Antica Delfi
- Delfi, Grecia
- Attrazione - Sito archeologico

Tra tutti i siti archeologici della Grecia, Delfi, protetta dall’UNESCO, è quello in cui si avverte maggiormente lo "spirito del luogo". Situato sulle pendici del Monte Parnaso, in una valle ammantata di cipressi e ulivi che si affaccia sul Golfo di Corinto, deve il suo fascino sia alla posizione spettacolare sia alle suggestive rovine. Gli antichi greci la consideravano il centro del mondo, perché, secondo il mito, qui si erano incontrate le due aquile liberate da Zeus agli antipodi della Terra.
Controllate in anticipo gli orari di apertura del sito, perché sono soggetti a frequenti cambiamenti. In estate, visitatelo di prima mattina per evitare le folle di turisti e l’afa. Non entrate subito prima dell’orario di chiusura, perché a quell’ora il personale è già impegnato a indirizzare i visitatori verso l’uscita e non riuscireste a fare il giro completo.
Santuario di Apollo
Il Santuario di Apollo, considerato la dimora dell’oracolo, si trova a sinistra della strada principale che va verso Aráhova. Dopo un centinaio di metri a destra del museo (seguite il selciato) potrete notare i resti dell’agorá romana .
Dall’ingresso principale la scalinata sulla destra conduce alla tortuosa Via Sacra, che sale fino alle fondamenta del Tempio di Apollo in stile dorico. Appena entrati nel sito supererete alcune basi in pietra. La prima è il piedistallo su cui poggiava la statua di un toro dedicata al dio dalla città di Kérkyra (Corfù). Subito dopo, a destra, sono visibili i resti dell’Offerta Votiva di Sparta, costruita in memoria di una battaglia vinta. Le due strutture semicircolari che sorgono più avanti su entrambi i lati della Via Sacra furono erette dagli argivi (abitanti di Argo). Sulla destra sorgeva il Monumento ai Re di Argo.
Nell’antichità la Via Sacra era fiancheggiata da tesori (tempietti) e statue donati dalle varie città-stato - Atene, Sicione (Sikyón), Sifno (Síphnos), Cnido (Knýdos) e Tebe - non soltanto per ringraziare Apollo, ma anche per sfoggiare la propria ricchezza e potenza. A nord del Tesoro degli Ateniesi, ricostruito, si trovano le fondamenta del bouleuterion (sala del consiglio).
L’intero santuario era dominato dalla mole del Tempio di Apollo, costruito nel IV secolo a.C., che custodiva una statua del dio e un focolare nel quale ardeva una fiamma perpetua. Sulle pareti del vestibolo erano incise frasi quali "conosci te stesso" e "nulla di troppo", note appunto come massime delfiche.
Sopra il tempio si può ammirare il teatro, anch’esso del IV secolo a.C. e in ottimo stato di conservazione. Fu restaurato dai re di Pergamo nel I secolo a.C. e offre splendidi scorci dalla gradinata più alta. Qui si tenevano, ogni quattro anni come i Giochi Olimpici, le Feste Pitiche in onore di Apollo. Dal teatro il sentiero prosegue fino allo stadio, il meglio conservato di tutta la Grecia. All’estremità orientale sono ancora visibili i blocchi di partenza scolpiti nella roccia per i corridori; a volte l’accesso è limitato per il rischio di frane.
Dal Santuario di Apollo il sentiero lastricato che conduce ad Aráhova corre parallelo alla strada principale e porta alla Fonte Castalia, sulla sinistra, dove i pellegrini compivano le abluzioni rituali per purificarsi prima di consultare l’oracolo (al momento delle nostre ricerche la fonte però era chiusa per la messa in sicurezza delle rocce).
Gymnasium
Dalla parte opposta della strada, verso sud e a ovest del Santuario di Atena Pronaia, troverete i resti dell’antico gymnasium (palestra). La terrazza superiore era occupata da due piste da corsa, mentre quella inferiore ospitava gli allenamenti di pugili e lottatori, che poi si rinfrescavano nella grande vasca circolare alimentata da una sorgente e tuttora visibile tra le rovine.
Santuario di Atena Pronaia
Passato il gymnasium sorge il Santuario di Atena Pronaia, con una tholos del IV secolo a.C. che costituisce il monumento più interessante di Delfi. Questa elegante struttura circolare era formata da un basamento a tre gradini sul quale poggiavano 20 colonne; tre di esse furono ricostruite negli anni ’40, mantenendo la distinzioni tra le parti originali (in marmo bianco) e parti più scure frutto del restauro. A ovest, le fondamenta del Tempio di Atena Pronaia sono tutto ciò che resta di un edificio rettangolare pesantemente danneggiato dalle stesse frane e scosse telluriche che distrussero gran parte della tholos .