigurazione tipica dell’arte bizantina) circondato dagli Apostoli e la Vergine affiancata da due angeli.

Proseguendo la discesa verso la Mitropolis si passa accanto ad Agios Georgios, una delle numerose cappelle private di Mystrás. Più avanti, sopra il sentiero sulla sinistra, si vede la Casa Laskaris, una tipica abitazione bizantina.

La Mitropolis (Cattedrale di Agios Dimitrios) è costituita da una serie di edifici racchiusi da alte mura. La chiesa originale fu costruita all’inizio del XIII secolo ma venne ampiamente rimaneggiata nel corso del XV. Oggi si erge in un bel cortile delimitato da portici e balconi. Tra gli straordinari ornamenti e arredi sacri spiccano un’iconostasi in marmo, un trono in legno riccamente scolpito e una lastra marmorea con l’immagine di un’aquila a due teste; questo simbolo di Bisanzio si trova sul pavimento nel punto esatto in cui fu incoronato l’imperatore Costantino XI. La chiesa conserva inoltre alcuni pregevoli affreschi. Il museo annesso, piccolo ma moderno, espone curiosità come capelli femminili, bottoni, ricami e altri oggetti di uso quotidiano appartenuti agli abitanti di Mystrás.

Proseguendo oltre la Mitropolis si raggiunge il Monastero di Vrontókhion, un tempo il più ricco di Mystrás nonché fulcro delle attività culturali della città e luogo di sepoltura dei despoti. Delle sue due chiese, Agios Theodoros e Aphentikó, la più interessante è la seconda, soprattutto per la presenza di magnifici affreschi.

Uscendo dall’ingresso inferiore di Mystrás troverete una kantína (furgoncino) che vende bibite e spuntini.